Dopo il successo della prima edizione, il Napoli Queer Festival torna con una programmazione ancora più ricca, politica e inclusiva. Dal 1° al 6 aprile, la città di Napoli diventerà il palcoscenico di una rassegna che celebra l’arte, la cultura e l’attivismo queer, ampliando la sua visione e rafforzando il senso di comunità.
Il Festival è realizzato da Casa del Contemporaneo, con il sostegno del Teatro Pubblico Campano e in collaborazione con tutti gli spazi coinvolti nel programma: Sala Assoli-Moscato, Teatro Nuovo, Teatro Avanposto Numero Zero, Quartiere Intelligente. Quest’anno il festival si sviluppa sotto l’egida di Cartesiane Culture, un’associazione culturale nata dall’esperienza della prima edizione, composta da lavoratorɜ dello spettacolo, attivistɜ e artistɜ unitɜ dal desiderio di creare uno spazio di aggregazione, espressione e resistenza per le soggettività queer e transfemministe.
«La risonanza che il festival ha avuto l’anno scorso – afferma il curatore artistico Giuseppe Affinito – ci ha posto di fronte alla necessità di riflettere profondamente sul ruolo politico e comunitario di questa esperienza. Non è solo un festival, ma un progetto che vuole espandere il concetto stesso di cultura queer, trasformandolo in un territorio di resistenza, espressione e cura collettiva. Sentiamo la responsabilità di creare uno spazio che non sia solo vetrina artistica, ma piattaforma di dialogo e costruzione di nuove prospettive. La seconda edizione del Napoli Queer Festival mira a consolidare il suo carattere politico e sociale, ponendosi come un luogo di auto-narrazione, di visibilità e di affermazione identitaria. Non vogliamo limitarci a rappresentare, ma desideriamo essere motore di trasformazione, accogliendo artistɜ e voci che sfidano le strutture normative e che con il loro lavoro immaginano nuovi mondi possibili. In un contesto sociale e politico sempre più ostile alle soggettività queer e alle istanze transfemministe – prosegue Affinito – il festival diventa una necessità».
Il Napoli Queer Festival 2025 si articola in un programma che intreccia spettacolo, performance, cinema, musica, mostre e momenti di dibattito. Tra le novità di quest’anno una mostra fotografica collaborativa, a testimonianza di uno sguardo queer globale e intersezionale, un focus sulla queerness nel mondo arabo con incontri e proiezioni dedicati all’attivismo e all’arte come strumenti di resistenza con particolare attenzione alla Palestina, una giornata dedicata al femminile ribelle e dissidente per esplorare la complessità delle identità di genere e il rapporto tra corpo, società e desiderio. E ancora un evento speciale che porta al centro della scena la fragilità trans e la necessità di spazi di autorappresentazione e visibilità, un fashion anti-show che decostruisce il binarismo della moda e offre una riflessione sul corpo come spazio di autodeterminazione, spettacoli teatrali, stand-up comedy e performance multidisciplinari con artistɜ e collettivɜ emergentɜ che raccontano la queerness tra memoria e futuro, DJ set e momenti di festa per riaffermare il diritto alla gioia, alla comunità e alla celebrazione della propria identità in uno spazio libero e sicuro.
Dal 2 al 4 aprile, dalle ore 11.00 alle 16.00, il Teatro Avanposto Numero Zero ospiterà il laboratorio Pleasure Body di Giorgia Ohanesian Nardin, uno spazio di ricerca corporea e relazionale che invita a riflettere sul benessere, il piacere e la connessione con il proprio corpo attraverso pratiche di movimento e ascolto.
Il 1° aprile il festival prende il via alla Sala Assoli-Moscato alle ore 18.30, con l’inaugurazione della mostra fotografica collaborativa Ritratti di sfamiglia e la proiezione del progetto Immersivo Pride, realizzato in collaborazione tra Stonewall Museum e Scripta Maneant editori. Inoltre, sempre alle 18.30 tra Sala Assoli-Moscato e il Teatro Nuovo, si aprirà anche la mostra Il giardino delle mostruosità Queer, di Andrea Iacopino e Vincenzo Antonio Caccavale, un’esplorazione della corporeità e della sua politicizzazione attraverso il surrealismo e l’interazione diretta con il pubblico, un progetto che trasforma lo spazio espositivo in un luogo di reinvenzione e riappropriazione della narrazione queer. Gli eventi della giornata proseguono in Sala Assoli-Moscato con la performance SA ROSE di Cornelia alle ore 20.00, un lavoro che rielabora il balletto classico per esplorare la libertà del corpo femminile e il desiderio, seguito da Lo spazio sicuro, stand-up comedy di Diego Piemontese alle ore 20.30, che sfida stereotipi e pregiudizi attraverso l’ironia e l’attivismo. Al Teatro Nuovo alle ore 21.00, si terrà l’anti-show Fashion is binary – Factory is binary, di Dario Biancullo, Ciro Riccio e Angela D. Severino che destruttura i codici della moda per denunciare il binarismo di genere.
