NAPOLI – In scena Alessandra Borgia, Giuseppe Gaudino, Alessandra Mantice, Stefano Meglio, Adriano Pantaleo, con la partecipazione in voce di Francesco Di Leva.
Lo spettacolo andrà in scena da giovedì 1 dicembre a domenica 4 dicembre e da giovedì 8 a domenica 11 dicembre.
Anche nei testi che compongono la cosiddetta “Trilogia degli Animali” (Bufale, Liùne e Giraffe) si ripropone l’aspetto che, a parer mio, costituisce la più interessante caratteristica teatrale dei testi di Pau Mirò: quell’intensa stratificazione sociale che accomuna Barcellona e Napoli e che si converte in magnifico materiale scenico laddove le coloriture della lingua raccontano, con grande immediatezza, l’estrazione dei personaggi e il loro comporsi nel confronto reciproco. In Bufale, l’unità linguistica ci racconta un orizzonte familiare compatto che viene però drammaticamente attraversato da una tragedia che è – paradossalmente – conseguenza di una grande fortuna: la vincita di un’enorme somma alla lotteria. In una forma teatrale inconsueta – un monologo condotto da cinque fratelli – si racconta quell’antefatto le cui risonanze torneranno, prepotentemente, in Liùne. La gentrificazione della famiglia, la quiete raggiunta al prezzo di un piccolo movimento centrifugo di tutti i componenti, viene messa a dura prova dall’apparizione inaspettata di un ragazzo con una camicia insanguinata, un ragazzo che somiglia troppo al protagonista della tragedia narrata in Bufale. La tinta misteriosa, che Pau Mirò sparge lungo i tre testi, trascolora nella commedia e nel noir, raccontando la parabola di cinque personaggi randagi in una città che cambia pelle continuamente sotto i loro occhi. Una famiglia di Bufali, di vittime, che fa di tutto per diventare una famiglia di Leoni, di predatori.
Enrico Ianniello
In Bufale racconto la storia di cinque fratelli che lavorano e vivono nella lavanderia di un quartiere difficile. Da piccoli hanno visto sparire Max, il sesto fratello. Il padre spiega loro che lo ha preso un leone e che non tornerà mai più. Un anno dopo, la madre, incapace di sopportare il dolore, sparisce, li abbandona, la mangia un leone, quello che volete. Il padre, che fino a quel momento ha sopportato tutto, un giorno non ne può più e, anche lui, sparisce. La colpa è dei leoni, dicono i fratelli. Bufale è un racconto sui vincoli familiari in una educazione alla sopravvivenza. Dopo questo prologo, ci ritroviamo in un quartiere popolare, in una lavanderia di quelle che non ce ne sono più. È una notte di luna piena. C’è una saracinesca mezza aperta, un giovane uomo che non è del quartiere entra con un solo obiettivo: far sparire la macchia di sangue dalla camicia. Nella lavanderia lavorano un padre, una madre e una figlia che sembra essersi bloccata dalla sparizione del fratello, dieci anni prima. Durante quella notte, la famiglia accoglie il giovane uomo, mette in moto la lavatrice, lo nutre, lo accoglie a dormire. Forse perché ricorda il fratellino scomparso? O forse perché è un buon partito per la figlia? E allora bisogna proteggerlo anche dal commissario che viene a indagare per la morte di uno spacciatore nel vicolo vicino. In questa famiglia di Liune, la violenza è sommersa, sempre sul punto di scoppiare. È una violenza nei gesti, nelle parole, negli sguardi. In questi due testi provo a raccontare diverse prospettive dei vincoli familiari, ma anche squilibri, aggressività e solitudine generati dalla crescita delle grandi città come Barcellona o Napoli.
1 DICEMBRE ORE 21
2 DICEMBRE ORE 21
3 DICEMBRE ORE 21
4 DICEMBRE ORE 18
8 DICEMBRE ORE 21
9 DICEMBRE ORE 21
10 DICEMBRE ORE 21
11 DICEMBRE ORE 18