NAPOLI – Salme al palo in Campania perché alcune ASL non preleverebbero il DNA. Lo denuncia Assofuneral che parla di “rischio paralisi” se la situazione non dovesse sbloccarsi velocemente.
Un video girato in queste ore dal segretario dell’associazione di categoria degli impresari funebri Gennaro Tammaro mostra auto ferme con feretri bloccati al proprio interno: si tratta di alcuni dei cari defunti che non possono attualmente essere cremati come da volontà delle famiglie perché alcune ASL non preleverebbero il DNA, passaggio necessario prima di eseguire la cremazione. “Per motivi sindacali, sembrerebbe”, spiega Tammaro che ricorda che esiste una norma regionale, DCA 59/2017, che “impone alle ASL di prelevare, su richiesta di famiglie e operatori del comparto funebre, campione biologico dal cadavere e custodirlo per almeno 10 anni. Una norma che parte delle Aziende sanitarie sul territorio regionale in questo momento sembrano proprio star disattendendo”.
“Ora – continua Tammaro – non so se siamo finiti in qualche braccio di ferro tra dipendenti pubblici ed enti statali. Sappiamo solo che ci sono svariate famiglie su tutto il territorio regionale che per quisquilie burocratiche stanno aggiungendo al dolore della perdita la sofferenza causata da uno Stato inefficiente che nega ancora una volta una prestazione che però chiede essere obbligatoria. Solo dalle nostre fonti contiamo nel momento in cui scriviamo ben 11 salme bloccate di cui 10 a Napoli”.
“Scriviamo urgentemente questa nota rivolta alla stampa – conclude Tammaro – per far sì che chi abbia il potere di intervenire legga e sblocchi immediatamente questa situazione, imponendo alle ASL di effettuare i dovuti prelievi e tutto ciò che è di propria competenza e di conseguenza a noi di proseguire il nostro delicato lavoro. Intanto, stiamo procedendo a segnalare l’accaduto alle forze dell’ordine e ci riserviamo il diritto di tutelare noi e i nostri clienti anche per vie legali”.