NAPOLI (di Anna Calí) – Il Napoli si fa fregare dall’Atalanta e, a quanto pare sembra cosa certa l’acquisto di Brescianini in maglia nerazzurra.
Ed è così che l’Atalanta ora indosserà la maglia del miglior amante che vince sul fedele marito/compagno di vita, sfoggiando anche il miglior sorriso e camminando a testa alta.
Sembrava essere una giornata positiva per la società, i tifosi e per la rosa del Napoli che, vedeva non soltanto l’acquisto di Brescianini ma anche Manna a Londra per concludere l’affare Lukaku.
Ma qualcosa è andato storto e, come potrebbe non essere così?
Dopo le visite mediche, sembrerebbe che il Napoli abbia cambiato le condizioni, al Frosinone non gli è andata bene, aggiungiamoci la questione cessione Cajuste e il gioco è fatto.
Questo “scippo” è stato quasi peggio di quando la Juventus si prese Higuain in quell’estate torrida.
Peggio, perché con Higuain la voce girava già da un po’ e, forse i tifosi avevano la consapevolezza che sarebbe accaduto ma, qui, non abbiamo potuto neanche godere delle prestazioni di Brescianini.
Parliamo della società Napoli e del Presidente De Laurentiis, i colpi di scena come da vero cineproduttore sono sempre dietro all’angolo e, menomale che non si occupa del genere giallo e thriller, altrimenti il caro Aurelio De Laurentiis vincerebbe il premio Nobel per “Miglior colpo di scena”.
Certo, il mercato del Napoli non era così facile vista l’assenza nelle competizioni europee, ma così stiamo cadendo nel ridicolo e stiamo, gettando via, ancora prima dell’anno, il nuovo campionato.
Chi sperava che con Conte le cose avrebbero avuto un’altra musica e, pensava che le carte in tavola sarebbero cambiate, forse ora, si sta rendendo conto che non era affatto così.
Il problema non è l’allenatore o chiunque verrà a sedere su quella panchina, il problema è e resterà per sempre nella società e nelle scelte del Presidente.
Una società che può spendere, ha il bilancio in regola, eppure, non spende.
Ma allora, si viene da chiedersi: ma il Presidente vuole il bene del Napoli oppure no?
Con Conte le cose non sarebbero state facili e lo stesso De Laurentiis ne era a conoscenza e, allora perché non acquistare?
La partita in coppa Italia contro il Modena l’ha dimostrato: ci sono delle carenze, gravi. I reparti vanno rinforzati, abbiamo bisogno di un Attaccante, sì con la A maiuscola e no di un Raspadori che per quanto possa avere delle capacità e possa essere bravo e, decisivo in alcune partite, non è il suo ruolo.
E allora perché la Società non vuole tutto ciò? Perché rema contro i suoi interessi? Ad Aurelio forse non è bastata la pessima figura da Campione d’Italia a decimo posto e, non è bastato nemmeno l’essere fuori da tutte le Coppe e, nemmeno il soffrire e arrivare ai calci di rigore contro il Modena. No, non è bastato.
De Laurentiis forse vuole di più, vorrebbe mica arrivare in serie B nuovamente?
Speravamo che il summit con De Laurentiis e Conte in barca, avremmo portato i frutti sperati, ma i fatti dimostrano l’opposto.
E, allora.
È arrivato il momento di fare una sola cosa: dimenticare completamente tutto ciò che è accaduto con Luciano Spalletti, è stato bello, è avvenuto ed è finito.
Ora guardiamo in faccia la realtà e, rendiamoci conto che la Società non si è evoluta nemmeno un po’ e, come in passato aveva difficoltà nel chiudere le trattative, le ha ancora tutt’ora.
La Società è dovuta a dare delle spiegazioni e anche in maniera chiara, senza più sotterfugi e senza girare intorno alle parole. Siamo al 13 agosto e, l’affare Osimhen continua a non decollare, giocatori in entrata nemmeno l’ombra e Conte che continua a chiedere dei rinforzi per la rosa perché lui non è abituato a giocare così e a presentarsi in questo modo alle partite.
Il Napoli, ora si muoverà a incassare nuovi acquisti prima che Conte mostri il suo vero carattere o vedremo l’ennesimo allenatore metterci l’anima per poi fare le valigie e andare via?
Ma soprattutto, il caro Presidente non deve dimenticare i tifosi, quest’ultimi che anche quest’anno hanno provveduto alla campagna abbonamenti e che continueranno a correre allo stadio ad ogni partita.
Vuoi che si inneschi di nuovo una bomba ad orologeria dove i tifosi andranno nuovamente contro alla società?
È il momento di agire. Ora.