NAPOLI – “Pulcinella Totem”, la rassegna di spettacoli nella X Municipalità con la direzione artistica di Carlo Faiello prosegue con successo Mercoledì 18 ottobre alle 21 al Teatro La Perla dove sarà in scena Adriano Falivene in “No Grazie”. Riadattamento per attore solo del Cyrano de Bergerac di Edmond Rostand. Lo spettacolo, tradotto dal francese al napoletano, si trasforma da un’opera di 42 personaggi parlanti a un lavoro per attore solo in chiave onirica.
A seguire, giovedì 19 ottobre 2023 alle 21, sempre al teatro La perla, arriva “Alla Corte di Pulcinella” scritto e diretto da Carlo Faiello. Un grande inno alla libertà, alla rinascita, alla ironia che vince sulla morte. Un progetto di Teatro in Musica in cui Pulcinella, per liberare Pulcinella dai luoghi comuni che gli sono stati appiccicati addosso da quando dalla strada è entrato nel mondo del teatro.
Sul palco: Lello Giulivo (Pulcinella), Elisabetta D’Acunzo (Zingaresca), Mario Brancaccio (Personaggio Misterioso), Francesco Viglietti (Capitan
Quadriglia), Maria Teresa Iannone (Teresa), Antonio Faiello e Angela Dionisia Severino (Mimi), e la Santa Chiara Orchestra (12 musicisti) diretta da Peppe Dicolandrea (Maestro Concertatore).
La rassegna (ad ingresso gratuito) rientra nella II edizione di Affabulazione. Espressioni della Napoli Policentrica, progetto culturale promosso dal Comune di Napoli e finanziato dal Fondo Nazionale per lo Spettacolo del Ministero della Cultura.
Nell’ambito di Pulcinella Totem previsto anche “Le Maschere Della Commedia Dell’arte” un laboratorio che si rivolge, in particolar modo, agli studenti delle scuole del territorio (licei, istituti e scuole medie) e a tutti coloro che vogliono conoscere e praticare un’antica arte teatrale. 11- 12 -13-18 E 19 OTTOBRE DALLE ORE 15:30 ALLE ORE 17:30 – TEATRO LA PERLA Via Nuova Agnano, 35 – Napoli
L’ingresso agli spettacoli è gratuito con prenotazione www.domusars.it – e-mail infoeventi@domusars.it – tel. 0813425603
“No grazie”
Lo spettacolo, tradotto dal francese al napoletano si trasforma da un’opera di 42 personaggi parlanti a un lavoro per attore solo in chiave onirica del “Cyrano de Bergerac” di E. Rostand.
La vicenda vede in “Ciro Ercole Savignano detto Cyrano” l’incarnazione dell’eroe francese, ribelle, sognatore, poeta e spadaccino. 𝐔𝐧𝐚 𝐦𝐚𝐬𝐜𝐡𝐞𝐫𝐚, 𝐧𝐚𝐭𝐮𝐫𝐚𝐥𝐞 𝐥𝐚 𝐬𝐮𝐚, 𝐢𝐧 𝐪𝐮𝐞𝐬𝐭𝐨 𝐜𝐚𝐬𝐨 𝐬𝐢𝐦𝐢𝐥𝐞 𝐚𝐝 𝐮𝐧 𝐏𝐮𝐥𝐜𝐢𝐧𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐬𝐩𝐚𝐝𝐚𝐜𝐜𝐢𝐧𝐨 𝐞 𝐩𝐨𝐞𝐭𝐚.
“L’esigenza” di mettere in scena questo testo trova le sue ragioni nelle parole del monologo “No grazie!”, emblema della battaglia al compromesso, della rinuncia all’opportunismo, della possibilità di opporsi a ciò che rende l’uomo corrotto.
𝐋𝐚 𝐟𝐢𝐠𝐮𝐫𝐚 𝐝𝐢 “𝐂𝐢𝐫𝐚𝐧𝐨” 𝐢𝐧𝐜𝐚𝐫𝐧𝐚 𝐩𝐞𝐫𝐟𝐞𝐭𝐭𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐞 𝐥’𝐚𝐧𝐢𝐦𝐮𝐬 𝐩𝐚𝐫𝐭𝐞𝐧𝐨𝐩𝐞𝐨, 𝐢𝐫𝐫𝐢𝐯𝐞𝐫𝐞𝐧𝐭𝐞, 𝐜𝐨𝐦𝐢𝐜𝐨, 𝐢𝐦𝐩𝐚𝐯𝐢𝐝𝐨, 𝐜𝐨𝐥𝐭𝐨 𝐞 𝐜𝐡𝐞 𝐬𝐚 𝐜𝐨𝐥𝐩𝐢𝐫𝐞 𝐪𝐮𝐚𝐧𝐝𝐨 𝐜’𝐞̀ 𝐝𝐚 𝐜𝐨𝐥𝐩𝐢𝐫𝐞. 𝐀𝐛𝐢𝐥𝐞 𝐧𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐭𝐫𝐚𝐬𝐟𝐨𝐫𝐦𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐝𝐢 𝐮𝐧 𝐝𝐢𝐟𝐞𝐭𝐭𝐨 𝐢𝐧 𝐮𝐧 𝐩𝐮𝐧𝐭𝐨 𝐚 𝐟𝐚𝐯𝐨𝐫𝐞.
ALLA CORTE DI PULCINELLA
Lo spettacolo: Una compagnia di artisti circensi (esuberanti e stravaganti, forse matti) guidati da Capitan Quadriglia, ritrova Pulcinella. Con la complicità di una bella ragazza, la bizzarra combriccola convince il ‘cetrulo’, in esilio volontario, a ritornare sulle scene. Tra lazzi, pantomime, follie e balli, Pulcinella recupera la sua natura di maschera scomoda ed anticonformista. Diventa capro espiatorio, condannato. In un’atmosfera circense di ‘Felliniana memoria’, in cui si susseguono ritmi di moresche guerriere, tarantelle ipnotiche, canzoni e ritmi contemporanei, accadono ‘cose imprevedibili’ con un finale tutto da scoprire.
“Alla Corte di Pulcinella” è un mix di musica, canto e danza che opera una saldatura tra l’archetipo, la storia e l’immaginario di Pulcinella per un excursus intorno ad un personaggio-icona del mondo delle maschere.
La partitura musicale è concepita per richiamare alla mente le sonorità che hanno accompagnato il ‘cetrulo’ durante le sue strabilianti avventure: dai balli di Sfessania ai ritmi della Tammurriata, dalle Tarantelle alle Serenate notturne, ridando nuovo sviluppo ad elementi della musica colta e popolare diffusa in tutto il Mediterraneo, in particolar modo nell’area campana.
Un corpus sonoro tale da fondere lo stile tradizionale con suoni e canti completamente inediti e diversi tra loro. Gli inserti musicali sono intrecciati ad azioni teatrali nelle quali si articoleranno tradizioni narrative varie e composite, per esplorare lo scenario mitico e storico che ha caratterizzato la ‘maschera napoletana’ dalle origini fino ai nostri giorni.
Un cantato e recitato con una varietà di lingua e dialetto, che permette di rivalutare l’uso del linguaggio tradizionale con nuove sfumature contemporanee.
Il Pulcinella giullare di strada si interseca al Pulcinella teatrale; il Pulcinella del carnevale si mescola al Pulcinella d’autore e così via. Una rappresentazione corale che ruota intorno ad un ‘protagonista’ che le fonti, teatrali, musicali, folkloriche e dell’arte figurativa ci descrivono come un punto fermo della cultura occidentale.