Al TRAM dal 31 gennaio fino al 2 febbraio 2025 approda “Ipno”, scritto e diretto da Matthieu Pastore vincitore del premio Hystrio Scritture di Scena. In scena ci saranno lo stesso Matthieu Pastore e Mattia Sartoni.
Attraverso la storia di due fratelli, di cui uno scomparso prematuramente, IPNO affronta il dolore della perdita e la difficoltà di elaborare un lutto mancato. Il protagonista, interpretato dallo stesso Pastore, intraprende un percorso di elaborazione del dolore che lo porterà a confrontarsi con la morte in modo intimo e sorprendente, scegliendo la professione di tanatoprattore. Questo mestiere, a stretto contatto con la morte, gli permette di affrontarla in modo diretto e di riprendere il controllo della propria vita; questa vicinanza fisica con la salma, la cura del corpo senza vita, rappresenta un primo passo verso l’accettazione. La padronanza tecnica della tanatoprassi gli permette di “svegliarsi” dal torpore emotivo, di guardare in faccia la morte senza esserne sopraffatto, ma è solo attraverso la finzione teatrale, l’atto di “parlare” e di immaginare, che il protagonista riuscirà finalmente a elaborare il lutto e a dire addio al fratello.
Heidegger, in “Essere e Tempo”, afferma: “Non sperimentiamo mai veramente il morire degli altri; in realtà non facciamo altro che assisterci”. Questa citazione fa da cornice all’opera, sottolineando come la morte sia spesso vissuta come uno spettacolo a cui assistiamo da spettatori, incapaci di comprenderne appieno il significato.
La pièce, con la coreografia di Laura Desideri, si interroga sul sottile confine tra sonno e morte, tra realtà e finzione, ispirandosi all’immagine classica di Ipno e Tanato, divinità greche del Sonno e della Morte, spesso raffigurati come fratelli.
“IPNO è uno spettacolo che cerca di raccontare il lutto in maniera leggera e sensibile, in un mondo che, sempre di più, cerca di nasconderlo.” è la riflessione del regista, “dopo tutto ci capita a tutti e tutte di pensarci, a volte, alla Fine (quella con la F maiuscola). Allora perché non provare a farlo con un sorriso? La ricerca fisica, portata insieme alla coreografa francese Laura Desideri, è un tentativo, anche, per trovare altre strade, oltre alle parole e ai pensieri, per raccontare l’addio.”
Con una scrittura poetica e una messa in scena suggestiva, IPNO è un’esperienza teatrale che invita a riflettere sul mistero della morte e sulla forza catartica della rappresentazione; infatti, la storia del protagonista regala al pubblico una potente riflessione sul ruolo del teatro e dell’immaginazione nell’elaborazione del lutto, offrendo una prospettiva originale e toccante su un tema universale.
Al Tram approda “Ipno”, scritto e diretto da Matthieu Pastore
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