La notte tra domenica e lunedì scorsi a Fuorigrotta è avvenuto un incidente stradale causato da un‘auto che non ha rispettato la precedenza ed ha tagliato la strada ad una seconda vettura tentando di imbucarsi in una strada dove vige il divieto di accesso. Alla guida dell’auto pirata un minore, ovviamente sprovvisto di patente, così come denunciato dalla proprietaria dell’auto coinvolta nell’incidente che si è rivolta al deputato di alleanze a Verdi-sinistra Francesco Emilio Borrelli.
”Intorno alle 3 del mattino ero in macchina con il mio ragazzo all’altezza di Piazzale Tecchio”- ha raccontato la donna -”Stavo accompagnandolo a casa, quando improvvisamente ci siamo ritrovati coinvolti in un incidente. Io mi trovavo sulla strada principale, via G. Cesare, quando una macchina proveniente da una strada secondaria – in cui è chiaramente segnalato l’obbligo di svolta a destra o a sinistra – ha deciso invece di proseguire dritto, tagliandomi la strada.
L’auto ha cercato di entrare in una via dove vige il divieto di accesso (quella proprio di fronte la metro). In seguito, i ragazzi alla guida avrebbero ammesso di aver preso quella decisione per evitare un posto di blocco con tre pattuglie della polizia che si trovavano sulla strada corretta da percorrere.
Dopo l’impatto, cinque ragazzi sono usciti di corsa dall’auto tentando la fuga. Uno di loro, nel panico, ha detto testuali parole: “Stavamo scappando perché pensavamo di aver ucciso qualcuno”. Da lì è iniziato un vero calvario durato oltre 8 ore, dalle 3 del mattino fino alle 11.”
“Durante il tentativo di trovare un accordo”- prosegue il racconto” per la gestione dei danni, abbiamo scoperto che tutti e cinque i ragazzi erano minorenni, tra i 15 e i 16 anni, senza patente, senza documenti e senza la presenza di alcun maggiorenne. L’auto su cui viaggiavano era stata noleggiata da una terza persona e affidata incautamente a loro.
Nessuno dei ragazzi ha voluto fornire i propri documenti né dichiarare le proprie generalità. In più, nonostante la vicinanza di tre pattuglie di polizia a pochi metri, per assurdo nessuno ha visto ed intervenuto. Quando abbiamo cercato di avvicinarci a loro per chiedere aiuto, due dei ragazzi sono riusciti a fuggire, affermando di avere anche precedenti penali.
A quel punto abbiamo allertato i nostri familiari, che da casa hanno contattato i Carabinieri, mentre noi nel frattempo cercavamo di intrattenere gli altri 3 ragazzi perché avevano paura potessero fuggire anche loro. Tuttavia, ci è stato detto che non sarebbero intervenuti perché non c’erano feriti. Sono arrivate infine tre pattuglie della polizia municipale.
Non so oggi che fine abbiano fatto quei ragazzi, né quali conseguenze subiranno, ma posso dirle con certezza che l’atteggiamento da parte loro e dei loro genitori, accorsi più tardi sul posto, è stato come se si trattasse solo di una “bravata”.
Io e il mio ragazzo, due persone di 23 anni che lavorano, studiano e rispettano le regole, abbiamo rischiato la vita per un atto irresponsabile e totalmente illegale. E la prima reazione di quei ragazzi non è stata di prestare soccorso, ma di fuggire.
L’assicurazione sta ora gestendo i danni materiali, ma il danno più grande è quello morale, quello che resta dentro dopo un episodio del genere.”
“E’ l’ennesimo episodio”- dichiara Borrelli-“ che ci racconta di come le strade siano invase da pazzi spericolati spesso giovanissimi che attentano alla vita altrui spesso con la compiacenza di adulti e autonoleggiatori, quest’ultimo un fenomeno dilagante su cui occorre scavare a fondo. Il nuovo codice della strada si sta dimostrando, come avevamo preventivato, inadeguato ed insufficiente a debellare e combattere i pirati della strada soprattutto se agenti e pattuglie scarseggiano. Le strade diventano sempre più trappole mortali ed allora occorre prevedere pene molto più aspre, più controlli ed abbassare i limiti di velocità”