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Museo di Capodimonte, nuovo allestimento in sala 27 del capolavoro “Loggia con Giardino” di Maratti e Berentz

“Tra la magnificenza del Barocco e il sogno d’Arcadia”, la primavera a Capodimonte fiorisce anche dai depositi con un nuovo allestimento in sala 27 che valorizza il capolavoro Loggia con Giardino di Carlo Maratti e Christian Berentz insieme ad altre opere sullo stesso tema raramente esposte. L’occasione è la presentazione il 3 aprile dell’ importante monografia  su Carlo Maratti di Stella Rudolph e Simonetta Prosperi Valenti Rodinò (Ugo Bozzi Editore) nell’ambito della rassegna curata dagli Amici di Capodimonte (ore 16, sala 20, ingresso libero).
”Valorizzare l’immenso patrimonio di Capodimonte raccontandolo e divulgandolo è al centro di ogni azione” – spiega Eike Schmidt, Direttore del Museo e Real Bosco di Capodimonte – In questa stagione il nostro museo, dove è al lavoro il grande cantiere della trasformazione, vuole trasmettere la sua vitalità di centro culturale e di studio.  Ai visitatori proponiamo infatti tre ‘Ospiti’ (Rubens, Baglione  e Carracci) in dialogo con le collezioni, il Cantiere di restauro trasparente e gli appuntamenti gratuiti  di alto profilo curati dagli Amici di Capodimonte che in questo caso abbiamo abbinato al nuovo allestimento”.
 Maratti (1625-1713) ha svolto un ruolo egemone nella Roma post berniniana tra la seconda metà del Seicento e i primi decenni del Settecento. Artista di respiro internazionale, con la sua opera dovettero confrontarsi anche alcuni dei principali esponenti della pittura napoletana a cavallo tra i due secoli.  Frutto di un lavoro pluridecennale, la monografia dedicata all’artista da parte della sua principale studiosa, Stella Rudolph (1942-2020) e portata a compimento da Simonetta Prosperi Valenti Rodinò, restituisce a Maratti il ruolo di protagonista della scena artistica del suo tempo.
Intervengono alla presentazione (alla quale seguirà la visita in sala 27): Eike Schmidt – Direttore Museo e Real Bosco di Capodimonte. Mario Epifani – Museo e Real Bosco di Capodimonte, Yuri Primarosa – Gallerie Nazionali d’Arte Antica di Roma, Riccardo Lattuada – Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”, Simonetta Prosperi Valenti Rodinò – Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”. Modera: Vincenzo Stanziola – curatore dell’allestimento Museo e Real Bosco di Capodimonte.
Con il termine Natura Morta si intende la raffigurazione di oggetti inanimati come frutta, fiori, animali o strumenti musicali, destinati a decorare i palazzi signorili. Il XVII secolo vede l’affermarsi di veri e propri pittori “naturamortisti”, come Daniel Seghers, specializzato soprattutto in ghirlande.  Diffusi sono pure i dipinti “a quattro mani” realizzati da naturamortisti e da “pittori di figura”, come la Loggia con giardino (Olio su tela, 246×171 cm) di Christian Berentz e Carlo Maratti, a cui spettano le figure. L’opera fu acquistata dal Real Museo Borbonico nel 1847.
Con Maratti ebbe modo di collaborare anche Abraham Brueghel il quale, trasferitosi a Napoli, influenzerà la pittura di Natura Morta locale. Ciò è evidente nelle opere di Gaetano Cusati, per la loro luce brillante e il carattere decorativo, aspetti che lo contraddistinguono dal suo maestro Ruoppolo.
Due sono le opere di Gaetano Cusati (attivo tra il 1686 e il 1720) nella sala 27. Natura Morta con fiori, frutti e fontana (Olio su tela, 206×261 cm) è esemplificativo dell’aggiornamento di Cusati sul gusto “romano”, per il formato di grandi dimensioni, la composizione di carattere scenografico, l’inserzione di elementi scultorei e animali che rimandano alle opere di Abraham Brueghel. Natura Morta con ortaggi e statue (Olio su tela, 211×260 cm) rimanda ai temi dipinti dal maestro Giovan Battista Ruoppolo, tuttavia, la libertà pittorica e una composizione più movimentata esplicitano le novità introdotte nell’ambiente napoletano da Luca Giordano. Entrambe le opere sono di proprietà di San Martino in deposito a Capodimonte.
Di Daniel Seghers (Anversa 1590-1661) è la Ghirlanda di fiori con Madonna con Bambino (Olio su tela, 127×100 cm), dipinto di medio formato destinato alla devozione privata, la ghirlanda di fiori attorno alla figura della Madonna assume un ruolo simbolico: rose e fiori d’arancio indicano la Redenzione, il narciso la Resurrezione, la rosa canina e l’edera rimandano alla Passione (nucleo farnesiano-borbonico, documentata a Capodimonte dal 1799).
Di Abraham Brueghel (Anversa 1631 – Napoli 1697) sono due opere della collezione De Ciccio: Natura morta con fiori e frutta(Olio su tela, 52×87 cm)  e Natura morta con fiori frutta e cacciagione (Olio su tela, 52×91 cm), esempi di Natura Morta “romana” introdotta a Napoli proprio da Brueghel, giunto in città nel 1672.
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