NAPOLI – Giovedì 18 luglio alle ore 19.00  all’Istituto Denza a Posillipo, la cantautrice Barbara Lombardi presenterà il suo primo Cd “ Regina e Strega”. «Un album il cui titolo – come spiega la stessa artista – nasce dall’omonima ballata “Regina e Strega”, nel quale esprimo l’importanza della donna collegata fortemente alla vita, tra luci e ombre, bene e male. Per il pubblico una compilation animata da otto ballate fatte di denunce e temi sociali sempre attuali, dove ognuno ci si può identificare». Ed è con queste premesse che i testi cantati e scritti da Barbara Lombardi, si sono uniti con le note dei musicisti Paolo Del Vecchio e Luca Urciuolo.

«A proposito dei brani di “Regina e Strega” – hanno detto i due compositori – tutto nasce dalla pulsazione della tammorra che, mentre accompagna il testo, crea una danza magica e ancestrale, affondando le sue radici nelle origini della tradizione popolare più autentica. Un album, quello di Barbara, pronto a trasformarsi in un viaggio che, partendo dalla nostra Musica Popolare passa, talvolta, attraverso i profumi e i colori della musica etnica che risuona in altri posti del mondo dando cosi vita a sonorità che spesso ricordano quelle della World Music». 

Con i brani “Storie di vita”, “Avota sciò sciò”,  “Comm’ è bella”,  “L’altra faccia di Tambù”, “Russo e niro”, “La vita e il mare”,  “Regina e strega” e “Tambù”, a suonare con i cori di Jessica Abbruzzese, sono stati la stessa interprete Barbara ai tamburi e le tammorre; Luca Urciuolo al pianoforte e fisarmonica; Paolo Del Vecchio alle chitarre, basso e plettri; Pasquale Termini al violoncello e Francesco Di Cristofaro ai fiati. Il lavoro discografico è stato prodotto artisticamente da Sergio Priante e pubblicato dalle Edizioni MP Records di Mimmo Pisano. 

«Tra storie di gioia e disperazione- ha spiegato la cantautrice Barbara Lombardi- i testi dei miei brani ora rispecchiano l’indole dei napoletani, ora come in “Russo e Niro” si trasformano in un momento di denuncia e di riflessione nel segno dell’amore. Ancora, nel caso della ballata “Comm’è bella” a farsi avanti è un inno alla vita e la nostalgia di non poter rimediare agli errori fatti. A dominare su tutto è un monito contro l’invidia e la voglia di donare bellezza al Creato. Ricorrendo anche a “Sciò Scio ciucciuè” il famoso scongiuro popolare contro la iella, si arriva infine a incitare coloro che non amano mettersi in discussione e alla denuncia contro chi gioca con la vita degli altri. Costruito attorno alla tammorra, strumento che contamina senza snaturare, il progetto musicale è ricco di vibrazioni, colori,  sfumature e suoni, fino a raggiungere la magia di una dimensione multietnica».

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