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Whirpool, i sindacati proclamano sciopero generale

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NAPOLI – Giovedì 31 ottobre 2019 sciopero generale di quattro ore dell’industria e del terziario (saranno esclusi tutti i settori dei servizi essenziali regolati dalla legge 146/90 che parteciperanno comunque con loro delegazioni alle iniziative previste) nell’area metropolitana di Napoli per dire “No” alla chiusura della Whirlpool di Napoli e “Si” ad un piano di sviluppo per Napoli e per il Mezzogiorno. A proclamarlo sono Cgil Cisl Uil di Napoli che oggi hanno riunito gli esecutivi unitari per lanciare la mobilitazione.

Il corteo partirà da piazza Mancini per raggiungere piazza del Gesù Nuovo dove è prevista la chiusura con il comizio.

“La vicenda Whirlpool – sottolineano Cgil Cisl Uil di Napoli – è emblematica di un processo di deindustrializzazione che va avanti da anni e che ha visto le Istituzioni inerti o impotenti. Questo processo va fermato. Non esistono ragioni industriali per giustificare il disimpegno Whirlpool da Napoli. Ogni eventuale progetto deve vedere la Whirlpool coinvolta. Il Governo non può consentire che gli impegni assunti dalle multinazionali siano carta straccia. Il futuro di Napoli non esiste senza industria”.

“L’Area Metropolitana di Napoli – precisano Cgil Cisl Uil – ha perso negli ultimi 10 anni circa il 40% della sua capacità produttiva industriale. Troppe le industrie già chiuse e altrettante quelle oggi alle prese con situazioni di crisi o di difficoltà produttive, a partire dalle aree di crisi complesse Torrese-Stabiese e Acerra, oppure con forti incertezze sul loro futuro. Nell’edilizia e nel terziario, soprattutto nella grande distribuzione, la crisi ha lasciato sul campo migliaia di posti di lavoro e costretto migliaia di giovani a cercare altrove il loro futuro. Napoli e la sua Area Metropolitana non possono tollerare ulteriori indebolimenti della loro capacità produttiva, pena il rischio concreto di una vera desertificazione industriale e della stessa tenuta sociale”.
Queste le rivendicazioni indicate da Cgil Cisl Uil di Napoli.

“La Whirlpool deve restare a Napoli. Governo, Regione, Città Metropolitana e Comune mettano in campo tutto ciò che è in loro potere per garantire il rispetto degli impegni. Il Governo definisca con chiarezza azioni di sostegno in termini di intervento diretto e di politica industriale sulle principali filiere produttive del Mezzogiorno. La Regione Campania utilizzi i fondi comunitari vigenti e individui nella prossima programmazione risorse e strumenti necessari per sostenere le attività produttive del territorio. Le Istituzioni locali, in primis Regione, Città Metropolitana e Comune di Napoli sono state finora incapaci di fare sistema. E ’ora che tutto ciò finisca e che la conflittualità Istituzionale sia sostituita da un progetto organico di sviluppo della Regione di cui Napoli e la sua Area Metropolitana siano l’elemento trainante. L’Area Metropolitana di Napoli deve realizzare un suo progetto organico di crescita e miglioramento dei fattori produttivi e della coesione sociale, dalle infrastrutture all’ambiente, dai rifiuti alla sanità, dall’istruzione e ai trasporti, alla sicurezza e alla legalità, alle politiche sociali”.

“Il Governo – secondo Cgil Cisl Uil di Napoli – deve sostenere da subito, fin dalle scelte di questa legge di Bilancio, un intervento organico e speciale per Napoli e per la sua Area Metropolitana fondata su 6 assi: Certezza di finanziamenti e avvio effettivo della bonifica di Bagnoli articolando la sequenza degli interventi per fasi poliennali calibrate in relazione alla loro fattibilità effettiva; definizione di un intervento straordinario per la bonifica di Napoli Est a sostegno di un progetto complessivo di rilancio produttivo di un’area fondamentale per il futuro della città; potenziamento finanziario e normativo delle ZES per il loro immediato avvio; rifinanziamento di un piano straordinario per il recupero sociale ed economico delle grandi periferie urbane di Napoli; apertura immediata, in trasparenza e in sicurezza, di tutti i cantieri finanziati con procedure ordinarie o contenente nel patto di sviluppo di Napoli e Campania, rafforzamento della P.A. attraverso la copertura degli Organici ed il contrasto della precarietà, al fine di rendere effettivi diritti fondamentali che oggi a Napoli sono fortemente compromessi a partire dal diritto alla salute, alla sicurezza e all’istruzione; misure per contrastare la inaccettabile crescita degli infortuni e dei morti sul lavoro”.

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