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L’“entroterra” sannita in mostra a Sant’Anna dei Lombardi

NAPOLI – Paesaggi senza tempo, silenziosi e abbacinanti, le piccole cose cui lo sguardo sembra ormai disabituato: la fragilità dei fili d’erba, la forza degli alberi, la spiga di grano, orizzonti innevati. Sensazioni ed esperienze così lontane eppure così vicine quelle messe su tela da Luigi Fuschetto, originario di San Marco dei Cavoti, che ispirandosi agli impressionisti ha negli ultimi anni dedicato l’intera sua produzione a un unico soggetto: l’entroterra.

“Entroterra” è infatti il titolo dell’esposizione pittorica che da venerdì 26 febbraio al 31 marzo si terrà nel Complesso Monumentale di Sant’Anna dei Lombardi di Napoli.

“Nell’entroterra vivo da quando sono nato – afferma Fuschetto – e oggi è più evidente che mai che i nostri paesi vivono un lento e progressivo declino demografico che si traduce anche in un ingrigirsi degli stimoli. Questi paesi hanno un’anima, sono luoghi dove ogni anima ha un colore. Sarà per questo motivo o forse per inconscio contrapporre ad un lento ingrigirsi che i miei quadri sono pieni di luce e colore”.

Laureato in Economia e Commercio, settori nei quali, in vari campi, ha operato e opera, Luigi Fuschetto ha alimentato da autodidatta la propria passione, prima nel campo fotografico e negli ultimi anni nel campo pittorico. Nel 2020 è vincitore del premio internazionale Marzani. “Mai avrei pensato che un mio quadro potesse avere come sfondo la volta affrescata dal Vasari. I sogni per lo più spettano ai ragazzi, ed io non lo sono da parecchi anni. Sono quindi incredulo e felice nello stesso tempo”.

Uno dei pochi numeri in crescita negli ultimi anni nei comuni interni della Campania è quello degli arrivi nei cimiteri. Per il resto questi paesi vivono un tanto lento quanto incessante declino demografico. I più anziani vagano, avanti e indietro, come su dei binari immaginari. Poco popolate le scuole: un’aula ogni cinque ragazzi. Completano il quadro, gli innaturali distanziamenti da pandemia.

Strade percorse da case con finestre chiuse e arredate da cartelli con la scritta “Vendesi”, ormai ingialliti. Come chiamarli: Paesi-fantasma, Comuni desertificati, Luoghi ai margini? Perlopiù questo è l’entroterra sannita. Eppure queste comunità hanno un’anima e dal di dentro offrono vedute intensissime, con colori mozzafiato.

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