NAPOLI – “Che fine ha fatto il progetto della “Città obliqua”? ” A porre ancora una volta l’interrogativo è Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari, che da tempo si batte per la rivalutazione dei percorsi pedonali che collegano la collina al centro di Napoli. A maggior ragione in questo periodo, dopo che le i numerosi dissesti e le voragini che si sono manifestati nel sottosuolo del quartiere collinare, ripropongono la necessità di alleggerire il sovraccarico determinato dal traffico veicolare

“Attraverso i quattro percorsi pedonali, della Pedamentina, di salita Cacciottoli, del Petraio e di Calata S. Francesco – puntualizza Capodanno -, si possono collegare, con un sistema di scale mobili, varie zone della città bassa con il Vomero, alla stregua di quanto già fatto, per esemplificare, a Perugia. Solo dopo aver creato questi collegamenti pedonali meccanizzati si potrà pensare di realizzare un’unica Ztl che interessi tutti i due chilometri quadrati di estensione del quartiere collinare partenopeo, dal momento che la soluzione, riproposta in questi giorni, di chiudere solo alcune strade non risolverebbe i problemi del traffico caotico ma li sposterebbe semplicemente nelle aree limitrofe, come già avviene per le isole pedonali di via Scarlatti e di via Luca Giordano e, più di recente, per la pedonalizzazione di parte di piazza degli Artisti “.

“Va al riguardo sottolineato – continua Capodanno – che le scale di Napoli rappresentano un patrimonio d’inestimabile valore, anche dal punto di vista storico e culturale, il quale purtroppo da lustri versa in uno stato di totale abbandono. Un patrimonio che è stato sempre sottovalutato dalle varie amministrazioni che si sono succedute sino ad oggi, compresa quella attuale. Peraltro la loro storia è legata in gran parte alle espansioni fuori dalle mura che si ebbero nel sedicesimo secolo con l’esigenza di creare percorsi pedonali che congiungessero la collina con la fascia costiera. Anche sotto questo aspetto, rappresentano dunque uno spaccato importante della storia partenopea. Con i finanziamenti del piano nazionale di ripresa e resilienza, si potrebbe dunque rilanciare un progetto che ha una notevole valenza sia sul piano culturale che su quello turistico “.

“In particolare – sottolinea Capodanno – per la Pedamentina anni addietro era stato anche presentato un progetto di riqualificazione dei vari manufatti presenti lungo il percorso, da tempo abbandonati e degradati. Nel progetto, presentato nel corso di un convegno che si svolse in Castel Sant’Elmo, era previsto che essi venissero trasformati in botteghe per l’artigianato campano, in modo da valorizzare tale percorso anche a fini turistici, restituendo l’antica dignità a questo importante sito storico “.

Sulle questioni sollevate Capodanno chiede che venga istituito un tavolo di concertazione che veda coinvolti il Ministero della cultura, la Regione Campania e il Comune di Napoli, con la partecipazione degli enti e delle associazioni di categoria interessati.

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