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Stragi sulle strade, da Napoli a tutto lo Stivale è un’ecatombe: superate abbondantemente le 400 morti.

NAPOLI – Basta poco, un nonnulla, e la vita, magari felice e spensierata, di una persona, anche giovane e nel pieno del proprio percorso esistenziale, può spezzarsi o cambiare per sempre.

Morena, 16 anni, era in giro su uno scooter a Via Pietro Castellino, Vomero, manovrato da un suo amico, quando un’automobilista ha deciso di effettuare un sorpasso azzardato ad alta velocità invadendo la corsia opposta delimitata dalle strisce continue. Compiendo quella folle manovra ha impatto un’auto che veniva nel senso di marcia opposto e sbalzato via il ciclomotore su cui viaggiava Morena. Da più di tre mesi è ricoverata al Cardarelli e le è già stato amputato un arto inferiore e anche l’altra gamba è a rischio.

Valeria Ventaglio è stata investita e uccisa, in prossimità delle strisce pedonali a via Marina, dopo aver accompagnato a scuola i propri figli che oggi si ritrovano ora senza più la mamma.

Elvia Zibra stava lavorando quella sera di agosto del 2022 quando una motocicletta lanciata a tutta velocità la investì tranciandola mentre stava attraversando le strisce pedonali su Via Caracciolo dopo aver gettato dei rifiuti del locale per cui lavorava. Il centauro in quel momento stava impennando e aveva deciso di immortalare la sua folle impresa in un video da postare sui social.  Un maledetto vizio che non è scomparso neanche dopo quella tragica notte. Infatti la fidanzata del motociclista ha continuato a postare video delle sue peripezie anche dopo aver ucciso Elvira.

Morti assurde, tragedie evitabili, destini finiti in un percorso che non era stato tracciato ma che ha incrociato quello di assassini al volante o sulle due ruote. Non è però un fenomeno tuto napoletano, purtroppo.

Secondo i dati presentati dall’Asaps-Associazione sostenitori della Polizia stradale, tra venerdì 27 e domenica 29 settembre, sono state 38 le vittime in Italia sulle strade italiane per incidenti, numero complessivo di decessi in ulteriore negativo aumento rispetto al fine settimana precedente quando i morti furono 31. Sempre secondo l’associazione, a maggio erano già molte di più di 400 le morti annuali per il 2024: 153 pedoni, 60 ciclisti, 6 bambini, 25 vittime di pirateria e ben 394 persone nei soli incidenti del fine settimana, tra i quali 187 motociclisti 153 pedoni, 60 ciclisti, 6 bambini, 25 vittime di pirateria e ben 394 persone nei soli incidenti del fine settimana.

Sono proprio i week-end a fare più paura. Tanti veicoli si riversano sulle strade per le gite fuori porta e per le serate danzanti le quali portano tanti giovani a guidare sotto l’effetto di alcol e droghe.

“La causa principale di queste stragi è soprattutto l’irresponsabilità, chiamiamola pure scelleratezza, che si manifesta in questi casi nella guida ad alta velocità. Per questo abbassare il limite a 30 km/h nei centri urbani sarebbe una soluzione. Ovviamente non tutti rispetterebbero i limiti, come non lo fanno ora, e quindi occorrono dispositivi per scoraggiare le manovre impazzite quali dossi e strisce rialzate.

Bisogna permettere a sindaci e autorità locali di agire in maniera autonoma. In questo modo anche i controlli su strada sarebbero più serrati e stringenti. I fine settimana diventano sempre più una mattanza, occorre dare una regolata a chi si mette alla guida in maniera imprudente e sotto l’effetto di stupefacenti, alcol e sostanze psicotrope. Infine proponiamo un intervento anche sui cialtroni dei social che continuano a riprendersi mentre infrangono tutte le regole della strada.

 

Dovrebbe bastare la pubblicazione del video con l’infrazione (impennate, guada a 200 km/h in centri abitati, peripezia con bambini alla guida di auto o scooter) per permettere alla polizia il ritiro della patente e il sequestro del mezzo. 

 

La vita di Morena è cambiata per sempre. Prima di lei tanti altri giovani e meno giovani hanno subito la stessa sorte. Quante altre Morene si vogliono avere sulla coscienza” – ha dichiarato il deputato dell’alleanza Verdi-Sinistra Francesco Emilio Borrelli.

 

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