NAPOLI – Una conversazione con gli ospiti, un modello televisivo fatto però al Teatro Nuovo (via Montecalvario 16) domani sera, martedì 21 giugno alle 19, nell’ambito del grande cartellone della rassegna Campania Teatro Festival, che sta regalando un’estate di cultura alla Regione. “Talk sciò” è il titolo dello spettacolo condotto in scena dal giornalista Ettore De Lorenzo che con gli ospiti mette in scena una critica ironica al sistema dell’informazione così come si è trasformato negli ultimi anni, svuotato spesso di credibilità e annacquato da una massa travolgente di notizie che ormai ci arrivano senza controllo da ogni angolo del mondo a ritmo incessante. Con lui al dialogo parteciperanno il fisico Marco Delmastro, il professore di Storia Costituzionale Francesco Di Donato, il giornalista e museologo Paolo Iorio e l’ex rettore della Federico II Guido Trombetti. Ma dietro le quinte ci sarà anche una voce dell’intelligenza storica di Napoli, Gaetano Filangieri, interpretato dall’attore Massimo Andrei. In scena anche otto attori della compagnia Coffe Brecht.
Un parterre, nello show prodotto dal gruppo Axoloti, che esplorerà argomenti, si alternerà in scena con la musica di Marco Corcione, Machi Di Pace, Raffaele Giglio e Luigi Esposito, parlando seriamente ma anche sottolineando un crescendo di assurdità, di domande poste alle persone sbagliate su temi impossibili che avviene oggi spesso in tv. Ad ascoltare Gaetano Filangieri, giurista e filosofo nato 270 anni fa a Napoli, che ispirò in vita Benjamin Franklin per la stesura del primo articolo della costituzione americana sul diritto alla felicità, e che domani si riprenderà la scena nella parte finale del “Talk sciò”, per il suo monologo.
“Filangieri, che sta al di là dello schermo, mostra stupore – spiega Ettore De Lorenzo, autore dello spettacolo insieme a Marco Alifuoco – sia per le domande che, spesso, per le risposte degli ospiti. Vorrebbe intervenire ma il conduttore lo stoppa. Il Talk procede sempre con lo stesso schema in un crescendo di assurdità e confusione, Filangieri si spazientisce, non riesce più a trattenersi e, a un certo punto, sbotta corre verso lo schermo, lo buca e si ritrova sul palco, con il suo abito settecentesco. Così si chiude il primo quadro e al rientro, Filangieri si presenta, e prende lui in mano la situazione impadronendosi del proscenio”.