AVELLINO – Al maestro del cinema russo Aleksandr Sokurov è stato assegnato il Premio alla Carriera “Laceno d’oro” della 47esima edizione del Laceno d’oro International Film Festival di Avellino in programma dall’1 all’8 dicembre nelle sale dello storico Cinema Partenio (Via Giuseppe Verdi, 50) con proiezioni anche al Movieplex di Mercogliano (AV) ed eventi in altri luoghi della città (Ingresso libero). Il regista, Leone d’Oro con Faust nel 2011, ritirerà il prestigioso riconoscimento giovedì 8 dicembre (ore 19 – Cinema Partenio) durante la cerimonia di premiazione dei vincitori dei tre concorsi, di cui due internazionali, “Laceno d’oro 47” e “Gli occhi sulla città”, e uno dedicato al territorio, “Spazio Campania” con Peppino Mazzotta presidente di giuria.
Considerato tra i maggiori cineasti al mondo, Sokurov incontrerà il pubblico prima della proiezione in anteprima del suo nuovo film Fairytale (Titolo originale “Skazka”), presentato all’ultimo festival di Locarno, in programma l’8 dicembre alle ore 20. Un’opera sulla storia e sulla follia del potere, ma anche sulla poetica del cinema, che trasporta lo spettatore in un limbo dantesco dove vagano Josif Stalin, Benito Mussolini, Adolf Hitler e Winston Churchill tra animazioni digitali e materiali di repertorio. Il regista e la sua coraggiosa cinematografia saranno inoltre celebrati con una retrospettiva di tre film: Alexandra (2007) di cui sarà proiettata in anteprima mondiale la versione Director’s Cut, Arca russa (2002) e Francofonia (2015). Aleksandr Sokurov terrà anche una masterclass aperta al pubblico (6 dicembre) per raccontare la sua idea di cinema e ripercorrere la sua carriera.
Tra gli ospiti, Marco D’Amore che incontrerà il pubblico martedì 6 dicembre dopo la proiezione del suo nuovo film “Napoli Magica” (ore 19,30 – Cinema Partenio – ingresso a pagamento), in cui il regista e attore si interroga sul perché si dice che Napoli è magica e si mette alla ricerca di questa magia.
La otto giorni di cinema d’autore di Avellino accoglierà oltre 70 opere da tutto il mondo tra proiezioni e anteprime selezionate tra il meglio delle nuove produzioni indipendenti e di ricerca in continuità con l’intuizione di Pier Paolo Pasolini che fondò la rassegna nel 1959, insieme con gli intellettuali irpini Camillo Marino e Giacomo D’Onofrio. Nel ricco cartellone, anche incontri con gli autori, mostre, masterclass, workshop e sperimentazioni sonore.
Sono 11 i film in gara per il premio “Laceno d’oro 47”, riservato ai lungometraggi di finzione o di ‘cinema del reale’ e ai documentari, tra cui le anteprime nazionali di Human Flowers of Flesh di Helena Wittmann (Francia/Germania), El agua di Elena López Riera (Svizzera/Spagna), A Date in Minsk di Nikita Lavretski (Bielorussia) e Tokyo Steps di Nanako Yamazaki (Giappone).
In lizza per “Gli occhi sulla città” 25 cortometraggi sui temi degli spazi urbani, dell’ambiente e del paesaggio e 13 sono le opere per “Spazio Campania”, la sezione dedicata alle produzioni realizzate sul territorio campano. I lavori saranno giudicati da giurie tecniche composte da artisti e professionisti del settore cinematografico. Le opere vincitrici si aggiudicheranno un premio di Euro 3000 per lunghi e doc, di Euro 1500 per i corti e doppio premio per “Spazio Campania”: Euro 500 per Miglior Film e per Miglior inedito.
In programma anche la sezione “Fuori concorso” con tanti titoli, tra cui Le favolose di Roberta Torre, vincitore del Premio Miglior Regia all’IDFA.
Tra gli eventi più attesi, il live sperimentale del talentuoso musicista veneziano Blak Saagan (nome d’arte di Samuele Gottarello) che porta ad Avellino il 3 dicembre al Circolo Arci Avionica (Via Cristoforo Colombo, 13 – ore 22) il suo ultimo concept album Se ci fosse la luce sarebbe bellissimo (2021, Maple Death Records), che ripercorre, con una personale visione e interpretazione, una delle pagine più buie della storia italiana, il sequestro di Aldo Moro del 1978. La storia qui si unisce alla musica elettronica in uno storytelling di tredici capitoli-canzoni, un viaggio tra echi di Brian Eno, Ennio Morricone, John Carpenter, Kosmische Kraut, Egisto Macchi, Daniela Casa, Goblin e Library Music. Il titolo riprende una frase dall’ultima lettera di Aldo Moro scritta alla moglie durante la prigionia: “Vorrei capire, con i miei piccoli occhi mortali, come ci si vedrà dopo. Se ci fosse luce sarebbe bellissimo”.
