NAPOLI – In attesa del debutto de I Vespri Siciliani di Giuseppe Verdi il prossimo 21 gennaio 2024, si è tenuto oggi presso il Teatro San Carlo Café un incontro tra la regista Emma Dante e Don Tonino Palmese, presidente della Fondazione Polis e garante per i diritti dei detenuti del Comune di Napoli.

Lo spettacolo è una coproduzione tra il Lirico di Napoli, il Teatro Real di Madrid, il Comunale di Bologna e il Teatro Massimo di Palermo, dove è andato in scena nel 2022 a trent’anni dalle stragi di mafia del 1992.

“La mia messa in scena vuole essere un omaggio e anche una commemorazione delle vittime della mafia” ha afferma Emma Dante.

“L’opera – continua la regista – ha la sua anima, la sua vocazione che è quella di non dimenticare, con una connotazione più contemporanea. Questa commemorazione dei Vespri deve a mio parere unire il Paese, racconta Palermo ma anche l’Italia, perché parla della nostra storia, quella degli italiani tutti. Per questo motivo durante l’aria di Elena – conclude Emma Dante – quella in cui la duchessa chiede al popolo di avere coraggio, la piazza si riempirà dei volti tra gli altri di Falcone, Borsellino, Impastato e contemporaneamente dalla sala caleranno dei gonfaloni con i volti delle vittime innocenti della camorra.

“Rappresentare il mondo delle vittime grazie alla sensibilità del San Carlo è importante – dichiara Don Tonino Palmese – perché la memoria delle vittime va rispettata in modo che non sia invano il loro sacrificio e affinché il ricordo di una persona uccisa diventi un patrimonio per migliorare le esistenze. Perpetrare la memoria è un preludio di un mondo che veramente cambia. È un concetto che la nostra Fondazione sottolinea molto per incoraggiare, per accompagnare, per sostenere, per motivare i familiari delle vittime. Lo ricordava già don Milani, per altri motivi: “A che serve avere le mani pulite se si tengono in tasca?” A che serve avere il ricordo di una persona uccisa se non diventa capitale di tutta l’umanità per dare una vera svolta alle nostre sonnolenti esistenze?”.

“Nell’ambito del progetto Il Teatro San Carlo per il Sociale.  I volti della memoria per un presente di legalità – annuncia il direttore generale del Teatro di San Carlo Emmanuela Spedaliere – dedicheremo le recite del 24 gennaio e del 31 gennaio ai familiari delle vittime innocenti della criminalità. Desideriamo mantenere vivo il legame profondo e vitale tra il nostro teatro e il mondo delle associazioni. Mi fa piacere infine ricordare che all’interno del programma di sala di Vespri sarà presente un contributo speciale tratto dal libro Non chiamateli eroi di Nicola Gratteri Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Napoli e Antonio Nicaso edito da Mondadori”.

 

 

 

 

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