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L’economia ostaggio del lockdown (VIDEO)

NAPOLI (di Raffaele De Lucia) – C’è il serio rischio che al mare, la prossima estate, i napoletani non possano andare.

Siamo alle porte della prossima stagione turistica e balneare e già si parla di flop.

Al momento non è ancora stata decisa né a livello nazionale né regionale una data per la riapertura delle attività ricettive e per gli stabilimenti balneari, né un decalogo di fruizione degli stessi.

Si parlava di barriere di plexiglas da utilizzare per perimetrale i metri di distanza tra bagnanti ma il buonsenso fa capire che si tratta di una decisione poco praticabile viste le temperature dell’estate.

Insomma c’è il rischio, se non si adotteranno misure a sostegno della categoria e del comparto turistico di fallimenti di massa da parte di molti imprenditori.

“Non condivido l’idea di vietare le spiagge libere perché andare al mare non può essere una questione di censo impedendo a chi non ha i soldi di andare in spiaggia. È chiaro che bisognerà mettere delle regole ma mi sembra improbabile andare sulla spiaggia chiusi in gabbie di plexiglass in una sorta di effetto serra”.

Così il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, a Mattino5, affrontando il tema della stagione estiva e della fruizione delle spiagge in un’estate 2020 che si annuncia senza turismo internazionale. “Escluderei la presenza di turismo internazionale perché non ci sono le condizioni ma gli italiani potranno riscoprire la voglia di investire nel nostro Paese in termini turistici. Restare in Italia non è una costrizione perché è bellissima, riscopriamola”, ha concluso de Magistris.

“Nessun gestore di stabilimenti balneari ha preso nemmeno lontanamente in considerazione l’ipotesi del plexiglas in spiaggia”. Lo afferma Salvatore Trinchillo, vicepresidente nazionale SIB (il sindacato degli operatori balneari) Confcommercio dopo il suo incontro di ieri con il governatore della Campania Vincenzo De Luca.

“L’apertura degli stabilimenti balneari non è prioritaria rispetto alla salute ma era opportuno dare dei riferimenti, per questo ieri abbiamo avuto modo di confrontarci con il governatore Vincenzo De Luca. Dal 4 maggio potremmo iniziare ad allestire i nostri lidi ma questo non vuol dire che potremmo aprire”. Sull’atteggiamento della Regione Campania in materia, Trinchillo sottolinea che De Luca ha assicurato che seguirà le direttive del ministero della Salute. Per quanto riguarda i problemi finanziari del settore, Trinchillo precisa di non aver chiesto fondi.

“Chiudere le spiagge libere ci sembra alquanto esagerato anche perché significherebbe rinunciare completamente al mare per chi non può permettersi l’accesso ad un lido privato o una barca, per questo ci batteremo fino in fondo affinché restino aperte, magari controllate dal personale comunale che possa far si che vengano rispettati i protocolli di sicurezza.” – dichiara il Consigliere Regionale dei Verdi Francesco Emilio Borrelli – “Nel caso in cui cui ci fossero esigenze istituzionali di restrizioni dei tratti di spiaggia libera, Fiba Confesercenti sta già studiando e concertando possibili promozioni dedicate alle famiglie con tariffe solidali e sostenibili perché il mare e la spiaggia devono essere per tutti ma in ogni caso per quanto ci riguarda cercheremo in tutti i modi di far aprire le spiagge pubbliche.

Lo sesso vale per bar ristoranti pasticcerie e l’intero settore della ristorazione.

Fino al prossimo 3 maggio fermo e in attesa di capire se si potrà almeno riprendere l’asporto. Il comune spinge per una riapertura così come i verdi, ma il governatore De Luca per ora va dritto per la sua strada.

Chiuse ancora le scuole.

Se in Germania il 4 maggio si tornerà tra i banchi in Italia restano chiusi i cancelli, se ne riparlerà il prossimo anno a settembre con la maturità gestita on line.

Stesso discorso per il calcio.

I club di serie A e B non vogliono sentir parlare di campionato congelato.

De Laurentiis e altri presidenti di A spingono per riprendere allenamenti e chiudere la stagione a porte chiuse magari giocata negli stadi del Sud visto il minor contagio in alcune regioni.

La FIGC prende tempo attende il Governo e per il momento il pallone resta fermo così come il mercato economico nazionale.

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