NAPOLI – “Il 5 agosto alle 19.40 veniamo a conoscenza attraverso PEC del classico bando di gara comunale estivo tipico italiano: l’affidamento dei servizi di trasporto funebre comunali napoletani che arriva mentre qualcuno, forse, spera siano tutti in vacanza. Ma noi ci siamo e vigiliamo”.
Lo affermano Gennaro Tammaro e Alessio Salvato, delegati EFI (Eccellenza Funeraria Italiana) di Napoli. “Abbiamo buone ragioni per restare perplessi davanti a questo invito a offerta per l’affidamento diretto: in primis, le tempistiche. Avviso il 5 agosto, chiusura il 10. In pieno periodo di ferie. Non comprendiamo tutta questa fretta, che va nel senso opposto del raccogliere tutte le offerte e valutare la migliore”.
“Inoltre – ricordano Tammaro e Salvato – i servizi richiesti sono quelli di trasporto funebre concernente la raccolta di salme a seguito di incidenti sulla pubblica via e di salme di persone indigenti a carico del Comune di Napoli. Servizi che il Comune potrebbe garantire anche da sé, dato che ad oggi i due carri funebri per cui ha speso 300mila euro sono in chissà che garage a prendere polvere, mai utilizzati”.
Ma i due impresari funebri mettono nel mirino anche il bando stesso: “A una prima lettura, abbiamo subito riscontrato che alcuni requisiti per l’accesso al bando sono ormai abrogati da altre leggi. In generale, tutto l’appalto è burocraticamente molto complesso. Sembra scritto apposta per evitare la partecipazione delle imprese, anziché favorirla. Ad ogni modo, i nostri legali e consulenti in queste ore la stanno esaminando e ci riserviamo di sollevare il caso in tutte le sedi possibili, inclusa l’ANAC”.
Un’ultima rilevazione riguarda i prezzi. I due impresari EFI concordano: “Sono fuori mercato, al ribasso per il servizio richiesto, è praticamente sconveniente entrare in asta per garantirsi una rendita a perdere. Quindi due sono le cose: o chi si aggiudica il bando è un folle o ha evidentemente un’idea di sostenibilità economica che noi non comprendiamo”.
“In passato, abbiamo suggerito all’Amministrazione che Napoli adottasse, come in altri grandi città come Milano, un sistema a turnazione di questi affidamenti, in cui tutte le ditte accreditate possano a turno fornire la prestazione richiesta. Siamo da sempre convinti che l’unica via possibile per garantire la legalità nell’intero comparto sia la trasparenza – concludono Tammaro è Salvato – ed è per questo che chiediamo all’assessore Panini, ormai trincerato in un assordante silenzio, e a chi di dovere un passo indietro e quanto meno un prolungamento dei tempi per permettere a tutti di fare le proprie valutazioni”.