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“Ho chiuso con te”, il nuovo lavoro editoriale di Emanuela Esposito Amato

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NAPOLI – Ho chiuso con te è l’ultimo lavoro editoriale che porta la firma della scrittrice Emanuela Esposito Amato, un romanzo narrato attraverso tre punti di vista che si alternano tra di loro: Lola, Alessandro e la voce narrante del tempo di Caivano che racconta il passato delle due protagoniste, due gemelle: Lola e Nina.

A Caivano, comune dell’hinterland napoletano tristemente noto per il suo degrado, Lola e Nina, due gemelle tanto simili nei tratti somatici, quanto diverse caratterialmente, assistono alla morte violenta dei genitori che segnerà per sempre le loro vite. Da adulte le loro strade si dividono. Lola vola a Parigi per sfondare nel mondo della moda, mentre Nina vive a Napoli impartendo lezioni di pittura. Tutto sembra andare per il meglio, ma una tragica notizia costringe Lola a far ritorno in città. Qui incontrerà Alessandro, un avvocato rampante dal passato tormentato. Sospesi in un delicato equilibrio a cavallo tra passato e futuro, tra verità dimenticate e sentimenti inaspettati, le loro strade si intrecciano in un labirinto di emozioni e scoperte, mostrando alla fine che nessuno è ciò che sembra. Un romanzo avvincente caratterizzato da una scrittura fluida e coinvolgente. Uno stile che ti permette di entrare subito in empatia con i personaggi, anche quelli descritti in maniera “cattiva”.

Dott.ssa Amato “Ho chiuso con te” è un libro ambientato a Napoli e Parigi. Tra queste due ambientazioni ritroviamo anche una terza, Caivano, un posto del quale conosciamo molto bene le dinamiche. Come mai la scelta è ricaduta proprio su quella zona e cosa l’ha spinta a scrivere questo romanzo? Inoltre, Parigi le è familiare come zona o ha riscontrato delle difficoltà? 

“La scelta di includere Caivano come una delle ambientazioni principali del mio romanzo “Ho chiuso con te” è stata dettata dalla necessità di ricostruire in modo autentico e dettagliato l’infanzia delle protagoniste, le gemelle Nina e Lola. Caivano, con le sue dinamiche complesse e profondamente radicate, ha offerto il contesto ideale per esplorare le origini e lo sviluppo dei personaggi, fornendo una base solida su cui costruire la loro storia e evoluzione.

Per quanto riguarda Parigi, la città è per me come una seconda casa. Ho avuto la fortuna di viverci per diversi periodi, sia per studio che per lavoro, e continuo a tornarci spesso. Questa familiarità con la capitale francese, le sue abitudini, i suoi caffè, ristoranti, e le sue caratteristiche viuzze mi ha permesso di descrivere Parigi con una precisione e un affetto particolari, arricchendo la narrazione con dettagli autentici che spero trasportino il lettore nelle atmosfere uniche della città.

Napoli, poi, è la città dove sono nata e dove risiedo attualmente. Essendo un luogo che conosco intimamente, mi è stato naturale utilizzarlo come sfondo per alcune parti del racconto. La mia familiarità con le zone, i particolari e l’atmosfera di Napoli ha contribuito a dare un tocco di realismo e profondità al mio romanzo, permettendomi di giocare con elementi narrativi che solo una conoscenza diretta può offrire.

In sintesi, la scelta di queste tre ambientazioni – Napoli, Parigi, e Caivano – è stata guidata dal desiderio di creare una narrazione ricca e sfaccettata, in cui il contesto gioca un ruolo chiave nel definire i personaggi e nel muovere la trama”:

Le protagoniste sono due gemelle che dovranno subire una perdita troppo grande, si divideranno, ma poi qualcosa le farà rimettere sulla stessa strada. Quant’è stato difficile parlare di loro e soprattutto affrontare la tematica del narcisismo?