Tra le mission del festival anche la formazione culturale attraverso il linguaggio cinematografico con il “Laceno d’oro Scuola”: tre matinées al Cinema Partenio dedicate agli studenti degli Istituti Superiori di Avellino. In programma il 1° dicembre Nausicaä della valle del vento di Hayao Miyazaki, il 6 dicembre La famosa invasione degli orsi in Sicilia di Lorenzo Mattotti e il 7 dicembre Una tomba per le lucciole di Isao Takahata.
In cartellone anche una retrospettiva dedicata al cinema tedesco al femminile in collaborazione con ACIT (Associazione Culturale Italo-Tedesca) e Ambasciata della Repubblica Federale di Germania (Cinema Partenio), e una mostra fotografica all’Ex Cinema Eliseo (Via Roma, 1) dal titolo “Oui, Godard – immagini e documenti su un genio del cinema e sulla Nouvelle Vague” a cura di Cinemasud e Archivio ArCCo.
Il Laceno d’oro International Film Festival è organizzato dal Circolo ImmaginAzione di Avellino, presieduto da Antonio Spagnuolo, direzione artistica di Maria Vittoria Pellecchia in collaborazione con Aldo Spiniello, Sergio Sozzo e Leonardo Lardieri. È realizzato con il contributo di Regione Campania, Film Commission Regione Campania e Direzione Generale Cinema e Audiovisivo del MIC, con il patrocinio della Provincia di Avellino e del Comune di Avellino, con il sostegno di ANCE (Associazione Costruttori Edili) e Amica Pubblicità. In collaborazione con Sentieri Selvaggi, Quaderni di Cinemasud, Associazione Eikon, Coordinamento Festival Cinematografici Campania, ACIT (Associazione Culturale Italo-Tedesca), Afic, Roulette Agency, Godot Art Bistrot, Follower One, Multisala Partenio di Avellino, Movieplex di Mercogliano (Av), Multisala Carmen di Mirabella Eclano (Av), Avionica, Supercinema, Monkey, Sometimes, Flussi, Mymovies. Media partner Orticalab.
Il programma dettagliato del festival sarà disponibile da martedì 29 novembre su www.lacenodoro.it
Storia del Laceno d’oro
Il Laceno d’oro International Film Festival di Avellino è tra i più importanti festival dedicati al “cinema del reale” in Italia, fondato nel 1959 da Pier Paolo Pasolini e dagli intellettuali irpini Camillo Marino e Giacomo D’Onofrio. Promosso dalla rivista “Cinemasud”, nasceva come premio cinematografico e legava il suo nome a una delle località più belle della provincia di Avellino, l’Altopiano del Laceno (Bagnoli), con lo scopo di valorizzarlo dal punto di vista turistico e con l’intenzione di proporsi come riconoscimento per le migliori opere cinematografiche ispirate al Neorealismo. Da quell’anno e sino al 1988 si susseguirono ventotto edizioni interrotte solo dal terremoto degli anni ‘80 che in quei tragici mesi ne impedì la realizzazione. Dopo gli inizi bagnolesi, il Laceno d’oro si trasferì ad Avellino e nell’immediato circondario dove, nella seconda metà degli anni ’60 e nei primi anni ’70, la manifestazione crebbe ulteriormente, proponendo il cinema di impegno civile e sociale, trasformandosi in Festival Internazionale nel 1975 e ospitando cinematografie provenienti da tutto il mondo privilegiando quelle dei paesi dell’Est, dell’Oriente indiano e vietnamita, dell’America Latina, del Terzo Mondo. Della giuria fecero parte nomi di spicco nel mondo giornalistico, cinematografico e letterario: Domenico Rea, Cesare Zavattini, Carlo Lizzani, Marcello Gatti, Lina Wertmuller, Giuliano Montaldo, Luigi Zampa, Tinto Brass e tanti cineasti e intellettuali di prestigio. Dopo lo stop forzato del 1988, legato alle profonde trasformazioni successive al terremoto dell’Irpinia e alle modifiche storiche di quegli anni, il Laceno d’oro International Film Festival rinasce nei primi anni 2000 grazie al Circolo di cultura cinematografica Immaginazione, insieme all’istituzione del Premio Camillo Marino e del Premio Giacomo D’Onofrio. Dal 2014 il festival assume la forma che ha oggi. Tre concorsi ufficiali, di cui due internazionali, due premi alla carriera (Laceno d’Oro e Pier Paolo Pasolini), masterclass e retrospettive dedicate agli autori premiati. Tra gli autori che hanno ricevuto il premio anche Ettore Scola, Gillo Pontecorvo, Aurelio Grimaldi, Antonietta De Lillo, Vincenzo Marra, Ken Loach, i fratelli Jean-Pierre e Luc Dardenne, Daniele Gaglianone, Marco Bellocchio, Laurent Cantet, Paolo e Vittorio Taviani, Olivier Assayas, Zhang-Ke Jia, Abel Ferrara, Amir Naderi, Antonio Capuano, Miguel Gomes, Julio Bressane, Aleksey German jr, Stéphane Brizé, Pedro Costa, Carlos Reygadas, Franco Maresco, Jonas Carpignano, Edoardo De Angelis, Renato Carpentieri, Elia Suleiman, celebrati nel corso di entusiasmanti serate durante le quali si è assistito alla proiezione dei loro capolavori.