Poliedrico. È l’aggettivo più giusto, e dunque anche quello più usato, per descrivere un personaggio come Vincenzo De Simone, l’artista napoletano scomparso nell’estate del 2023 all’età di 77 anni.
Ai suoi molti talenti è dedicato il terzo appuntamento degli “Incontri sul dialetto”, il progetto curato dal Comitato scientifico per la salvaguardia e la valorizzazione del patrimonio linguistico napoletano, istituito dalla Regione Campania, e organizzato dalla Fondazione Campania dei Festival. “Il dialetto nelle mani degli scrittori: la poesia”, omaggio a Vincenzo De Simone, è infatti il titolo dell’evento a ingresso libero in programma il 3 febbraio alle 16 nella Sala Comencini del Musap-Museo Artistico Politecnico di Napoli in piazza Trieste e Trento (palazzo Zapata).
All’incontro, che sarà moderato da Salvatore Iacolare, docente di Linguistica italiana presso l’Università di Napoli “Federico II”, parteciperanno l’architetto Franco Lista e il poeta Giovanni D’Amiano, medico pediatra, autore di raccolte di versi in italiano e in napoletano, come “’E pprete ‘e casa mia” (Edizioni Duemme, 2013), dove porta in primo piano il lessico dialettale tradizionale della civiltà contadina. L’introduzione e le letture in scaletta al Musap nell’appuntamento di lunedì saranno a cura di Umberto Franzese, componente del Comitato e autore della prefazione a ”I ragazzi di Pizzofalcone. Personaggi e interpreti” di Vincenzo De Simone, pubblicato postumo nel giugno scorso dalla casa editrice Iuppiter.
“Una volta delle tante in cui abbiamo avuto occasione di parlare dei nostri vissuti fanciulleschi -svela Franzese- gli chiesi, forse in maniera puerile, banale: “Ma tu, la tua fanciullezza l’hai assaporata del tutto?”. Mi rispose: “Sì, l’ho vissuta e assaporata tutta, ma poi l’ho persa e ancora sono alla sua affannosa ricerca. Quella mia era una fanciullezza allettante, di una dimensione straordinaria che mi ha aiutato a crescere. Ero un ragazzo vivo, irrequieto, e quelli che, come me, vivevano a contatto con la strada, assaporavano un’esperienza di cose sensate e insensate, con i trastulli più imprevedibili, con gli inciampi sparsi a iosa sul nostro cammino”.
Vincitore del premio Masaniello per la poesia nel 2012, Vincenzo De Simone è anche l’autore del libretto del secondo atto dell’opera lirica “Luisa Sanfelice” e di “‘E cunte d’’o core” (Bertoni Editore), racconti in versi tratti dal libro “Cuore” di Edmondo De Amicis. Tra le sue opere, ricordiamo inoltre la raccolta di “Vierze antiche e nuove” e “Procopio Fortunato”, gioiellino letterario contenuto nel libro “San Ferdinando, Chiaia, Posillipo, storie quotidiane dei quartieri napoletani” (Edizioni della Sera), a cura di Nicola Clemente.
L’intero programma degli “Incontri sul dialetto”, che proseguiranno fino al 26 maggio, è consultabile sul sito fondazionecampaniadeifestival.it.