Sabato 1 febbraio alle ore 20.00 e domenica 2 febbraio alle ore 18.00 il Teatro Civico 14 di Caserta ospiterà lo spettacolo Piacere Mio, una produzione di Emotiva con il sostegno di Teatro Segreto. Ideato, scritto e interpretato da Piera Russo, questo monologo tragicomico affronta con ironia e profondità il tema dell’identità femminile, esplorando il peso delle aspettative sociali che imprigionano corpo e anima. Le scenografie sono curate da Armando Alovisi, i costumi da Sandra Banco, il disegno lucida Gianluca Sacco con la supervisione di Nadia Baldi.
I biglietti sono disponibili online su www.teatrocivico14.it al costo di €12 (intero) e €10 (ridotto per under 30, over 65 e convenzionati).
Piacere mio racconta il viaggio di Simon, una donna nata negli anni ’90, alle prese con la più antica delle domande: cosa significa essere una donna? Dalla scoperta di un manuale di economia domestica che consiglia alle donne di rinunciare ai propri desideri serenamente, all’adolescenza in cui cerca di recitare il ruolo della ragazza perfetta, fino a una giovinezza ossessionata dalla perfezione e una vita matrimoniale fatta di finzione, Simon si confronta con il vuoto interiore. La ricerca di approvazione diventa una seconda pelle, aderente come un vecchio abito sempre più stretto, tanto da confondersi con la sua identità. Attraverso l’esplorazione delle crepe della sua esistenza, Simon scopre che queste possono diventare aperture per riscoprire il suo desiderio personale. Il corpo, per anni oppresso dalle pretese altrui e da quelle che lei stessa si è imposta, comincia a ribellarsi: si risveglia e rivendica il piacere che aveva messo da parte.
«In una società che impone alle donne di piacere a tutti, Simon si chiede: e se scegliessi il mio piacere?» afferma Piera Russo, ideatrice e interprete dello spettacolo, che continua: «Leggendo le parole del libro di economia domestica della madre, la piccola Simon si interroga per la prima volta su cosa significhi essere una donna. Ogni tappa del suo viaggio di scoperta è accompagnata da una parola chiave e dalla relativa etimologia, di cui Simon si serve come bussola per non perdersi nei luoghi comuni».