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“Il nodo di Odino” nella Napoli a fumetti della Belle Époque

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NAPOLI – Si parla della Napoli che fu, bella e incantevole, ma soprattutto di una storia di amore, di morte e di magia, sospesa tra scienza ed esoterismo, fantasia e realtà. “Il nodo di Odino”, romanzo a fumetti scritto da Gemma Ammirati con le illustrazioni di Carmelo Zagaria e la sceneggiatura di Francesco D’Amore, è il primo lavoro della collana “Le Nuvole” di Edizioni Fioranna.

Siamo all’ombra del Vesuvio all’epoca della “Belle Époque”, in un clima culturale unico e contraddittorio in cui l’interesse profondo per la scienza, le arti e il progresso si incrocia con l’idealismo, la passione per il mistero, il soprannaturale e l’esoterismo più irrazionale. In questo contesto si svolge la storia del duca Pasquale Del Pezzo, matematico, e della moglie Anne Charlotte Leffler, scrittrice svedese. Sullo sfondo la presenza del Nodo di Odino, simbolo persistente nella mitologia nordica e segno di legame indissolubile, inciso su un misterioso medaglione dai poteri oscuri. Questo oggetto, secondo la vicenda scritta da Gemma Ammirati e rappresentata grazie alle illustrazioni di Carmelo Zagaria e alla sceneggiatura di Francesco D’Amore, avrà conseguenze tragiche nella vita dei due personaggi.

Gemma Ammirati, soggettista e mentore del progetto, è un medico di famiglia che sogna la Napoli scintillante della Belle Époque, sul finire dell’Ottocento e l’inizio del Novecento: «Quando ero adolescente – spiega Gemma – viveva vicino a casa nostra un’anziana signorina nata agli inizi degli anni Novanta dell’Ottocento. La sua famiglia aveva giocato un ruolo significativo nel processo di unificazione italiana, un tempo era stato in suo possesso l’intero edificio dove abitavamo. La signorina non sapeva accendere i fornelli ma parlava francese, suonava il violino, dipingeva. Mi raccontava della sua giovinezza in piena Belle Époque. Mi parlava delle serate che si svolgevano nei salotti della sua abitazione, dei letterati, musicisti , pittori, italiani e stranieri, che le frequentavano. Mi mostrava i tanti deliziosi soprammobili, gioielli, profumi, vestiti di quell’epoca che ancora erano in casa sua. Questo mondo ha continuato a coinvolgermi».

«Da donna matura ho sentito questo mondo crescere ancora e ancora dentro di me. Mi sono decisa ad agire quando mi sono imbattuta in Pasquale Del Pezzo, uomo di scienza e politico, che nella Belle Époque napoletana ha giocato un ruolo decisivo anche se dimenticato. Quando ho scoperto una serie di aneddoti che lo riguardavano, una sua divertente caricatura, mi sono decisa. Un racconto non mi sembrava adatto, servivano delle immagini e ho scelto così la strada della graphic novel. Mi sono presentata da Mario Punzo alla sua scuola di comics, credo mi abbia preso un po’ per stramba o forse capricciosa. Mi ha assecondata, mi ha proposto due giovani: uno sceneggiatore, Francesco D’Amore, e un disegnatore con un cognome e qualche parentela un po’ impegnativi, Carmelo Zagaria». La soddisfazione più grande? «Ne ho inviato una copia ad una mia anziana conoscente nata negli anni Venti del secolo passato. Anche la sua famiglia ha svolto un ruolo importante negli anni a cavallo tra l’Ottocento e il Novecento. Dopo qualche giorno mi è arrivato il suo commento, in due parole: era così».

Per Anna Fiore, titolare della casa editrice Fioranna, si tratta di un nuovo importante passo: «Una storia coinvolgente ambientata nell’affascinante Napoli della Belle Époque. Una bellissima occasione che mi ha invogliata ad allargare l’offerta culturale della casa editrice inserendo una nuova collana. “Il Nodo di Odino” apre, infatti, la neonata collana di graphic novel “Le Nuvole”. Quello che mi ha coinvolta di più della storia è prima di tutto la figura del protagonista, Pasquale Del Pezzo che, con la sua scintillante personalità, è stato uno dei protagonisti della vita culturale e sociale napoletana di quel periodo. Interessante è stato leggere come la sua vita si sia incrociata con quella di altri personaggi illustri come il filosofo Benedetto Croce, lo scrittore e psichiatra Axel Munthe, il poeta Salvatore Di Giacomo, il pittore Edoardo Dalbono, il medico Antonio Cardarelli, il letterato Edoardo Scarfoglio, l’alchimista ed esoterista Giuliano Kremmerz, i quali hanno giocato ruoli importanti. In secondo luogo, lo sfondo. Sono state riscostruite tutte le atmosfere, i sogni e il clima culturale di un’epoca in cui l’interesse profondo per la scienza, le arti e il progresso s’incrociava con l’idealismo, la passione per il mistero e l’esoterismo».

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