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All’Alfieri di Marano una serata all’insegna della fede calcistica e dei sentimenti nascosti con: “In zona Cesarini” e “SottoCoperta”

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MARANO (Di Anna Calì) – Ieri, 13 novembre, si è svolto il secondo appuntamento della kermesse “Una nuova speranza” ideato da Nano Film presso il Teatro Alfieri di Marano. Il corto trasmesso è stato “In zona Cesarini”, mentre come lungometraggio è stato scelto “SottoCoperta”, un film che vede la partecipazione di famosi artisti come Antonio Folletto, Maria Pia Calzone, Christian Giroso.

Presenti ieri nella sala del teatro Antonella Morea che in entrambi i film interpreta la mamma; la regista Simona Cocozza, Ernesto Lama e Christian Giroso.

Ad alzare il sipario di questa serata è stato il critico d’arte, Francesco Della Calce.

Ne “In zona Cesarini” ambientato nella città partenopea si riuniscono quattro figure di una Napoli dai caratteri contrastanti: un padre dai valori retrogradi, una madre devota fino alloa soggezione, un figlio ormai adulto, ma ancora schiacciato dal ruolo di bambino e un ospite inatteso, cordiale, quasi come se fosse l’elemento di disturbo perfetto per rompere il fragile equilibrio. Il tutto si svolge attorno a una tavola. La tensione è palpabile, un passato celato potrebbe esplodere al minimo segnale e, proprio come accade spesso nella vita e nelle tavole italiane, il calcio si rivela una fede capace di unire e dividere.

Napoli, d’altronde, è una città dove la passione calcistica trascende lo sport per farsi culto. Dai vicoli dei Quartieri Spagnoli alle colline del Vomero, tutti sono avvolti da questa fede, così come da rigide mentalità che talvolta resistono al passare del tempo. Non è raro assistere a discussioni accese dove il tifo diventa quasi una maschera, capace di celare vecchi rancori e rivalità mai sopite. Così, come nella scena immaginaria della nostra tavola, anche tra familiari si giunge spesso al conflitto, e le divergenze possono emergere alla minima provocazione, come una polpetta lanciata quasi per sbaglio.

Ma se questa tensione familiare è riflessa nel calcio, l’opera cinematografica Sottocoperta di Simona Cocozza porta alla luce un tema altrettanto umano, seppur da una prospettiva più intima e silenziosa. Nel film, il protagonista Fiorenzo (interpretato da Antonio Folletto), timido e insoddisfatto della propria vita lavorativa, decide di “viaggiare” restando in casa. Incapace di soddisfare le aspettative degli altri, allestisce il proprio salotto come una spiaggia caraibica, vivendo un’estate immaginaria e nascondendo a tutti di non avere le risorse economiche per una vera vacanza.

Fiorenzo trova in Matrona, imprenditrice dal passato difficile (interpretata da Maria Pia Calzone), un’alleata inattesa. Matrona è una donna che ha sofferto e combattuto, riuscendo a reinventarsi nonostante le difficoltà. Con il suo aiuto, Fiorenzo inizia a trovare il coraggio di uscire dal guscio e vivere pienamente, come un origami che si dispiega rivelando la propria bellezza.

Sottocoperta è un film semplice e delicato, che riesce a raccontare sentimenti profondi senza eccessi, quasi in punta di piedi, mentre esplora l’importanza di essere fedeli a se stessi, senza bisogno di ostentare successi. L’introversione del protagonista diventa uno specchio della sua frustrazione in una società che premia l’apparenza e il benessere economico ostentato. Il tutto viene valorizzato da una regia che, pur con pochi mezzi, riesce a dare vita a una narrazione originale e sensibile, arricchita da piccole esplosioni visive di origami in volo, simbolo della capacità di Fiorenzo di trasformare la sua vita in una forma d’arte.

Questa tensione tra passato e presente, tra vecchie mentalità e il bisogno di rinnovarsi, accomuna l’episodio familiare a Napoli e il percorso di Fiorenzo. Alla fine, che si tratti di una tavola imbandita o di un soggiorno trasformato in spiaggia tropicale, ciò che conta è la forza dei legami e il coraggio di cambiare, trovando nel sentimento e nella propria unicità la strada per la vera libertà.

Una kermesse che ancora una volta, conferma di aver successo. Nonostante il freddo pungente di ieri, molte sono state le persone che sono giunte in sala per assistere alla proiezione e passare una serata all’insegna del divertimento ma, soprattutto della riflessione.

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