NAPOLI (di Giulia Sferrazzo) – #BoicottaRummo, è questo l’hashtag che negli ultimi giorni è diventato di tendenza sul social X e che ha come scopo quello di spingere il maggior numero di persone a smettere di comprare la pasta sannita.
Ma cosa ha generato questa rivolta social?

Tutto ha inizio 5 giorni fa, quando il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini, ha pubblicato su TikTok un video in cui mostrava la sua visita al pastificio campano, elogiandone le qualità dei prodotti.

Il marchio, con sede a Benevento, è infatti uno dei più importanti al mondo, presente in oltre 60 paesi e che conta un fatturato annuo di circa 170 milioni di euro.
Questa visita ha però scatenato numerose polemiche e tantissimi utenti hanno espresso il loro disappunto verso l’azienda, accusandola di appoggiare un partito che in passato non ha di certo risparmiato critiche, anche poco costruttive, al Meridione.

Moltissimi i tweet a sfavore della Rummo, che invitano gli italiani ad acquistare altri marchi in modo da far fallire l’azienda.

Una situazione paradossale, se si pensa a quando nel 2015 l’azienda riuscì a salvarsi, dopo i tanti danni provocati da una violenta alluvione, proprio grazie ai social. All’epoca nacque l’hashtag SaveRummo che aveva come scopo quello di sponsorizzare il marchio in modo da fare acquistare la loro pasta a più persone possibili.

Ma adesso tutto è cambiato e il Presidente Cosimo Rummo si è trovato costretto, tramite un’intervista al Corriere del Mezzogiorno ad intervenire: “Sono letteralmente senza parole. Il ministro delle Infrastrutture chiede di venire a visitare lo stabilimento, non capisco cosa vogliano: dovevo chiudergli la porta in faccia? Non capisco[…]Ho avuto in visita Gentiloni da premier, Andrea Orlando quando era ministro.

Siamo un punto di riferimento nel Sud per l’eccellenza della nostra produzione, è un onore poter accogliere le istituzioni. Io non chiedo la tessera di partito a nessuno quando entra a casa mia.Le aziende hanno un valore sociale. Io lavoro con tutto il mondo”

Ma il patron della casa produttrice non è stato l’unico ad intervenire, anche il sindaco di Benevento, Clemente Mastella ha detto la sua: “Pur non avendo contiguità politica con Salvini trovo profondamente ingiusta la campagna social e gli sconsiderati incitamenti al boicottaggio commerciale: la pasta Rummo, eccellenza nazionale made in Sannio, va preservata e difesa da partigianerie estremistiche che danneggerebbero anzitutto i lavoratori”.

Va infatti sottolineato, come fatto anche da Rosario Fiorello nel suo show Viva Rai2, che l’azienda conta più di 160 dipendenti e che boicottare il pastificio, per una visita da parte di un politico, è un’azione scorretta, che va a colpire per lo più coloro che non c’entra nulla e che lavorano lì.
Ma Cosimo Rummo confida nei suoi clienti, ed è convinto che nonostante la bufera mediatica degli ultimi giorni, la pasta Rummo continuerà ad essere presente nelle spese degli italiani.

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