NAPOLI – La Camera di Commercio, Industria e Artigianato di Napoli e Provincia, ha votato contro l’approvazione del Bilancio del Centro Agroalimentare di Napoli di cui è socia. Al termine della riunione che si è tenuta a Palazzo San Giacomo, il presidente dell’Ente, Ciro Fiola, ha dichiarato: “Abbiamo votato contro l’approvazione del bilancio perché è emerso il parere contrario della società di revisione e dei Sindaci, quindi come potevamo mai votare a favore? Sono poi emerse una serie di gravi contraddizioni interne. C’è il presidente di una cooperativa che ha acquisito l’obbligo di fornire servizi in regime di global service, che lo fa malissimo ed ha un atteggiamento censurabile nei confronti dei lavoratori. Quindi non è una vera e propria cooperazione e nessuno controlla questi soggetti, al punto che i commissionari sono costretti a sostituirsi a chi dovrebbe erogare servizi e organizzarsi autonomamente. Il Cda, con una scelta incomprensibile, ha dato in concessione alla cooperativa alcune celle frigorifere, che avrebbe invece dovuto gestire direttamente verso i commissionari. Ciò provoca un aumento dei costi per quest’ultimi che a loro volta sono costretti ad aumentare i prezzi all’ingrosso. Tuto a danno del consumatore finale e dunque della collettività. In più la cooperativa, che ricordo riceve una percentuale del 40% sulle entrate del Caan, si è affacciata anche all’esterno per acquisire nuove commesse. Il tutto con gli stessi dipendenti, circostanza che fa comprendere perfettamente il livello di attenzione e di professionalità dedicato al Centro Agroalimentare, molto scadente. Ho più volte sottolineato questa situazione inaccettabile e, in una circostanza, per farmi pressione tentarono di spostare la sede delle riunioni di Palazzo San Giacomo al Caan. Comprendendo che nulla mi avrebbe intimorito, sono tornati sui loro passi. Noi chiediamo – conclude Fiola – all’Amministrazione comunale che detiene la maggioranza delle azioni di procedere immediatamente al cambio del Consiglio d’Amministrazione con un mandato preciso: far ritornare nell’alveo dei lavoratori la cooperativa e il global service. Il Comune deve sottrarsi alle ingerenze e alle pressioni di alcuni soggetti che stanno determinando una situazione ingestibile e palesemente poco trasparente”.