NAPOLI – Sarà, l’autore, attore e regista, Maurizio Casagrande, con lo spettacolo “A tu per tu” ad inaugurare giovedì 10 ottobre alle ore 21.00 la nuova stagione artistica del Teatro Troisi. In scena anche sabato 12 e domenica 13 ottobre, il lavoro del poliedrico artista napoletano confermerà il forte impegno del neo direttore artistico Fabio Brescia e della società “Che spettacolo” all’opera per far rivivere alla grande lo storicizzato spazio di Fuorigrotta.
E così, potendo pure approfittare di un abbonamento a nove spettacoli al costo davvero simbolico di 100 euro, gli amici del teatro di Via Leopardi 192, potranno assistere da giovedì a una carrellata di lavori divisi tra il teatro comico, la musica e i nuovi beniamini del cabaret e della scena moderna. Maurizio Casagrande, apprezzato paladino del pubblico napoletano e non solo, dopo le tante performance cinematografiche, teatrali, televisive che lo hanno visto protagonista negli ultimi venticinque anni, c on il lavoro “A tu per tu”, al teatro Troisi, presenterà un trascinante excursus autobiografico.
Per lo stesso il noto figlio d’arte regalerà agli spettatori, tra tante canzoni con l’accompagnamento di un’orchestra dal vivo, racconti, aneddoti e momenti di travolgente comicità. Confermandosi anche come bravo musicista e cantante, Maurizio che ha studiato pianoforte, contrabbasso e canto al Conservatorio di Napoli, durante lo spettacolo ripercorrerà le più significative tappe della sua formazione musicale e della sua carriera teatrale. Per il pubblico del “Troisi” uno show ricco di emozioni, disturbato però da un “tecnico di scena” che invadendo il palcoscenico arricchirà con forza i momenti “seri” della serata con dei vivacissimi momenti di comicità.
” A tu per tu- ha detto lo stesso autore e interprete Casagrande – rappresenta un viaggio nella mia carriera, dagli esordi ai giorni nostri, con un sottotitolo molto indicativo come ‘E la musica mi gira intorno’. Si tratta di uno spettacolo diverso dai soliti in cui il pubblico è protagonista attivo a sua volta. Il bello è che il lavoro non è facilmente definibile. E’ un work in progress con la partecipazione dei presenti in sala. Tant’è che alla fine faccio una sorta di gioco lasciando che siano proprio gli spettatori dalla platea a definire che tipo di spettacolo hanno visto. Potrebbe essere una commedia teatrale, un concerto, un musical.
E’ uno spettacolo innovativo che ripercorre tutta la mia storia, dagli anni ’60, gli anni della mia fanciullezza, agli anni ’90 quando lo spettacolo diventa un musical. Canzoni, dialoghi, monologhi, il tutto rovinato da un disturbatore, un tecnico di palco, che non vede l’ora di tornare a casa”.