Napoli- di (Vania Fereshetian)
“Una vita caratterizzata dalla fretta e dalla sregolatezza può essere affascinante e piena di avventure, ma può anche portare a conseguenze imprevedibili e spesso dolorose. Questo è quello che ho imparato nel corso degli anni, vivendo una vita piena di eccessi e scelte impulsive, spesso influenzate dall’amore”.
Così comincia la sua intervista Gianluca Tugnalone il tronista del programma più seguito di Maria De Filippi: Uomini e Donne. Per lui l’amore è un sentimento straordinario che rende gli uomini vulnerabili. Ed è questo sentimento che l’ha portato ad avere due famiglie. Confessa di essersi sposato due volte, due situazioni complicate che richiedono attenzione e impegno costante. Continua ammettendo di essere stato un ragazzo sempre ribelle, molto indipendente ed esigente e forse, lo dice ridendo, proprio questo suo modo di essere è stato la sua chiave di svolta.
“Il mio lavoro è un riflesso della mia personalità: sopra le righe, pieno di adrenalina e sempre in movimento. La pressione di stare sempre “sul pezzo” è costante, ma è anche una fonte di orgoglio e soddisfazione. Non mi accontento mai del minimo sindacale, ma cerco sempre di dare il massimo e superare ogni aspettativa. È un lavoro che mi appassiona e mi fa sentire vivo, ma a volte può essere anche logorante e isolante”.
Mentre continuiamo a chiacchierare e a sorseggiare la tisana Gianluca con fare serioso dice:
“La mia vita è piena di amici, risate e amori che vanno e vengono. Sono sempre circondato da persone divertenti e interessanti, che rendono ogni giorno un’avventura unica. Ma, paradossalmente, la stessa vita frenetica che mi ha regalato tanti momenti indimenticabili, mi ha anche portato a provare una profonda solitudine. Rimango spesso solo con i miei pensieri, cercando di capire cosa realmente conta nella vita”.
Cosa ti ha spinto a partecipare a “Uomini e Donne” e come è stata questa esperienza per te? Gli chiedo.
“Uomini e donne è stata una sfida. Nasce da uno scherzo di un’amica che sosteneva di vedermi adatto alla trasmissione. Le dissi, ridendo, di iscrivermi e lei lo fece davvero. Dopo pochi giorni, mi chiesero di fare un video e così, in un batter d’occhi, mi ritrovai in trasmissione. Ricordo che in quei giorni avevo impegni con l’associazione sportiva Motonautica, della quale sono il presidente per rinnovare, appunto, il brevetto di istruttore federale, settore giovanile motonautico; feci di tutto per posticipare l’appuntamento perché questa nuova avventura aveva catturato tutta la mia attenzione. È stata una bellissima esperienza che mi ha ridato la gioia di vivere, di riprovare, di rimettermi in gioco. Venivo da una storia d’amore durata cinque anni, dove ne sono uscito distrutto. Uomini e donne mi ha risollevato, mi ha riconsegnato la giusta fiducia in me stesso riconsegnandomi l’autostima persa”.
Ritorno all’attacco ricordandogli che la sua primaria attività è il massaggiatore, ma che dopo uomini e donne, sembra aver preso spazio un’altra professione: quello di playboy. Credi ci sia una certa responsabilità ad essere considerato tale?
“Credo che la gente abbia pregiudizi e che si fermi alle apparenze. Come ti ho raccontato, da sempre la mia vita è stata caratterizzata dall’essere un uomo libero, amante del bello e soprattutto delle belle donne, la responsabilità forse è più degli altri che in un uomo che fa serate per locali e ostenta una vita per così dire, leggera, riconosce un playboy”.
Come hai iniziato la tua carriera di massaggiatore, cosa ti ha attratto a perseguire questo mestiere e quale è stato il momento più significativo in questo settore?
