NAPOLI – Il Festival del Giallo è nato lo scorso anno con una prima edizione da successo con oltre 3500 spettatori, 60 scrittrici e scrittori provenienti da tutte le parti d’Italia, 31 eventi, tanti libri venduti. Un esordio che ha spinto l’ideatore e direttore Ciro Sabatino e il presidente Maurizio de Giovanni, insieme alla libreria Iocisto, a renderlo un appuntamento annuale che torna quest’anno per la seconda edizione dal 25 al 28 maggio al Grenoble, l’istituto culturale del Consolato Francese a Napoli.
Un secondo anno ancora più ambizioso, in giorni di grande festa dei delitti di carta, con Maurizio de Giovanni che torna a fare da padrone di casa a un parterre di ospiti da brivido ospitati dalla nuova console generale di Francia Lise Moutoumalaya: “L’Institut Français Napoli – sottolinea – è particolarmente felice di ospitare ancora il Festival del Giallo di Napoli che ha riscontrato nel 2022 un grande successo alla sua prima edizione. Dal 25 al 28 maggio, gli eventi tutti ospitati al Grenoble saranno presentati nell’ambito della Settimana Franco-Napoletana che celebra i legami storici tra Napoli e la Francia. Sarà un’occasione unica per ricordare le origini francesi del romanzo noir e per celebrare i numerosi scrittori francesi e napoletani di questo genere letterario”.
L’edizione 2023 si svolgerà anche in collaborazione con l’Istituto Cervantes di Napoli e parte dal manifesto che nasce dalla collaborazione con Mario Punzo e la sua Scuola Italiana di Comix che ha aiutato il Festival del Giallo a coinvolgere la Bonelli, e con loro (e anche grazie al coinvolgimento di Luca Crovi) a ottenere il manifesto dedicato a Julia, la criminologa nata dalla penna di Giancarlo Berardi, in una versione di mistero a Napoli disegnato da Antonio Marinetti. “Il mio rapporto con Napoli – spiega Berardi che sarà al Grenoble il 27 maggio – inizia nei primi anni Cinquanta, quando, in una fattoria della pianura padana, intorno a una stufa di ghisa incandescente, mi esibivo davanti alla zia Dina e alle sue amiche, cantando le canzoni napoletane dell’epoca. Le imparavo a memoria dalla radio, senza capire il significato delle parole. In seguito, la mia crescita fu allietata dai film di De Sica e Mastrocinque, con Totò, Peppino e tutta la schiera dei formidabili caratteristi partenopei, a cui ben presto si aggiunsero le poesie di Salvatore Di Giacomo (con il quale condivido anche la passione per Casanova) e le commedie di Eduardo. A scuola incontrai Tommaso Campanella, Giambattista Vico e Benedetto Croce. Da ragazzo ritrovai l’amore per la filosofia grazie a Luciano De Crescenzo. Nella colonna sonora che ha accompagnato la mia vita, la musica napoletana occupa una parte importante: da Caruso ad Armando Gill, alla Nuova Compagnia di Canto Popolare, a Edoardo Bennato, Pino Daniele. Insomma, Napoli e la sua multiforme cultura ha influenzato non poco la mia crescita personale e professionale, cosicché, appena ho l’occasione, torno sempre volentieri nel Rione Sanità o nei Quartieri Spagnoli, a contatto con quell’umanità che il consumismo e la tecnologia stanno falcidiando. Quest’anno, il Festival del Giallo vuole celebrare il mio lavoro, e in particolare il personaggio di Julia, di cui cade il venticinquennale, dedicandole una mostra e il manifesto dell’evento. È una gradita sorpresa e un onore, quindi, a presto. ‘Ce vedimme!’”.
Il lavoro procede intanto spedito per gli oltre cinquanta ospiti che saranno nelle giornate di Napoli a partire dalla spagnola Maria Oruna, la scrittrice che dopo aver lavorato per dieci anni come avvocato ha deciso di dedicarsi alla scrittura, raggiungendo il successo mondiale con “Il porto segreto” edito quest’anno in Italia dopo il successo italiano dei “Quel che la marea nasconde” dello scorso anno. Oruna arriva al Festival del Giallo di Napoli grazie all’impegno dell’Istituto Cervantes, che ospiterà il suo incontro con il pubblico.
È la prima ospite di un Festival che ha una forte area internazionale e che quest’anno sarà dedicato molto al giallo francese, punto fondamentale della storia della letteratura del mistero, dal feuilletton, alla Parigi inesistente di Poe, da Lupin a Simenon: ogni giorno al Fesitval del Giallo almeno un panel avrà il polàr al centro dell’attenzione. Francia protagonista anche nell’edizione del “Processo al Festival del Giallo”, che lo scorso anno venne dedicato a Sherlock Holmes e quest’anno vedrà imputato il ladro più famoso di tutti i tempi, Arsenio Lupin, che sarà analizzato e giudicato dal procuratore Lello Marino e dai magistrati e avvocati più noti di Napoli.
Questi alcuni degli eventi che avvicinano Napoli al Festival del Giallo che vedrà in quattro giorni 30 eventi per parlare di scrittura di misteri in una città che sarà invasa da autrici e autori di successo, ognuno pronto a chiacchierare con il pubblico, a firmare copie, a conoscere o rivedere i colleghi, a respirare sulle terrazze del Grenoble l’aria di una Napoli che in quei giorni diventa la capitale del mistero inventato dagli scrittori e amato dai lettori. Gli organizzatori sono in pieno lavoro per la seconda edizione, che si svolge con l’appoggio del Comune di Napoli e della Regione Campania. Verso il Festival del Giallo mancava solo un anello che gli organizzatori hanno realizzato, il giornale ufficiale che parli di Gialli e di Misteri, nato come mensile cartaceo, unico in Italia, diretto dalla giornalista Anita Curci, che racconterà il Festival e tutto quello che accadrà nel mondo del mistero nei prossimi anni. Le novità del Festival del Giallo 2023 sono tante e verranno svelate nel corso delle prossime settimane di avvicinamento a fine maggio.