Il 2 aprile alla Sala Assoli-Moscato alle ore 17.00 si terrà l’incontro Queerness, arte e attivismo nel mondo arabo: i drag show come spazi di sovversione in Libano (Spagnolo/Italiano) con Abed Al-Wahab Kassir e il coordinamento scientifico a cura di MEGAMAPS (Mapping Emerging Gender Artivism in the Mediterranean Arab Public Space) / Università di Napoli L’Orientale. A seguire, la proiezione del cortometraggio La grande nuit di Sharon Hakim. In questo dialogo tra il ricercatore e attore teatrale Abed Al-Wahab Kassir e il gruppo di ricerca Megamaps/Unior saranno esplorate alcune delle più recenti forme di attivismo attraverso l’arte e la produzione culturale con un focus di genere nello spazio pubblico arabo mediterraneo. Particolare attenzione sarà data ad alcune voci queer libanesi che sfidano, attraverso i drag show, i canoni normativi di genere, costruendo spazi di sovversione e aprendo a nuove possibilità individuali, collettive, politiche. Al Teatro Nuovo alle ore 20.00 spazio per We stand (up) with Palestine, una conferenzaret con Rachele Borghi, che fonde divulgazione accademica e satira per decostruire il colonialismo e il sessismo. L’evento gratuito sarà l’occasione per la raccolta fondi in favore del progetto DEVERSO – Decolonial Solidarity with Palestine, che sostiene direttamente famiglie palestinesi di Nablus. La serata si chiuderà alle ore 22.00, in Sala Assoli-Moscato, con il DJ set delle Pink Trauma, un viaggio sonoro tra darkwave e pop sperimentale.
Il 3 aprile al Teatro Nuovo, alle ore 16.00, I favolosi anni ’90: Libera, di Pappi Corsicato. A introdurre la proiezione del film, il regista Pappi Corsicato e l’attrice Cristina Donadio in dialogo con Francesca Saturnino, giornalista de Il Manifesto. In Sala Assoli-Moscato alle ore 18.00 si terrà l’evento Scrivere il silenzio – drammaturgie e letture intorno a un tavolo, progetto curato da Domenico Ingenito e Letizia Russo. Si tratta di un esperimento di scrittura collettiva che porta in scena nuove voci teatrali femministe, quelle di sei autrici: Sharon Amato, Elvira Buonocore, Angela Dionisia Severino, Milla De Martino, Fabiana Fazio e Francesca Fedeli. A seguire, alle ore 20.30 lo spettacolo Tekken Drama – come farsi amici i mostri di Francesca Becchetti, un’indagine cruda e ironica sulle relazioni tossiche. Il DJ set di SaraBamba alle ore 22.00 proporrà una selezione queer-tech in cui clubbing e sperimentazione sonora si incontrano.
Il 4 aprile al Teatro Nuovo alle ore 18.00 saranno proiettati i docu-film Essere Valérie di Simone Cangelosi e Valery Alexanderplatz di Silvia Maggi, seguiti da un talk con l’attivista Valérie Taccarelli. La giornata prosegue in Sala Assoli-Moscato, alle ore 20.30 con ANTICORPO da un progetto di Giacomo AG, una performance che trasforma la fragilità trans in atto di resistenza collettiva, seguito, alle ore 22.00 dal live di Kobra Mulata, che porterà in scena un sound contaminato da sonorità club e spoken word, e dal dj set di Orticaria e Kinjiki del collettivo KORYBASS.
Il 5 aprile, alla Sala Assoli-Moscato alle ore 18.00 si terrà la performance interattiva di Temporary Blooming Zone, MAKE KIN(K) – On the radical tenderness of ropes, che intreccia shibari e arte sonora per esplorare la tenerezza radicale come pratica politica. In serata, al Teatro Nuovo, alle ore 20.30, sarà la volta dello spettacolo KASSANDRA di Sergio Blanco con Roberta Lidia De Stefano, una riscrittura del mito in chiave queer, dove la voce della protagonista diventa un grido di ribellione.
Domenica 6 aprile il Quartiere Intelligente apre le porte al Napoli Queer Festival con una giornata dedicata alla cultura, alla musica e alla socialità. Un programma articolato che prenderà il via a ora di pranzo con un picnic in giardino, seguito da banchetti e attività all’aperto. Nel pomeriggio, spazio alla letteratura con la presentazione del libro Gender is over (Feltrinelli) di Isa Borrelli, in dialogo con Carmine Ferrara, sociologo e ricercatore. Alle 19, la poesia sarà protagonista con Tempi Poetici, una slam poetry che vedrà le voci di Moni Attanasio, Francesca Boemia e Lucrezia Pirani accompagnate dalle sonorità di Lud. A chiudere la serata, una selezione musicale.
Il Napoli Queer Festival si conferma come un punto di riferimento imprescindibile per la comunità LGBTQIA+ e per tuttɜ coloro che credono nella cultura come strumento di trasformazione sociale.
Gli eventi del 1° aprile e i dj set sono a ingresso gratuito. Il costo dei biglietti è di 10,00 euro per gli spettacoli e le performance, e di 5,00 euro per le proiezioni dei film. È possibile acquistare i biglietti del Napoli Queer Festival, online, presso i rivenditori autorizzati e al botteghino di Sala Assoli-Moscato e Teatro Nuovo dove si potrà anche acquistare un biglietto sospeso da donare.
Informazioni: 345 4679142; napoliqueer@casadelcontemporaneo.it; www.napoliqueer.it