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Prosegue il Napoli Jazz Fest, la festa del jazz napoletano

NAPOLI – Prosegue il Napoli Jazz Fest, la festa del jazz napoletano che nell’Antico Refettorio del Complesso Monastico S. Maria in Gerusalemme – Monastero delle Trentatrè (via Armanni 16), nel cuore del centro storico di Napoli, presenta due a
ppuntamenti di grande spessore.
Venerdì 25 novembre alle ore 20,30 di scena sarà Vincenzo Danise piano solo protagonista del live Ajayô – Vuless’o cielo (titolo anche del suo ultimo album.

Attraverso le sue note, Vincenzo Danise propone composizioni originali, che sono state elaborate durante il lungo lockdown, e brani della tradizione napoletana come ‘Torna Maggio’, messicana come ‘Llorona’ e brasiliana e jazzistica come ‘O Bebado e a equilibrista’: “il concetto che ho voluto rappresentare – spiega il nusicista – è quello della speranza. Speranza che nei progetti del cielo (inteso in ampia rappresentazione: divinità, destino, universo, ecc.) ci sia l’annullamento delle distanze, di qualunque tipo, non solo quelle dovute a profilassi mediche, come il distanziamento causato dalla pandemia: distanze culturali, distanze sociali ed economiche, distanze religiose. E quindi, Ajayò – Vuless’ o cielo’ potremmo tornare ad abbracciarci, uomo e uomo, donna e donna, religioni diverse, culture diverse, divinità diverse, vestiti diversi, ovviamente in questo momento particolare in cui la distanza sociale è imposta dalla necessità di evitare contagi, il significato diventa più forte”.

Sabato 26 novembre, sempre alle ore 20,30 sarà la volta di D’Errico – Ferreira – Martino trio (F. D’Errico piano – A. Ferreira c/basso – G. Martino sax).
Il trio nasce di recente in occasione di un omaggio musicale ad Armando De Stefano, pittore particolarmente attento e sensibile all’arte del jazz.
Il repertorio del gruppo prende le mosse prevalentemente dalle composizioni di Bill Evans e da uno dei concetti musicali che più ha pervaso fin dall’inizio il fare musica del celebre pianista e del suo trio: l’interplay. Con questo termine si indica un modo, un’attitudine del suonare insieme, un metodo per affrontare le increspature dell’estemporaneità proprie della creatività del jazz. Ascolto attento e profondo che, mettendo in gioco competenze musicali e artigianato legando tra loro i musicisti in dialogo con il pubblico

Il Napoli Jazz Fest diretto da Michele Solipano, gode del Patrocinio Morale del Ministero della Cultura, della Regione Campania e della Città Metropolitana di Napoli.

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