CASTELLAMMARE DI STABIA – A Castellammare di Stabia, Città Medaglia d’Oro alla Resistenza, si è tornato a discutere di memoria, Costituzione e antifascismo con un incontro che si è tenuto al Palazzetto del Mare.

Alla giornata di lavori nella città stabiese, promossa dalla CGIL, dalle categorie FP e FLC, rappresentative rispettivamente del settore pubblico e della scuola ha partecipato la Segretaria nazionale dei pubblici, Serena Sorrentino, che si è confrontata  in un dibattito aperto e di taglio “assembleare” con le studentesse e gli studenti degli istituti superiori stabiesi.

Un incontro arricchito dagli interventi di Guido D’Agostino, presidente dell’Istituto Campano per la Storia della Resistenza, e Giuseppe Di Massa,  presidente dell’ANPI di Castellammare.

«Vogliamo parlare di memoria, ma vogliamo parlarne guardando al presente: che senso ha oggi ricordare e perché è importante farlo- spiega Gianluca Torelli, responsabile della CGIL stabiese- Noi pensiamo che la memoria crei l’identità delle persone, crei la loro cultura: perciò se ricordiamo gli orrori, e gli errori, del passato, contribuiamo a creare nel presente un’identità culturale che eviterà il ripetersi di quegli orrori. È così che si costruisce un paese democratico, plurale e antirazzista».

Tra gli interventi, quelli di Alfredo Garzi e Federica Fiocca, rispettivamente Segretario generale e responsabile territoriale della FP CGIL. «La nostra Costituzione- spiega Federica Fiocca- è nata dalla Resistenza, e la Resistenza ci ha consegnato un Paese la cui identità si fonda sulla coesione territoriale, sul valore costituzionale per cui i cittadini hanno tutti pari dignità, vivano essi al nord, al centro o al sud. La Repubblica disegnata dai padri costituenti ha il compito di rimuovere gli ostacoli che possono minare l’uguaglianza e la coesione territoriale».

A richiamare ancora una volta il ruolo imprescindibile della scuola e delle giovani generazioni è Raffaela Cuomo, responsabile territoriale della FLC CGIL che ricorda come «la scuola abbia il compito di preparare alla vita, al lavoro, ma anche alla vita in comunità, a essere dei cittadini capaci di mantenere viva la democrazia. Nutrire oggi la coscienza e lo spirito critico degli studenti significa costruire domani un Paese più civile, coeso e democratico».

Ma Castellammare di Stabia ha una storia importante da raccontare: nel 1943, durante la ritirata i nazisti misero in atto la strategia della “terra bruciata”, che comprendeva anche la distruzione del cantiere navale. Il cantiere fu eroicamente difeso dagli operai stabiesi: ed è stato  proprio un operaio del cantiere, Giovanni De Riso, a dialogare con gli studenti per ricordare quella storia e riaffermare, ancora una volta, che la Resistenza è fondata sul lavoro.

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