“Il problema maggiore che ho riscontrato nello scrivere di Nina e Lola, le protagoniste del mio romanzo, è stata la creazione di due personaggi estremamente diversi tra loro. Sebbene le due gemelle siano molto simili nell’aspetto estetico, caratterialmente sono agli antipodi. Questo ha richiesto un lavoro approfondito sulle loro voci individuali e sui loro modi di comportarsi, per garantire che ogni personaggio mantenesse la propria unicità e profondità lungo tutto il racconto.

Affrontare la tematica del narcisismo è stato un altro aspetto complesso. Prima di inserire nel mio romanzo le dinamiche della manipolazione e del narcisismo, mi sono documentata molto. Ho cercato di comprendere a fondo queste realtà psicologiche, per poterle rappresentare nel modo più accurato e rispettoso possibile. La sfida è stata quella di trattare questi argomenti con sensibilità, senza mai cadere nel banale o nel giudizio superficiale, cercando di offrire al lettore una prospettiva interessante e riflessiva su queste complesse dinamiche interpersonali”.

Una particolarità del suo libro è data dalle voci narranti, cosa l’ha spinta a far parlare anche “Caivano”?

“La scelta di far parlare anche “Caivano” nel mio libro è stata principalmente una decisione stilistica, mirata a offrire una prospettiva unica e arricchire la narrazione. Utilizzare Caivano come voce narrante mi ha permesso di descrivere dall’esterno gli eventi accaduti durante i primi otto anni di vita delle gemelle in un contesto fortemente disgregato, sia dal punto di vista famigliare che sociale. Volevo che Caivano assumesse il ruolo non solo di sfondo per le vicende raccontate, ma anche di un vero e proprio personaggio narrante, capace di offrire una visione d’insieme sugli avvenimenti e sulle dinamiche interpersonali che si sviluppano nel corso della storia”.

Cosa pensa si possa far per combattere lo stato di degrado e abbandono vigente sul quel territorio?

“Combattere lo stato di degrado e abbandono in un’area come Caivano, nell’hinterland napoletano, richiede un approccio multi faccettato che coinvolga diversi settori della società, dalle istituzioni locali alle comunità residenti, fino al supporto di entità nazionali. Ecco alcune strategie che, a mio avviso, potrebbero essere efficaci:

Riqualificazione Urbana: Investire in progetti di riqualificazione urbana per migliorare le infrastrutture pubbliche, rinnovare gli spazi verdi, e creare aree di aggregazione sociale. La riqualificazione di parchi, piazze, e spazi pubblici può contribuire a migliorare la qualità della vita dei residenti e a ridurre il senso di abbandono.

Educazione e Formazione: Potenziare l’offerta formativa e le opportunità educative per i giovani, con particolare attenzione alla prevenzione della dispersione scolastica e all’inclusione sociale. Programmi di formazione professionale e di apprendistato possono aiutare i giovani a trovare occupazione e a costruire un futuro migliore.

Sicurezza e Legalità: Rafforzare le misure di sicurezza attraverso una maggiore presenza delle forze dell’ordine e programmi di prevenzione del crimine. Iniziative di educazione alla legalità possono aiutare a contrastare la cultura dell’illegalità e a promuovere la partecipazione civica.

Collaborazione tra Enti: Promuovere la collaborazione tra il comune, la regione, lo stato, e organizzazioni non governative per ottenere risorse e competenze. Le sinergie tra diversi livelli di governo e il settore privato possono accelerare i processi di cambiamento.

Turismo e Cultura: Valorizzare le risorse culturali, storiche, e naturalistiche del territorio attraverso la promozione del turismo sostenibile. Progetti culturali e turistici possono contribuire alla riqualificazione dell’immagine dell’area e alla sua economia.

Ogni strategia dovrebbe essere adattata alle specificità del contesto locale, tenendo conto delle esigenze e delle aspettative dei residenti. La chiave di un possibile successo risiede nell’adozione di un approccio olistico che integri sviluppo economico, coesione sociale, e sostenibilità ambientale”:

La sua passione per la scrittura nasce tanti anni fa, come nasce e qual è il romanzo a cui è più legata?

