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“Chi resta dei morti sul lavoro?”, al Bellini l’inchiesta nazionale di Senza Filtro (VIDEO)

In Italia si muore sul lavoro, si muore per lavoro, si muore di lavoro: secondo i dati Inail, sono mediamente 1200 all’anno negli ultimi dieci anni le persone che non hanno più fatto ritorno da una giornata lavorativa. Resta, invece, ancora imprecisato il numero di decessi connessi ad attività lavorative pericolose per la salute a breve, medio o lungo termine: basti pensare alla scia di addii connessi all’Ilva di Taranto o alla più vicina Italsider di Bagnoli a Napoli.

Ed è proprio dal capoluogo partenopeo che oggi mercoledì 2 ottobre alle ore 18:00 al Teatro Bellini (via Conte di Ruvo, 14 Napoli) è stata presentata in anteprima l’inchiesta nazionale “Chi resta dei morti sul lavoro?”, ad opera della redazione della rivista “Informazione SenzaFiltro”.

Prima della discussione è andato in scena sul palco del Piccolo Bellini lo spettacolo “Un mare di ruggine” che ha ripercorso le storie le vite e purtroppo la morte di tanti operai dell’ex acciaieria napoletana.

“Chi resta dei morti sul lavoro?” è il reportage nazionale a cura della giornalista Cristina Maccarrone, un lavoro corale che porta anche le firme di Lara Mariani ed Enrico Parolisi della redazione di “SenzaFiltro”, reso possibile dalla collaborazione con Anmil.

Si presenta come primo lavoro giornalistico italiano che ricuce le vite, il dolore e l’impegno di chi sopravvive a un familiare morto sul lavoro: dalla vicenda della Jolly Nero a Rigopiano, fino al terremoto a L’Aquila passando per storie molto note e altre molto più private. Un reportage che ha dato modo al tempo di passare, così da evitare quello sciacallaggio mediatico a caldo che connota solitamente i media quando si parla di morti sul lavoro.

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