NAPOLI – La cultura popolare del Sud Italia, la sua magia di comunità, i rituali musicali e coreutici diventano manifesto della Notte della Tammorra, progetto promosso e finanziato dal Comune di Napoli per “Napoli Città della Musica” e organizzato dall’associazione Santa Chiara Orchestra con la direzione artistica del musicista e compositore Carlo Faiello. Per la 22° edizione, intitolata “Metropolis Folk”, l’evento vedrà confluire in piazza Mercato decine di musicisti, danzatrici, interpreti e cantanti. Due serate da vivere a pieni polmoni, quelle di venerdì 6 e sabato 7 settembre, che assumono il ruolo di zenit nella ricerca sulle tradizioni.

“Con La Notte della Tammorra – dichiara Sergio Locoratolo, coordinatore delle politiche culturali del Comune di Napoli – Piazza Mercato si conferma un altro centro della città, e il cuore pulsante di una Napoli che tutela la sua storia e le sue tradizioni musicali e che, al contempo, volge lo sguardo al domani, favorendo il dialogo tra diverse generazioni di artisti e spettatori. Il cuore pulsante della Napoli che nella musica, e nella cultura, riconosce un fondamentale strumento per la crescita di una comunità”.

Protagonisti della serata inaugurale saranno Ars NovaBagarjia Orkestar e l’Ensemble Notte della Tammorra con la partecipazione del quartetto vocale Paese Mio Bello, di Monica Sarnelli e Antonio Onorato. Mentre il sabato ecco la musica di Enzo Avitabile, al debutto in questo festival. “Anche quest’anno siamo riusciti a realizzare un programma multiplo e eterogeneo”, ribadisce Carlo Faiello. “Il focus della 22° edizione è la trasformazione della musica e del canto popolare nel passaggio dalla cultura rurale ed extraurbana all’epoca attuale. I cambiamenti che ha subito la sonorità della tradizione orale a contatto con la musica generata nella metropoli napoletana”.

“Napoli – osserva Ferdinando Tozzi, delegato del Sindaco per l’industria musicale e l’audiovisivo – ha una tradizione ricca di suoni, canti e danze, che va tutelata e valorizzata, anche rileggendola alla luce di sonorità più attuali. In coerenza con il progetto Napoli Città della Musica, l’edizione 2024 de La Notte della Tammorra partirà dai riti e i ritmi della tradizione per abbracciare il presente ed esplorare, tra laboratori, convegni e performance, la nostra identità musicale e i suoi sviluppi futuri”.

 

 

Il quartetto Paese Mio Bello che include Gianni LamagnaLello GiulivoAnna Spagnulo e Patrizia Spinosi – un nucleo di interpreti che ha affiancato spesso il Maestro Roberto De Simone – proporrà un omaggio profondo al repertorio di Raffaele Viviani. Completano il cast di venerdì 6 Ars Nova  NapoliBagarjia Orkestar e il set ‘Il canto libero delle giovani donne’ con Simona BooIrene ScarpatoDenise Di Maria Lavinia Mancusi nell’omaggio radicale alle voci di Giovanna Marini Rosa Balistreri. Infine le Tammurriate di Biagio De Prisco, il più giovane virtuoso del territorio agro-nocerino sarnese; l’ensemble Notte della Tammorra che eseguirà brani della tradizione, composizioni di Roberto De Simone e Carlo Faiello con un omaggio finale a Concetta Barra e una doppia rielaborazione di “Tammurriata nera”: quella della cantante Monica Sarnelli e quella del chitarrista Antonio Onorato. Sabato 7 spazio al polistrumentista e cantante Enzo Avitabile accompagnato dai Bottari di Portico, ensemble percussivo che suona botti, falci e tini per riproporre il rituale millenario della pastellessa. In apertura, le tammurriate di Raffaele Inserra e in chiusura la Tammurriata della Madonna Avvocata, tra catarsi e ossessione.

L’annunciata presenza di Lina Sastri viene cancellata a causa di una indisponibilità dell’artista.

Concepita con lo scopo di valorizzare e riscoprire la musica, la danza e i canti tradizionali campani attraverso la loro rappresentazione e la contaminazione con generi musicali diversi, la Notte della Tammorra è un festival di musica e cultura popolare ideato dal compositore e musicologo napoletano Carlo Faiello. La manifestazione ha le sue origini nell’antica festa ‘a Notte de’ Tammorre tenuta per secoli a Comiziano, nei pressi di Nola, durante la festività dell’Epifania. Carlo Faiello ne ha riscoperto e riportato alla luce i remoti codici espressivi a fine anni ’90, quand’erano oramai rimossi dalla memoria collettiva e via via ha ideato un evento in cui danza, rito, usanze popolari, musica e spettacolo trovano connessione fino a plasmarsi in un’unica performance creativa in cui artisti di fama nazionale si esibiscono insieme a vecchi e storici esponenti della scena popolare. Sul palco si genera e esplode la convivenza tra musicisti professionisti, esperti cantatori, giovani suonatori di tamburi, virtuosi danzatori e ballerine. La tradizione muta così le sue forme e resta però vivissima. E si conferma una delle principali matrici – arcaica e contemporanea – di Napoli e del suo popolo. A prescindere da nostalgie e oleografie.