“La mia passione per la scrittura nasce tanti anni fa, scaturita da un profondo amore per la lettura e gli studi che ho intrapreso. Mi sono sempre appassionata alle biografie degli scrittori, idealizzandoli un po’, ma con il tempo, la scrittura è diventata una costante nella mia vita. Il romanzo a cui sono più legata è senza dubbio quello del mio esordio, “Il Diario Segreto di Madame B.”, un’opera che sento profondamente connessa al mio percorso di scrittrice.

Ricordo l’emozione travolgente quando ho scoperto che un editore era disposto a pubblicare una scrittrice esordiente come me. È stato un momento di pura felicità e incredulità. Avere la conferma che il mio manoscritto sarebbe diventato un libro, pronto per essere condiviso con i lettori, ha rappresentato la realizzazione di un sogno che avevo coltivato per anni. La gioia di sapere che le mie parole, le mie storie, avrebbero raggiunto persone sconosciute, suscitando emozioni e riflessioni, è stata un’emozione indescrivibile. Quel momento ha segnato un punto di svolta nella mia vita, confermando il mio percorso e la mia identità come scrittrice”.

Vincitrice anche di numerosi premi, qual è l’emozione che ancora oggi ricorda?

“Ho ben presente l’eccitazione e la soddisfazione che ho provato quando una giuria di sconosciuti ha valutato positivamente i miei libri, assegnandomi dei premi. Questo riconoscimento da parte di persone che non mi conoscevano di persona ma che avevano trovato merito nel mio lavoro ha avuto un grande impatto su di me. Realizzare che il mio impegno e la mia passione fossero stati apprezzati in un contesto così formale e oggettivo è stata un’esperienza estremamente gratificante. Ogni volta che i miei libri sono stati riconosciuti in questo modo, ho percepito una conferma del mio lavoro, sapendo che le idee, le riflessioni e le narrazioni che avevo condiviso erano state efficaci. Questa sensazione di apprezzamento e riconoscimento è un ricordo che valorizzo molto e che continua a spingermi avanti nel mio percorso professionale”.

Sta già lavorando a un prossimo lavoro editoriale? Se sì, quale?

“Sì, ho già qualche idea in mente. Personaggi e storie stanno iniziando a bussare alla porta della mia creatività, suggerendo nuove avventure narrative che mi entusiasmano già al solo pensiero. Tuttavia, al momento sono profondamente immersa nella promozione del mio ultimo romanzo, il che richiede gran parte del mio tempo e delle mie energie. È un periodo molto intenso e gratificante, che mi permette di connettermi con i lettori e di condividere con loro il frutto del mio lavoro. Per questa ragione, ho deciso di rimandare l’immersione completa nel mio prossimo progetto editoriale a quando avrò la possibilità di dedicarmici con la concentrazione e l’attenzione che merita. Sento che è importante aspettare il momento giusto per approfondire queste nuove idee, per poterle sviluppare nel modo più completo e soddisfacente possibile”.

Con questo suo libro che messaggio desidera lanciare?

“Con questo libro, desidero lanciare un messaggio chiaro contro la manipolazione e il narcisismo, evidenziando i numerosi stratagemmi che le persone possono utilizzare per indurre gli altri a comportarsi secondo i propri desideri. È importante per me mettere in luce come, spesso, ci si possa trovare di fronte a individui che, per raggiungere i propri scopi, non esitano a giocare con le emozioni e le percezioni altrui. Inoltre, voglio sottolineare che ognuno di noi possiede un lato oscuro, una parte di sé che non sempre viene mostrata alla luce del sole. Attraverso il mio libro, intendo esplorare la complessità dell’animo umano, rivelando come tutti, in un modo o nell’altro, tendiamo a indossare una maschera per navigare le sfide della vita, per proteggerci o semplicemente per adattarci alle circostanze che ci troviamo ad affrontare. Il mio obiettivo è stimolare una riflessione profonda sui temi dell’autenticità e dell’integrità personale, invitando i lettori a considerare l’importanza di riconoscere e accettare tutti gli aspetti di sé”.

 

 

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