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Napoli

A Teatro alla Deriva “Costellazioni” di Payne

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NAPOLI – Con ben tre sold out su tre alle spalle, si avvia alla conclusione la XII edizione di TEATRO alla DERIVA (il Teatro sulla Zattera), rassegna ideata da Ernesto Colutta e Giovanni Meola, che ne cura la direzione artistica per l’undicesimo anno.

Domenica 23 luglio, alle 21.15, alle Terme – Stufe di Nerone (Bacoli-NA), Mutamenti/Teatro Civico 14 presenta “Costellazioni” di Nick Payne, con Ilaria Delli Paoli e Roberto Solofria, che ne firma la regia.

“Una donna, un uomo e l’universo a far da cornice. La fisica quantistica sostiene esista un numero infinito di universi e che, per ogni decisione presa, ci siano mille altri mondi in cui si è scelto differentemente. Payne applica questa teoria ad un rapporto di coppia. Cosa sarebbe successo se…? In una scena essenziale, queste due vite non fanno altro che incontrarsi e scontarsi come in un multiverso, tra pianto e risate.”

Manifestazione unica in Italia, ormai appuntamento fisso del territorio flegreo, la particolarità della rassegna consiste nell’ospitare gli spettacoli su una zattera galleggiante costruita appositamente e posizionata all’interno del laghetto circolare delle Stufe di Nerone.

Grazie allo scenario suggestivo e alla distanza dal caos della città, la zattera ha accolto, finora, un pubblico appassionato, molto curioso e sempre più numeroso, pronto a sorprendersi e a farsi catturare dall’abbinamento degli elementi che rendono unica questa location, nonché dalle tante compagnie e dai tanti artisti che si sono avvicendati finora.

«Questa nuova edizione, la XII, di Teatro alla Deriva conferma una volta di più la volontà della famiglia Colutta, che gestisce questo luogo magico e fuori dal tempo che risponde al nome di Terme-Stufe di Nerone, di dare continuità a un progetto che, nato nel 2012, ha rappresentato per diversi anni l’unico appuntamento teatrale dell’intera zona flegrea nel corso dei mesi estivi, una manifestazione che è riuscita a non fermarsi nemmeno nell’anno dello scoppio della pandemia.

Ospitare poi gli spettacoli su una zattera galleggiante, cosa di fatto unica in Italia, rende questo appuntamento atteso da un pubblico che, via via, negli anni, si è affezionato e incuriosito sempre più.

La mia responsabilità da direttore artistico è stata ancora una volta, quindi, di provare a proporre spettacoli in grado di regalare suggestioni e coinvolgimento.

E i tre sold out su tre avuti finora pare confermare la bontà delle scelte di quest’anno.

Il lavoro che ha aperto il cartellone è stato ‘Terra (cantata in dialetto pueteolano)’, di un artista flegreo, Pako Ioffredo, da anni pendolare tra Italia e Francia. La sua collaborazione strutturata con il famoso e amatissimo scrittore francese Daniel Pennac è il tratto distintivo della sua cifra glocal. Da anni avevo intenzione di invitarlo con uno dei suoi lavori ispirati allo studio sulla lingua e le storie di Pozzuoli e dintorni. In questo spettacolo ha messo in campo un grande affiatamento, nonché la forte presenza scenica sua e dei suoi compagni, tra cui un musicista polistrumentista.

Il secondo lavoro è stato ‘Amleto (o Il Gioco del Suo teatro)’’, liberamente dal capolavoro shakespeariano, con tre soli attori in scena ad interpretare tutti i personaggi. Anche qui, come nel precedente ‘Tre Sorelle’ cechoviano, io e i miei attori ci siamo tuffati in una riscrittura scenica collettiva, tratto distintivo di alcuni progetti della mia compagnia. Tra dramma e commedia, momenti molto fisici e altri carichi di tensione emotiva, con personaggi che emigrano da un attore all’altro. Amleto è qui interpretato da una magnetica Sara Missaglia, ormai avvezza a ruoli fuori dai canoni e di forte impatto.

A seguire, una regia a quattro mani, di Chiara Vitiello e Franco Nappi, ancora una volta a partire da Shakespeare. Stavolta si tratta della commedia ‘La Bisbetica Domata’, riscritta e adattata agli anni del boom economico, ma rimasta intatta in quanto a ferocia nei rapporti umani da un lato e comicità dall’altro. Un mix di notevole efficacia, con una compagnia tra le più numerose mai ospitate (7 attori), ma quanto mai ben amalgamata e con i due protagonisti, Chiara Vitiello e il Mario Autore del film sui De Filippo, di gran carattere. Uno spettacolo dove si ride tanto e ci si interroga altrettanto sui rapporti di forza all’interno delle relazioni umane.

Chiude il cartellone ‘Costellazioni’, drammaturgia contemporanea dell’inglese Nick Payne diretta da Roberto Solofria. La trama non è lineare, le scene vengono spesso ripetute con piccole variazioni, con i due attori che, attraversando diversi stati d’animo, ci raccontano di cause e conseguenze diverse a seconda anche di una piccola variazione rispetto alla scena precedente. In questa sorta di multiverso, la relazione di coppia di cui si racconta ci fa vivere momenti di gran commozione, altri di gran dispiacere, altri ancora di gran divertimento. Il tutto grazie a due interpretazioni di gran spessore e versatilità.

Cartellone vario, denso, compatto, con due caratteristiche a fare da fil rouge: da un lato, in tutti e quattro gli spettacoli spicca una felice compresenza di dramma e commedia, di marcata comicità e grande commozione; dall’altro, credo di aver invitato, ancora una volta, attori di grande forza, spessore e intelligenza scenica. Chi verrà avrà di che divertirsi e goderne».

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