NAPOLI – Venerdì 26 marzo, alle ore 10:45, ci sarà la presentazione del libro ADESSO VE LE RACCONTO IO LE MAFIE, scritto da Ivan Luigi Antonio Scherillo, con la prefazione di Don Luigi Ciotti. Il libro sarà presentato in diretta su YouTube sul canale EducAttore, per le scuole italiane. Insieme all’autore interverranno Don Luigi Ciotti, Susy Cimminiello, assessora alla legalità della terza municipalità di Napoli, Fabio Giuliani, referente regionale di Libera Campania, Bruno Vallefuoco, referente Libera Memoria, il professor Piero De Luca, Dirigente Scolastico del 61° Sauro- Errico – Pascoli di Napoli e Rosario D’Uonno, direttore del Marano Ragazzi Spot Festival.
ADESSO VE LE RACCONTO IO LE MAFIE
Scherillo racconta le mafie a modo suo, rovesciando il piano narrativo, offrendo una prospettiva nuova, forse meno affascinante, ma di sicuro più vicina alla realtà. Il libro è un libro per ragazzi, particolarmente consigliato alle scuole, perché spiega attraverso storie vere (come quelle di alcune vittime innocenti della criminalità organizzata) e storie inventate cosa sono davvero le mafie, quali sono i costi per chi ci entra e quali sono i danni che causano, ma soprattutto distrugge alcuni stereotipi, come l’onore, li mito delle mafie buone e della protezione del territorio, del coraggio e della forza. Il consiglio alle scuole è di leggere un capitolo alla volta e di analizzarlo poi tutti insieme.
Nota
Da quasi vent’anni Ivan Luigi Antonio Scherillo porta i suoi spettacoli nelle scuole italiane. Da quindici anni si occupa di legalità e di contrasto alle mafie, attraverso il teatro, ma anche attraverso i suoi scritti e durante le discussioni a margine degli spettacoli con i ragazzi.
“La mafia l’ho sempre raccontata a modo mio, poco convenzionale e sicuramente agli antipodi rispetto alla narrazione corrente. Io sono uno che combatte le mafie a parole, perché sono convinto che le parole siano importanti e che le mafie vadano combattute anche a parole. Si è creato un corto circuito nel rapporto tra prodotti di fantasia e realtà, non c’è più un confine netto, né si può dire con certezza quale sia quella che influenza di più l’altra. Nel cinema, ma anche nel teatro e nella letteratura si prende dall’immaginario collettivo e nella stessa misura si dà ed è un qualcosa di neanche troppo recente, basti pensare ad Al Capone sempre presente sul set di Scarface (iniziò anche a vestirsi come l’attore nel film). La stessa Gomorra, della quale parlo anche nel libro, non è il male assoluto, ma neanche esente da colpe e da responsabilità (da condividere con i genitori dei ragazzi quanto meno). Semmai il problema è che non esiste una narrazione altrettanto valida del bene e questo è un problema da sempre, anche perché il bene tende ad essere meno affascinante del male (ma forse è semplicemente più difficile da raccontare).”
La tv, la stampa, la letteratura, hanno raccontato per decenni le figure dei boss, dipingendoli come spietati, intelligenti, affascinanti. Ivan stravolge questa narrazione. “I boss li racconto per quello che sono: degli idioti; scemi che sprecano la propria esistenza. Per cosa poi? Per dei soldi che non possono spendere? Per delle ville che non possono abitare? Per delle auto che non guideranno mai? Per questo ho scelto di scrivere ADESSO VE LE RACCONTO IO LE MAFIE, per raccontarle a modo mio ai ragazzi delle scuole ed a chiunque abbia voglia di leggerlo. La mia idea è diffonderlo nelle scuole italiane, dal nord al sud. Quelle che faccio nel libro è spogliare le mafie da ogni fascino e mostrare il loro vero volto, liberando la narrazione da qualsivoglia stereotipo. Mostrare i continui fallimenti, le morti, la futilità di certi poteri e di certi patrimoni, la totale assenza di tutte quelle virtù e di quei costrutti sociali di cui si parla (a vanvera), ovvero l’onore, il coraggio, la forza.
Le storie che racconto sono in parte vere ed in parte inventate. Tra le storie vere ci sono quelle di Gianluca Cimminiello, che ben spiega il significato di coraggio e di forza e le storie di Annalisa Durante , Giuseppe Di Matteo e Salvatore Nuvoletta, che ben spiegano il vero significato di coraggio e di onore. Il consiglio ai docenti è di far leggere agli studenti una storia alla volta e di farli lavorare da soli ed in gruppo, analizzando i comportamenti dei protagonisti e quello che è accaduto.”