NAPOLI – E’ partito l’iter – informa una nota – per varare all’Università di Napoli Federico II un corso di laurea triennale professionalizzante, con contenuti pratici, mirato a creare occupazione fornendo alle imprese di costruzioni quadri tecnici immediatamente operativi per gestire processi di realizzazione e gestione delle opere edili e infrastrutturali con tecnologie digitali: se ne è discusso a Napoli, nella sede dell’Associazione costruttori di Napoli (Acen, presieduta da Federica Brancaccio) in un tavolo di lavoro sul tema “Proposta di corso di laurea professionalizzante in tecnologie digitali per le costruzioni all’Università di Napoli Federico II”.
Un’occasione per mettere a confronto i mondi dell’università, delle professioni, dell’impresa e della scuola, tutti gli attori, cioè, che dovranno definire contenuti e modalità della nuova laurea.
Al confronto – prosegue la nota – hanno partecipato, tra gli altri, il Presidente dell’Ordine degli ingegneri di Napoli, Edoardo Cosenza, il Presidente dell’Unione industriali di Napoli, Vito Grassi, il Presidente dell’Acen Federica Brancaccio e il vice Presidente all’Innovazione Tecnologica Antonio Giustino e numerosi docenti dell’Istituto per Geometri Della Porta-Porzio (tra cui gli architetti Rosaria Polcari, Fulvia Angrisano e l’ingegner Alberto Cucinella), a conferma di quanto sia necessaria l’interazione con la scuola superiore per formare quello che il Presidente Cosenza, ha definito “il geometra 4.0”.
“L’esigenza di innovazione tecnologica in un settore tradizionale come quello delle costruzioni – ha osservato il Presidente dell’Ordine degli Ingegneri di Napoli Edoardo Cosenza – è molto sentita”. Da Napoli – prosegue Cosenza – “può partire un percorso didattico professionalizzante moderno, che integri conoscenze tradizionali con le tecnologie digitali: Building information modeling, tecniche di rilievo e di rappresentazione innovative. Obiettivo: creare concrete possibilità di lavoro, anche al Sud, per i nostri giovani”.
La Presidente dell’Acen, Federica Brancaccio, ha sottolineato quanto “oggi il mondo delle costruzioni, in crisi da oltre dieci anni, abbia bisogno di innovazione di processo e quindi come sia vitale per le imprese disporre di risorse adeguatamente formate alle tecnologie digitali, a cui affidare sul campo funzioni operative, ma anche da utilizzare nella pubblica amministrazione, così che noi imprenditori – ha ribadito – potremo trovare un terreno comune con la Pa, parlando un linguaggio moderno, innovativo, adoperando gli stessi strumenti di lavoro”.
Si prevede che il nuovo corso possa essere avviato già a settembre del 2020.
I tre anni saranno anche abilitanti e produrranno professionisti con competenze certificate in molti settori, come il Bim, la sicurezza di cantiere, la lingua inglese, il campo ambientale. Il corso verrebbe incardinato nel Dipartimento di Strutture della Scuola Politecnica Federiciana, diretto da Andrea Prota (Segretario dell’Ordine degli ingegneri di Napoli), che ha sottolineato lo stretto legame tra formazione e lavoro della nuova laurea triennale: il corso infatti, una volta istituito, “proseguirà – ha chiarito – solo se l’occupazione post-laurea raggiungerà l’80 per cento”.
Come sottolinea Alessandra Guida, Dirigente dell’Istituto Della Porta-Porzio, “L’ impegno che l’istituzione scolastica intende assumere, parte dell’interesse espresso dai giovani e dalle loro famiglie di un ampliamento dell’offerta formativa universitaria che possa implementare le prospettive occupazionali del geometra.
Crediamo che il binomio tra innovazione tecnologica digitale e le competenze professionali, acquisite durante il percorso scolastico, darà senz’altro vita a figure altamente specializzate polivalenti e multifunzionali”.
L’approccio pratico prevede anche la continua interazione con aziende produttrici dei software impiegati per la digitalizzazione; non a caso al tavolo presso l’Acen ha partecipato anche Antonio Cianciulli di Acca Software, che ha garantito la massima collaborazione ed auspicato per il futuro percorso didattico certificazioni internazionali.
Il previsto aggiornamento continuo della didattica e del percorso formativo, proprio per tenere il passo con il rapido evolversi delle tecnologie in edilizia, renderà indispensabile un confronto permanente tra università, scuola, professioni e imprese per definire via via gli aggiornamenti del percorso di studi