NAPOLI – Nella calda e appassionata terra sarda, il calcio ha sempre rappresentato un’arte, una passione e uno stile di vita. Oggi, questa passione e dedizione verso il calcio e l’umanità stessa si sono uniti in un atto straordinario e sentito. L’acclamato artista Fernando Alfonso Mangone ha donato un ritratto unico al leggendario allenatore Claudio Ranieri. Un’opera che rientra nel più ampio progetto dedicato ai campioni del calcio, sviluppato dal Maestro Mangone, che a breve si tradurrà in un libro edito da Mondadori. Un atto di profondo affetto, però, che va ben oltre il semplice gesto artistico, e che riflette il legame indissolubile tra l’arte e lo sport, la dedizione e l’ispirazione.
A 72 anni, Claudio Ranieri è un vero “giramondo” del calcio, con un curriculum che parla da sé. Dalle numerose panchine importanti in Italia, compreso il Napoli, alla sua esperienza in Spagna con il Valencia e l’Atletico Madrid, fino a un capolavoro senza precedenti: la conquista dello scudetto con il Leicester City in Premier League. Claudio Ranieri è stato, ed è ancora, un faro del calcio internazionale, il cui contributo al mondo dello sport è incalcolabile. Fernando Alfonso Mangone, noto per la sua abilità nell’incarnare l’anima delle sue opere d’arte, ha voluto catturare la forza, la passione e l’umanità di Claudio Ranieri. Quest’opera d’arte sarà un costante promemoria dell’impegno e del contributo di Ranieri al mondo del calcio e alla comunità sportiva in generale.
“Il mio desiderio è celebrare un grande uomo, un allenatore leggendario e un esempio di sportività e rispetto per tutti coloro che condividono la passione per il calcio, quello vero, sano. È un omaggio al calcio italiano e a tutti i cuori che battono per il Cagliari e oltre. In questo ritratto ho provato a catturare l’essenza di Claudio Ranieri, e ora quest’opera è destinata a ispirare e unire la grandezza umana che ciò rappresenta. Tuttavia, la grandezza di Claudio Ranieri non si misura solo in termini di successo calcistico. La sua caratura morale e sportiva è una pietra miliare nella storia del calcio. Un esempio indelebile si è manifestato nella gara decisiva al San Nicola, quando, dopo una straordinaria vittoria, ha fatto un appello toccante alla tifoseria affinché applaudisse la squadra avversaria. Questo gesto dimostra la nobiltà d’animo e il rispetto che l’allenatore ha sempre mostrato verso il calcio, i giocatori, e i tifosi”, afferma il pittore salernitano originario di Altavilla Silentina, Fernando Alfonso Mangone.
Un gioco di specchi, perchè più volte l’arte di Mangone ha incrociato la vis sportiva di Ranieri. Entrambi, espressione del genio italiano amato all’estero: entrambi globetrotter in giro per il mondo, alla ricerca della perfezione e per mettersi in gioco in nuove sfide alla scoperta di nuove culture. E poi il 1977, data iconica: “Ranieri giocava nel Catanzaro ed io ero lì al primo anno di Accademia delle Belle Arti, prima di trasferirmi a Firenze. Andavo sempre allo stadio, mia grande passione, a vedere le partite del Cagliari di Ranieri. Mi riporta alla mia adolescenza, di giovani inquieto che desidera fare arte”. La consegna è avvenuta al ritiro del Cagliari a Salerno insieme alla Fondazione Fioravante Polito, che porta avanti da anni la campagna per l’introduzione del Passaporto ematico nel mondo dello sport per scoprire eventuali malattie in età adolescenziale.