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Il corto “Mario” di Andrea Bagnasco e Caterina Nonis vince la quarta edizione di Moviemmece

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NAPOLI – È “Mario” di Andrea Bagnasco e Caterina Nonis il cortometraggio vincitore della quarta edizione di Moviemmece, il cinefestival della biodiversità del cibo e delle culture che si è tenuto dal 25 al 29 ottobre a Torre del Greco e Napoli Est.

Il corto racconta la storia di un operaio edile alle prese con l’insicurezza economica e alimentare che ha trovato, in un orto ricavato tra gli edifici di una ex fabbrica e il bordo del fiume Dora, a Torino, la sua personale oasi di pace.

A decretare il vincitore di Moviemmece 2022 è stata la giuria tecnica composta da Alberto Capasso, Santa De Santis, Guido Lombardi e Vincenzo Pirozzi.

“Con questo corto – hanno spiegato i registi Andrea Bagnasco e Caterina Nonis – ci proponiamo di indagare le ragioni personali e politiche che hanno ispirato il progetto dell’orto di Mario e di mostrare come questo spazio abbia contribuito a creare una comunità e una rete di solidarietà. Guardiamo al giardino e alla resilienza di Mario di fronte alla minaccia rappresentata dalle sempre più frequenti inondazioni del fiume. Speriamo di mettere al centro un modello anticapitalista, di offrire agli spettatori un’ispirazione e un progetto per implementare pratiche ecologiche nella loro vita”.

Per la sezione internazionale il vincitore è “Covid Love” del regista olandese Rene Nuijens. Realizzato ai tempi del Covid, quando l’intera industria cinematografica olandese stava affrontando una pausa indesiderata, il corto, interpretato tra gli altri da Harry Piekema, racconta una storia d’amore nata e naufragata durante la pandemia, durante una cena a base di prodotti gourmet cotti alla griglia dove le regole contro la pandemia e la sicurezza vengono prima di tutto.

La giuria Scuole ha premiato “Qualcosa nel buio” di Alessandro Zappalà, una video-poesia sul sentirsi soli, inadeguati, sul non riconoscersi nella società che ci circonda, un racconto affidato ai pensieri di un ragazzo fragile, alla ricerca di qualcosa nel buio. La giuria Giovani ha invece decretato la vittoria di “I feed you” di Teresa Gusso, corto che tratta della relazione tra mamma e figlio, tra il condividere, il comunicare e il prendersi cura l’una dell’altro. Il tutto attraverso il cibo.

Una menzione speciale è stata attribuita in memoria di Ciccio Capozzi, appassionato promotore del cinema e costruttore di comunità, molto vicino allo staff del festival e recentemente scomparso, a “Verdeacciaio” di Camilla Morino e Eugenio Goria, un’inchiesta sul Parco Dora, impianto industriale dismesso della città di Torino, oggi trasformato in spazio pubblico.

Moviemmece, organizzato dalle associazioni Fuori dal Seminato, Art33 e Le Tribù, porta in scena il cinema di qualità collegato al tema portante del festival: il cibo, raccontato come veicolo di conoscenza e scambio interculturale, strumento di salvaguardia di territori e culture, luogo di incontro e conoscenza dell’altro. Il cinefestival, oltre al concorso per registi italiani e stranieri, ha proposto serate di proiezioni di film internazionali, spettacoli teatrali, incontri con realtà associative e show cooking, iniziative, tutte gratuite, a ridotto impatto ambientale e ad alto impatto sociale.

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