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Napoli

Vomero: strisce pedonali già usurate o “lavate” dalla pioggia

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VOMERO – Esistono diversi nuovi prodotti per la realizzazione delle zebrate.

“In base a recenti statistiche – esordisce Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari, già presidente della Circoscrizione vomero, da sempre in prima linea nelle battaglie per la tutela della sicurezza dei pedoni – ogni anno più di 270.000 pedoni al mondo subiscono un incidente mortale, quasi il 22% dei decessi totali su strada. Da qui i numerosi appelli, lanciati anche attraverso i mass media, a prestare la massima attenzione alle famigerate strisce zebrate. Un problema che però a Napoli, segnatamente nell’ambito della municipalità collinare che comprende i quartieri del Vomero e dell’Arenella, dove risiedono circa 120mila napoletani, viene sovente sottovalutato, al punto che solo dopo numerose segnalazioni e proteste nel mese di ottobre scorso l’amministrazione comunale ha cominciato a procedere al rifacimento delle zebrate che erano oramai o del tutto scomparse o sbiadite al punto da risultare invisibili nella maggior parte degli attraversamenti stradali”.

“Però – sottolinea Capodanno – le strisce pedonali appena disegnate stanno già scomparendo non solo per l’usura ma anche perché dilavate dalle piogge cadute in questi giorni in città. Evidentemente i materiali usati per disegnarle, in particolare sull’acciottolato, di vecchia generazione, non presentano una grossa resistenza ai fenomeni indicati per la qual cosa si prevede che, a breve, bisognerà provvedere a un nuovo rifacimento con ulteriori esborsi economici”.

“Eppure basta fare una ricerca su internet – puntualizza Capodanno – per venire a conoscenza di tante nuove soluzione per far sì che la durata delle strisce zebrate aumenti, riducendo così i costi per la loro manutenzione e con notevoli risparmi per le casse comunali. Si va dall’utilizzo di materiale plastico fluorescente, utilizzato a Udine, alle strisce pedonali rialzate realizzate con materiale termoplastico rifrangente e colorato, a Livorno, passando anche attraverso l’utilizzo di materiali riciclati, con polimeri rigenerati. Il tutto sempre con la finalità prioritaria di garantire una maggiore sicurezza per i pedoni e per ridurre gli incidenti che avvengono nel corso degli attraversamenti “.

“In verità – ricorda Capodanno – anche a Napoli, una decina d’anni fa furono sperimentate le strisce pedonali hi-tech, realizzate con laminato elastoplastico, che sarebbero dovute durare almeno due anni, e che costarono complessivamente 2,5 milioni di euro. Ma il risultato non fu soddisfacente dal momento che le nuove strisce, definite all’epoca ad “alta tecnologia” già manifestarono palesi problemi, in diverse zone, già dopo poco tempo che erano state installate ”

Capodanno sul problema delle strisce pedonali, peraltro mancanti o non ancora ripristinate in diversi strade e piazze della municipalità collinare, tra le quali piazza Medaglie d’Oro, via Tino di Camaino e piazza degli Artisti, richiama ancora una volta l’attenzione degli assessorati e degli uffici competenti dell’amministrazione comunale partenopea per gli urgenti provvedimenti del caso.

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