NAPOLI – Dopo le anteprime del 26 e 27 giugno con le selezioni per Sanremo Rock&Trend Festival, che si sono svolte con un ottimo concorso di partecipanti, prosegue, a Salerno, il Premio Charlot, la kermesse dedicata a Charlie Chaplin, giunta alla sua 31esima edizione, che dal 12 al 18 luglio, ospiterà al Teatro delle Arti a Salerno, la sezione cinema, in collaborazione con la cineteca di Bologna. Si tratta della proiezione di quattro classici della cinematografia mondiale, che saranno proposti, con ingresso gratuito (previa prenotazione), al pubblico e agli amanti del Cinema con la C maiuscola.
Il primo appuntamento è per il giorno 12 luglio (si replica anche il 13 luglio), alle ore 21. In programmazione il film del 1948 “Ladri di Biciclette”, per la regia di Vittorio De Sica. Restaurato nel 2018 dalla Cineteca di Bologna, Compass Film e Istituto Luce Cinecittà in collaborazione con Arthur Cohn, Euro Immobilfin e Artédis presso il laboratorio L’Immagine Ritrovata, “Ladri di biciclette” è uno dei capolavori realizzati in coppia con Zavattini. Il quadro di miseria dell’Italia del dopoguerra è condensato magistralmente nella storia di un attacchino cui viene rubata la bicicletta, unico mezzo di sostentamento per sé e la famiglia. André Bazin lo definì “il centro ideale attorno al quale orbitano le opere degli altri grandi registi del neorealismo”. Oscar per il miglior film straniero.
Si prosegue poi il 14 e 15 luglio con la proiezione di “Dottor Stranamore” del 1964 per la regia di Stanley Kubrick. La fine del mondo in epoca atomica: nella sala da guerra del Pentagono (scenografie di Ken Adam), o a cavalcioni d’una bomba. Doveva essere un film serio: follie individuali, errori nel sistema di comunicazione e dispositivi segreti di reazione ‘preventiva’ rendono possibile l’annientamento termonucleare dell’umanità. Ma nella strada che porta alla morte, troppa vodka, troppa Coca-Cola, troppi missili fallici, troppi fluidi vitali repressi. E troppi, troppi Peter Sellers. Kubrick ce la mette tutta per ritardare l’esplosione, ma alla fine scoppia a ridere (e pare che nel film lo si possa sentire). L’atto di nascita del cinema demenziale.
Terzo appuntamento il 16 luglio, sempre alle ore 21, con la proiezione di “Caro Diario” del 1993 per la regia di Nanni Moretti. Diviso in tre capitoli autonomi e complementari (In vespa, Isole e Medici), Caro Diario rimane, a quasi trent’anni dalla sua prima uscita in sala, un sorprendente oggetto estraneo di un autore unico del nostro cinema. Per Nanni Moretti, “splendido quarantenne” , è un punto di svolta: dopo la crisi ideologica di Palombella rossa, il “leone di Monteverde” abbandona il suo alter ego Michele Apicella e porta sullo schermo se stesso, senza filtri, dalle gite in vespa nella Roma agostana deserta fino alla sua, reale, malattia.
Ultimo appuntamento in cartellone, per la sezione cinema, il 17 e 18 luglio (ore 21) con la proiezione de “Gli Uccelli” del 1963, per la regia di Alfred Hitchcock . tratto dall’omonimo racconto di Daphne du Maurier pubblicato nel 1953. Melania Daniels ( Tippi Hedren), ricca e giovane figlia di uno dei più importanti editori della città, incontra in un negozio di animali di San Francisco l’avvocato Mitch Brenner (Rod Taylor). Nonostante Mitch l’abbia riconosciuta, finge di scambiarla per una commessa del negozio: sta infatti cercando una coppia di pappagalli inseparabili da regalare alla sorella Cathy in occasione del suo undicesimo compleanno. Melania, infastidita ma al tempo stesso intrigata da Mitch, sta al gioco e gli risponde che il negozio non ha tali esemplari, e gli propone invece dei canarini.