NAPOLI – Conto alla rovescia per l’avvio della stagione 2023/2024 del Teatro TRAM di via Port’Alba: venerdì 20 ottobre prende il via un viaggio che durerà 21 settimane e che conterà su 20 spettacoli in scena, di cui 9 debutti assoluti, 18 prime cittadine e 3 produzioni originali. Il primo è Guernica Bombing, la nuova produzione del Teatro dell’Osso, uno spettacolo scritto e diretto dal direttore artistico del Teatro Tram Mirko Di Martino. Orazio Cerino torna in scena come protagonista dal 20 al 23 e dal 27 al 29 ottobre con un monologo di teatro civile che oggi appare più attuale che mai.
Due storie parallele si dipaneranno sul palco: il bombardamento di Guernica e la creazione del capolavoro di Pablo Picasso, morto esattamente 50 anni fa. Nel mezzo, tante altre storie, dalle fake news alla resistenza dell’arte.
Ecco, dunque, lo scenario: il 26 aprile 1937 gli aerei dell’aviazione tedesca e italiana bombardavano la cittadina di Guernica, nei Paesi Baschi, per cinque ore di fila, uccidendo migliaia di persone, bruciando e distruggendo gran parte delle abitazioni. Fu un crimine orribile, mai visto prima in Europa per intensità e crudeltà. Non fu l’ultimo: Guernica dimostrò che era possibile ottenere un effetto distruttivo su scala sempre maggiore: Coventry, Dresda, Berlino, Hiroshima, Nagasaki, Corea, Vietnam, Baghdad, Afghanistan. Oggi Guernica è un simbolo di pace grazie al dipinto di Picasso, una delle opere più famose al mondo, uno dei manifesti contro la guerra più acclamati e, purtroppo, più ignorati: le bombe continuano a cadere in Ucraina, nella striscia di Gaza, e in tante altre parti del mondo .
Lo spettacolo ricostruisce queste due storie, il bombardamento di Guernica e la realizzazione del dipinto, intrecciandole a tante altre: l’italiano che inventò i bombardamenti lanciando una bomba a mano da un aereo in Libia nel 1911; la triste storia di Dora Maar, la fotografa amante di Picasso, che documentò la nascita di Guernica e ne fu schiacciata; i viaggi del dipinto in giro per il mondo mentre il mondo andava in fiamme sotto le bombe; la battaglia dei padiglioni nazisti e comunisti all’Esposizione universale di Parigi nel 1936; la prima “fake news” della storia nella Grecia del 479 a.c., ripetuta tante volte fino al discorso di Powell all’Onu nel 2003. Il racconto proietta il passato nel presente: la distruzione di Guernica fu soltanto il primo di tanti crimini commessi nel nome della guerra e, più spesso, nel nome della pace.
“Lo spettacolo è diventato attuale in una maniera che non ci aspettavamo – spiega l’autore e regista Mirko Di Martino -. Lo spunto per la scrittura mi è stato dato da un artista che dipingeva Guernica su un ponte crollato sotto le bombe in Ucraina. Poi la ricorrenza dei cinquant’anni dalla morte di Picasso ha creato le condizioni giuste per mettere in scena il testo. Ma i recenti avvenimenti nella striscia di Gaza hanno reso inquietante la sovrapposizione tra passato e presente. La gente crede che i bombardamenti siano rari, come crede che siano rare le guerre, ma con il nostro spettacolo raccontiamo una storia diversa: dal 1911, la data del primo bombardamento della storia, non c’è stato un solo anno in cui la vita di persone innocenti non sia stata distrutta dalle bombe. L’arte ha sempre raccontato questi crimini e continua a farlo, ma la voce degli artisti non ha il potere di fermare i bombardamenti”.