Per la 22° edizione, inoltre, Carlo Faiello ha scelto di moltiplicare gli itinerari, i pensieri e le proposte dilatando i contenuti fino a creare una cartografia di incontri che abbracciano l’arco temporale 2-7 settembre. A questo punto è chiaro che il progetto si espande fino a diventare la settimana della tammorra, ospitando tanti laboratori di danza e tamburo e alcune conversazioni su questo prezioso universo sonico. Da lunedì 2 settembre nella chiesa di Santa Croce e Purgatorio al Mercato si terranno stage gratuiti di ballo popolare a cura di Mariagrazia Altieri. E giovedì 5 settembre nella medesima chiesa si svolgerà il convegno Metropolis Folk – Città Madre che crea, accoglie e restituisce. Interverranno Vincenzo Esposito, docente di Antropologia culturale all’Università di Salerno, e Ugo Vuoso, dell’Istituto di studi storici e antropologici. A moderare sarà Franco Sorvillo, responsabile del Ceic – Centro etnografico campano. Con la partecipazione di Renato Marengo, critico musicale e produttore/autore.

Programma e calendario “La NOTTE della TAMMORRA – Metropolis Folk”.

Canti, suoni e ritmi della tradizione extraurbana assorbiti e riconsegnati alla contemporaneità attraverso

un’intensa e dinamica vita sociale, culturale e musicale della polis partenopea.

* venerdì 6 settembre dalle 21

proiezione del video di “Tammurriata nera” nel cinquantennale della storica versione del maestro Roberto De Simone (1974) eseguita dalla Nuova Compagnia di Canto Popolare.

Paese Mio (Bello Gianni Lamagna, Lello Giulivo, Anna Spagnulo e Patrizia Spinosi) – omaggio a Viviani.

Biagio De Prisco – Canto a ffigliola Tammurriata a Mamma Bruna con omaggio alla Madonna del Carmine, il cui Santuario si trova a due passi dal luogo del festival.

Ars Nova Napoli – Il sestetto napoletano ondeggia dalle pizziche pugliesi alle serenate siciliane, dai classici napoletani alle tarantelle calabresi fino a affacciarsi oltre i propri confini.

Bagarjia Orkestar – Il gruppo ricrea il clima liberatorio delle feste balcaniche, senza trascurare le radici napoletane.

Il canto libero delle giovani donne: con Simona BooIrene ScarpatoDenise Di MariaLavinia Mancusi in un omaggio a Giovanna Marini e a Rosa Balistreri.

Ensemble Notte della Tammorra: omaggio a Concetta Barra.

Monica Sarnelli | Antonio Onorato: “Tammurriata nera”.

  * sabato 7 settembre dalle 21

proiezione del video di “Tammurriata Nera” nel cinquantennale della storica versione del maestro Roberto De Simone (1974) eseguita dalla Nuova Compagnia di Canto Popolare.

Antonio Esposito detto Tonino ‘o stocco: voci e tamburi vesuviani.

Massimo Ferrara e Maurilio Taiani dei Discede / voci e tamburi della costiera amalfitana, ispirati al      culto della Madonna Avvocata di Maiori.

Apertura con “Canto a ffigliola” “Tammurriata a Mamma Bruna”, omaggio alla Madonna del Carmine. Tammurriata dei Monti Lattari (da Gragnano, Pimonte, Lettere) di Raffaele Inserra Gianfranco         Ricco detto Antichità.

Enzo Avitabile e i Bottari di Portico.

Da mezzanotte fino a chiusura il dj set Tammurriata Remix a cura di Antonio Faiello.

Nei due giorni si susseguiranno performance in piazza con la Pegaonda Orchestra e le Percussioni Antirazziste e con la La Barca di Teseo, gruppo coreografico di danze popolari.

 

Laboratori di danza e di tammorra > 2, 3, 4, 5, 6, 7 settembre, dalle 17 alle 19. Iscrizione e partecipazione gratuita.

Chiesa di Santa Croce e Purgatorio al Mercato in piazza Mercato a Napoli. Laboratorio di danza popolare “Vorrei vederti danzare” e Laboratorio di tammorra e ritmi popolari “A tamburo battente”. A cura dell’associazione Echi del Mediterraneo, con Maria Grazia Altieri.

Aspettando la Notte della Tammorra, Frasca scettici in concerto: mercoledì 4 settembre ore 21.

Aspettando la Notte della Tammorra, Il Pentamerone – Popolo vascio in concerto: giovedì 5 settembre ore 21. Chiesa di Santa Croce e Purgatorio al Mercato. Piazza Mercato, Napoli.

 

giovedì 05 settembre ore 18.30, Chiesa di Santa Croce e Purgatorio al Mercato: convegno sul tema Metropolis Folk – Città / Madre che crea, accoglie e restituisce. Interventi di Vincenzo Esposito, docente di Antropologia culturale all’Università di Salerno. Responsabile scientifico del Laboratorio di Antropologia “Annabella Rossi”; di Ugo Vuoso, responsabile per Ethnoi. Lingue, culture, minoranze · Lavora presso l’Istituto di studi storici e antropologici. A moderare, Franco Sorvillo, responsabile Ceic – Centro Etnografico Campano. Con la partecipazione di Renato Marengo, critico musicale e produttore/autore, di Paolo Romano, Docente all’Università degli Studi Link Roma; di Giancarlo Governi: scrittore, autore e sceneggiatore Rai, fondatore e direttore della collana Folk della Fonit Cetra.

Parcheggio consigliato: Parcheggio Brin in via Alessandro Volta – Napoli. Orario feriali e festivi H/24 –

1,30 euro per le prime quattro ore. Si raggiunge piazza Mercato a piedi a circa 1 chilometro di lontananza.

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