Questa mattina, nel suggestivo scenario di Santa Maria Maggiore alla Pietrasanta, sede del LAPIS Museum – Museo dell’Acqua, dichiarato patrimonio UNESCO, è stato presentato il libro “Il vento tra le mani”, scritto da Dario Vassallo, fratello di Angelo Vassallo, il Sindaco Pescatore di Pollica assassinato il 5 settembre 2010. Il libro è parte della collana Cronisti Scalzi, che raccoglie storie di ricerca della verità e della giustizia. L’evento ha visto la partecipazione di personalità di spicco. In platea anche gli studenti della classe 5Q del Liceo Classico e Scientifico “Francesco Sbordone” di Napoli, accompagnati dalla Professoressa Sorbo, che dedicheranno un progetto alla figura del Sindaco Pescatore.
Il libro rappresenta una denuncia feroce e dettagliata del “Sistema Cilento”, un apparato di potere corrotto e mafioso che avrebbe portato all’omicidio di Angelo Vassallo. Dario Vassallo ha condiviso parole forti durante la presentazione:
“Ho scritto questo libro per far emergere il ‘Sistema Cilento’, che ho denunciato già nel 2018. Per anni ci hanno deriso, chiamandoci pazzi, ma quel sistema esiste e, quando verrà scoperto, ‘Mani Pulite’ sembrerà poca cosa. Il ‘Sistema Cilento’ si è infiltrato nelle amministrazioni pubbliche e comunali, diventando la normalità agli occhi dei cittadini. Se vuoi un lavoro, se desideri partecipare a un concorso, tutto è già deciso a tavolino. Angelo Vassallo si era opposto a questo modo di fare politica e amministrare la cosa pubblica. Era un sindaco diverso, che metteva al centro l’interesse collettivo, e per questo è stato eliminato. Questo libro sarà un macigno per chi ha cercato di insabbiare la verità. Racconta di un Cilento che negli anni ’50 era un paradiso terrestre, e di un uomo che, da pescatore, ha saputo diventare un leader visionario. Il ‘Sistema Cilento’ non distrugge solo il territorio, ma anche le generazioni di giovani, costretti ad andarsene per non vendere la propria dignità. La camorra, che oggi si presenta in abiti eleganti, ha creato un impoverimento sociale, culturale ed economico. Angelo era un vero amministratore, passionale e intransigente. Aveva una visione avanzata per il Cilento, con idee rivoluzionarie già trent’anni fa: rigenerazione dei borghi, digitalizzazione dei comuni, comunità energetiche. L’ambiente era per lui il terreno su cui fare buona politica, altrimenti diventava terreno fertile per i malaffari e la camorra. Il titolo del libro, Il vento tra le mani, è simbolico: chi ha ucciso Angelo può essersi arricchito, ma alla fine non stringerà nulla. Questo libro non è solo una denuncia, ma anche un messaggio di speranza. Racconta la storia di Angelo, ma anche la storia dell’Italia. E noi, come pescatori, continueremo a cercare di prendere i “pesci”, anche quelli più grandi e nascosti.” A dirlo è Dario Vassallo, autore del libro e Presidente della Fondazione Angelo Vassallo Sindaco Pescatore.
Alla presentazione è intervenuto anche Antonio Bassolino, già governatore della Regione Campania e Sindaco di Napoli, il quale ha sottolineato: “Angelo Vassallo rappresenta un esempio di straordinario impegno civile, sacrificatosi per difendere il suo territorio dalla camorra. Dietro il suo omicidio si celano gli interessi della criminalità organizzata, legati al traffico di droga in un’area strategica come il Cilento, tra Campania e Calabria. Non bisogna minimizzare la presenza della camorra: essa non è un corpo estraneo che si può rimuovere facilmente, ma una metastasi che corrompe e devasta dall’interno. Senza verità e giustizia per Angelo e altre vittime della mafia, non riusciremo a costruire uno Stato migliore. Ricordare Vassallo è un dovere civico e morale. Dimenticare il suo impegno significherebbe ferirlo di nuovo. Angelo era un sindaco eccezionale, capace di prendersi cura delle piccole cose e con una visione lungimirante per lo sviluppo del territorio. Ha saputo valorizzare il centro storico, il mare e la cultura del Cilento, creando un modello virtuoso per tutta la Regione Campania. Ricordo con sgomento il silenzio attorno al luogo del delitto, e mi colpì il fatto che, nonostante l’intervento massiccio, un carabiniere vicino non avesse sentito nulla. Angelo Vassallo è un simbolo e un maestro. È nostro dovere ricordarlo ogni giorno”.
