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Napoli, chiude la mostra di codici purpurei: il 6 febbraio visite guidate

NAPOLI -Ancora pochissime ore per visitare la mostra alla Biblioteca Nazionale di Napoli “Di porpora e di luce. Forma e materia dell’antico nei codici della Biblioteca Nazionale di Napoli” . Martedì 6 febbraio finissage con visite guidate gratuite dalle ore 15,00 non occorre prenotazione.
La mostra che ha riscosso notevole successo di pubblico è la prima in assoluto dedicata ai codici con fogli in pergamena purpurea,ed è frutto della collaborazione tra il Dipartimento di Lettere e Beni Culturali dell’Università della Campania “Luigi Vanvitelli” (Teresa D’Urso e Giulia Simeoni) e la Biblioteca Nazionale “Vittorio Emanuele III” (Daniela Bacca). In mostra due manoscritti di rara preziosità interamente in pergamena purpurea e vergati in inchiostri d’argento e d’oro: un Vangelo ravennate (ex Vindob. Lat. 3) contenente frammenti dei  Vangeli originarii di Luca e Marco, tra i più antichi codici purpurei conservati nei musei e biblioteche europee, risalente alla fine del V sec. d.C., e un Lezionario (ex Vindob. Gr. 2) databile al IX o a X sec. di committenza imperiale bizantina, come sembra suggerire il signum crucis con inscritto il nome “Basilius”, probabilmente un riferimento a Basilio I il Macedone o a Basilio II, entrambi appartenuti al convento di San Giovanni a Carbonara e, dopo varie vicende, pervenuti alla Biblioteca Nazionale di Napoli.
La mostra racconta, attraverso straordinari antichi codici con fogli purpurei, di epoca medievale e rinascimentali, l’avventura plurisecolare di un prodotto librario che ha segnato la storia della cultura occidentale, cambiando nei secoli forma, significato e funzione, ma mantenendo intrinseche valenze simboliche. Il colore porpora,infatti, fin dall’antichità fu associato all’idea di ricchezza e potere ed alla figura dell’imperatore, in seguito con l’avvento del cristianesimo viene messo in relazione al sacrificio di Cristo, ma anche alla sovranità della Chiesa che adotterà la simbologia del potere imperiale.
L’interessante mostra rientra nell’ambizioso progetto multidisciplinare PURPLE – PURple Parchment LEgacy, finanziato dal Ministero dell’Università e della Ricerca, basato su una serrata collaborazione tra la ricerca storico-artistica e l’indagine scientifica. Sui manoscritti esposti in mostra sono state effettuate analisi diagnostiche con tecniche avanzate non invasive sotto la guida del prof. Maurizio Aceto (Dipartimento per lo Sviluppo Sostenibile e la Transizione Ecologica dell’Università del Piemonte Orientale), del prof. Angelo Agostino (Dipartimento di Chimica dell’Università di Torino) e del dott. Marcello Picollo (Istituto di Fisica Applicata “Nello Carrara” – CNR). Le analisi scientifiche, esaminando le peculiarità tecniche e materiche e analizzando i pigmenti, hanno permesso di gettare nuova luce sulla vita di questi codici, testimoni unici del ‘filo purpureo’ che unisce l’Antichità al Rinascimento, assicurando così la conservazione di questi veri e propri oggetti d’arte per le generazioni future.// lyTar- 310124 l
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