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Moretta, ecco il nuovo sistema di controllo negli enti locali

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NAPOLI – “L’evoluzione normativa del sistema dei controlli interni negli enti locali ha subito, nel corso della legislatura, una profonda innovazione, sfociata nel valore della valutazione attribuita ai nuovi soggetti, gli ‘Organismi indipendenti di valutazione’, i quali si sostituiscono, in tale attività, ai servizi di controllo interno”.

Lo ha detto Vincenzo Moretta, numero uno dei commercialisti napoletani presentando il forum “Il sistema di controllo negli enti locali” che si è svolto alle ore 9,00 presso la sede dell’Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili di Napoli (piazza dei Martiri, 30).

“Di notevole importanza la rilevazione delle performance organizzative, della dirigenza e di tutto il personale amministrativo.

Occorre sottolineare anche il controllo sugli equilibri finanziari dell’ente – ha aggiunto Moretta – , che è strumentale alla realizzazione degli obiettivi di finanza pubblica determinati dal Patto di stabilità interno, mediante il coordinamento e la vigilanza del responsabile del servizio finanziario, nonché dei responsabili dei servizi”.

Interverrà ai lavori il senatore Vincenzo Presutto, componente della commissione Bilancio di Palazzo Madama e presidente della Commissione di studio Oiv dell’Odcec Napoli che parlerà degli

effetti positivi che l’applicazione del piano della performance ha, e potrà avere, sulla gestione della finanza pubblica, locale e nazionale, nonché sull’erogazione dei servizi pubblici essenziali al territorio.

Secondo Mario Michelino, consigliere delegato dell’Odcec di Napoli “si rende sempre più necessario il controllo sulle società partecipate dagli enti locali, il quale dovrà essere periodico e prevedere l’analisi degli scostamenti rispetto agli obiettivi assegnati, anche con riferimento ai possibili squilibri economico finanziari rilevati per il bilancio dell’ente locale.

Ricordiamo che questi enti fanno parte del bilancio consolidato dell’ente e pertanto soggette al di regolarità amministrativa e contabile oltre i consueto che aspetti tipici del controllo di gestione e del controllo strategico.

L’introduzione del controllo sulle società partecipate rappresenta uno degli elementi più innovativi della riforma del sistema dei controlli, quale momento indispensabile alla governance dell’ente locale”.

Oggi, dopo circa vent’anni, il tasso medio di conoscenza della materia pubblica è profondamente cresciuto e i professionisti, in molti casi, sono riusciti ad apportare all’ente locale un valore aggiunto, con proposte e rilievi che hanno migliorato il grado di efficienza, efficacia ed economicità della gestione dell’ente”, ha evidenziato Fortuna Zinno, consigliere delegato dei commercialisti partenopei.

“I professionisti hanno l’obbligo di impostare nuove metodologie di controllo che siano sempre più finalizzate ai settori strategici dell’Amministrazione. Al revisore, sia costituito in forma monocratica o collegiale – ha aggiunto la consigliera Zinno -, viene in primo luogo richiesto di collaborare con il Consiglio, esercitando la vigilanza sulla regolarità contabile e finanziaria e attestando la corrispondenza del rendiconto alle risultanze della gestione.

Le funzioni di collaborazione con il Consiglio Comunale non devono ovviamente sfociare in una attività di consulenza e soprattutto è necessario ribadire la netta separazione tra potere di controllo e potere di gestione. La netta separazione dei ruoli e delle responsabilità è infatti alla base delle rispettive funzioni dell’apparato tecnico, politico e di controllo”.

Salvatore Varriale, presidente della Commissione Enti Locali, ha sottolineato che “il sistema dei controlli interni negli enti locali ha subito nell’ultimo decennio una profonda evoluzione importanti sia i controlli preventivi di legittimità e di merito sugli atti svolti da organi esterni, sia il regime in cui predominano i controlli interni, in particolare quelli sull’attività gestionale.

Fondamentale il principio cardine della distinzione dei poteri di indirizzo e di controllo politico- amministrativo, spettanti agli organi di governo, dai poteri di gestione amministrativa, finanziaria e tecnica nonché di attuazione degli obiettivi, attribuiti ai dirigenti.

Infatti, proprio la distinzione di poteri e compiti tra organi di governo e classe dirigente crea i presupposti, per questi ultimi, di un maggiore grado di autonomia nella gestione; a sua volta, la maggiore autonomia gestionale riservata ai dirigenti ne determina l’accresciuta responsabilità diretta ed esclusiva, in relazione agli obiettivi dell’ente, alla correttezza amministrativa, all’efficienza ed ai risultati della gestione”.

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