Amedeo Lepore, professore di Storia economica, ha invece evidenziato: “Ogni 5 settembre si ricorda Angelo Vassallo, sperando che sia l’ultimo anno senza verità e giustizia. Il libro dedicato a lui racconta il suo straordinario modello di sviluppo rivoluzionario, che ha reso la sua terra unica e preziosa. Nella prima parte si narra la storia di Angelo, della sua famiglia e del Cilento, mentre la seconda parte affronta le indagini, gli errori e le collusioni che hanno ostacolato la ricerca della verità. Vassallo aveva una visione chiara: disciplina, onore e presenza costante sul territorio. Le sue idee erano innovative, dalla creazione di comunità energetiche, ai depuratori, alle politiche agricole sostenibili. La dieta mediterranea, per lui, era uno stile di vita, parte di un modello di sviluppo integrato e sostenibile. Angelo non scendeva a compromessi, soprattutto contro la droga. Conoscere la sua storia significa imparare modelli di sviluppo che tutti dovremmo seguire e realizzare”.
Luigi De Magistris, già Sindaco di Napoli ed ex Magistrato, ha denunciato i depistaggi nelle indagini sull’omicidio di Angelo: “Come magistrato, posso confermare che in Italia, purtroppo, indagare su delitti di mafia o criminalità organizzata significa non solo temere il boss, ma anche fare attenzione a chi lavora accanto a te, all’interno dello Stato. La seconda parte del libro, che si concentra sull’aspetto giudiziario, è fondamentale. Complimenti per come è stata scritta: la descrizione della scena del crimine in cui è stato ucciso Angelo Vassallo mostra esattamente il contrario di ciò che si studia in criminologia. Persone non autorizzate intervenute, rilievi mal fatti e verbali scritti in modo fuorviante sono tutti elementi che puntano a un preciso obiettivo: depistare le indagini. Troppi casi in Italia seguono questi schemi, con verità ancora nascoste su esecutori e mandanti. È essenziale riflettere su quale Paese vogliamo costruire e sui principi che garantiscono la nostra democrazia. La storia di Angelo Vassallo è solo una delle tante, ma dobbiamo lottare affinché sia fatta giustizia”
Nino Daniele, già Sindaco di Ercolano, ha ricordato la parte più intima e personale di Angelo Vassallo: “Da giornalista e amministratore, ho subito capito che la vicenda di Angelo Vassallo rischiava di essere una delle tante storie insolute italiane. È per questo che tutti dobbiamo batterci per la giustizia e contro il depistaggio. La nostra azione come sindaci, anche attraverso ANCI, ha avuto forza grazie alla caparbietà di Dario Vassallo, che ha sacrificato molto per cercare la verità su suo fratello Angelo. Le mafie non sono lo Stato né l’antistato; si annidano dentro lo Stato, condizionando le indagini e proteggendo i segreti. Angelo Vassallo, fin da giovane, si batteva per la pace con Alternativa Democratica. Questo libro è unico anche perché racconta questa parte della sua storia e contiene 30 pagine di piante e fiori che voleva piantare nel parco del Cilento, un vero inno alla vita. Angelo lottava per l’ambiente e la pace, partendo dalla terra e dal mare. Abbiamo ancora tanto da imparare da lui”
La presentazione di “Il vento tra le mani” ha segnato un momento di profonda riflessione su temi di corruzione, criminalità organizzata e giustizia. La storia di Angelo Vassallo continua a ispirare, invitando tutti a non arrendersi di fronte all’ingiustizia e alla ricerca della verità.