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Il dj partenopeo Chris Bowl approda in India per una tre giorni all’insegna di Electro-House made in Naples

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NAPOLI – La sua versione di “Sweet dreams” degli Eurythmics, in men che non si dica, ha fatto il giro del mondo passando per le console di top dj come Bob Sinclair, Fedde Le Grand, Dannic, Leandro da Silva e Kryder, solo per citarne alcuni. Un successo cosmopolita, che nei prossimi giorni approderà anche in India con il suo fautore e producer Cristian Ciotola aka Chris Bowl.

Il dj napoletano si esibirà, infatti, il 20 aprile al Bar Stock Exchange di Jaipur, il 21 al TBC e il 22 aprile al Club Boudoir di Kolkata, dove porterà le sue ritmate miscele musicali all’insegna di Electronic e Tech, Fusion, Bass e Prog House.       

“È la mia prima volta in India – racconta entusiasta Chris Bowl – e l’emozione per questa “gita fuori porta” è a mille. Non ho ancora scelto i brani da proporre durante le tre serate. Non uso quasi mai playlist. Aspetto di conoscere da vicino le location che mi ospiteranno per capire l’orientamento musicale dei frequentatori. Amo andare a braccio e creare un viaggio musicale insieme al dancefloor – continua – proponendo il pezzo giusto al momento giusto. Mi affascina molto scoprire come e cosa piace ascoltare alle persone in altri Stati”. 

Dopo esibizioni in ritrovi esclusivi internazionali, dal BCM Planet Dance di Palma de Mallorca (considerata location TOP#3 al mondo) al Tipic di Formentera, passando per il Lab di Milano, lo Zoo Club di Girona, la villa ibizenca di Marco Borriello e il Peter Pan di Riccione (quando aveva a soli 16 anni), Chris Bowl, sempre più quotato, si prepara dunque a sbancare anche in Asia coi suoi dj-set unici traboccanti di emozioni e good vibration. Una full immersion indiana di tre giorni ricca di sorprese e ottima musica, che farà da apripista al gran rientro nella sua città, che lo vedrà protagonista in console il 30 aprile all’Arenile di Bagnoli per un party tutto da ascoltare e ballare, in cui non mancherà, naturalmente, “Sweet”. “Il brano è nato quasi da solo – conclude Chris Bowl –. Si può dire che è stato lui a scegliere me in un periodo in cui nei locali era stato quasi abbandonato del tutto. Avevo già una breve base nel pc, ma quando ho provato a caricare il campione è bastato un dettaglio per far prendere forma in una sola notte la mia personalissima “interpretazione” del pezzo”. 

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