“Sembra un paradosso, ma anche la carriera di massaggiatore nasce per caso. Una sera a casa di amici una ragazza aveva dolore al collo, io per alleviarle la sofferenza presi a massaggiarla. Lei rimase colpita dal mio tocco delicato, ma anche energico di massaggiare. Mi consigliò un corso. Presi le sue parole per buone, anche perché a me piaceva il tipo di mestiere. Così mi misi a studiare. Oggi posso vantarmi di avere acquisito sette livelli di massaggi diversi e di poter esercitare la professione in un luogo confortevole. La cosa che ricordo con piacere è che, dopo aver massaggiato la mia insegnante di corso, lei dichiarò che non aveva mai avuto un massaggio così rilassante e tecnicamente perfetto; insomma, l’allievo aveva superato il maestro, fu molto gratificante”.
Come gestisci l’equilibrio tra la tua vita professionale e quella privata, considerando il tuo coinvolgimento nei locali notturni e il tuo status di playboy?
“Allora come gestisco la mia vita privata all’interno dei locali e fuori dai locali? In realtà non la gestisco, sono molto me stesso per cui come mi comporto nella vita privata così mi comporto nei locali. Il mio carattere è affabile per natura sia con gli uomini che con le donne. Purtroppo, come ti dicevo prima, la gente vuole vedere ciò che vuole, a me interessa che io, sappia chi sono realmente”.
Qual è il tuo approccio personale nei confronti delle relazioni e dell’amore? Hai mai considerato di stabilizzarti con una persona speciale?
“Capisco che fare il mio lavoro, avere a che fare con tante donne, stare fuori tutta la notte, non sono i migliori presupposti per una relazione stabile. La donna che vorrei al mio fianco dovrebbe avere l’intelligenza di avere fiducia a prescindere, anche se mi rendo conto che non è facile. Sono un uomo esigente e con valori ben saldi ed è per questo che credo che per avere un rapporto paritario dovrei rinunciare al mio lavoro per dare “rispetto” e riceverne. Aspetto la donna della mia vita, quella che mi farà cambiare rotta, quella per la quale si è pronti a rinunciare a tutto pur di vivere una nuova vita, in due”.
Quale consiglio daresti a coloro che desiderano intraprendere una carriera simile alla tua o che aspirano a essere considerati “playboy”?
“Io credo che non ci siano tanti consigli, se non quelli di dire a tutti i giovani di vivere la vita a tutto tondo, nel rispetto degli altri e della propria persona, senza farsi mai influenzare dai pregiudizi. Perseguire i sogni ed essere sempre se stessi. Questo è il consiglio che mi sento di dare. Pr quanto mi riguarda ho imparato che la felicità non si trova nella velocità con cui si vive, né negli amori fugaci o nei successi professionali. La vera felicità risiede nelle piccole cose, nei momenti di tranquillità e serenità. Ho imparato che bisogna prendersi del tempo per sé stessi, per coltivare relazioni sane e durature e apprezzare le cose semplici. Ho imparato che la solitudine non è necessariamente negativa, ma può essere un momento di crescita e introspezione.
Oggi, cerco di rallentare il ritmo e di godermi ogni istante. Non voglio più fare tutto troppo in fretta, ma voglio dare spazio alla calma e alla riflessione. Sto imparando a trovare equilibrio tra la frenesia e la tranquillità, tra il lavoro e il tempo libero, tra l’amore e la solitudine. Sto imparando a vivere una vita autentica e appagante, senza lasciarmi travolgere dalle aspettative e dalle convenzioni sociali. Quindi, se anche tu ti trovi a vivere una vita caratterizzata dalla fretta e dalla sregolatezza, ti invito a fermarti un attimo e a riflettere. Chiediti se stai veramente vivendo la vita che desideri, se ti stai prendendo cura di te stesso e di coloro a cui tieni. Trova il coraggio di fare scelte basate sulla tua felicità e non sulla paura di perdere qualcosa. Ricorda che la vita è un’opportunità da cogliere al volo, da assaporare lentamente e da vivere con amore e gratitudine”.