NAPOLI (Di Anna Calì) – “Ovunque tu sarai ti seguiremo. Nella mente c’è un ricordo che non mi abbandona, il bacio di Carmando e Maradona”, mai coro più giusto per iniziare questo articolo in una giornata così particolare per Napoli e i suoi tifosi. Oggi, ricorre il compleanno di Diego Armando Maradona, il “Pibe de Oro”, colui che, con il suo talento calcistico e il suo spirito ribelle, ha segnato una storia indimenticabile e ineguagliabile per Napoli e per il mondo intero. E, se poi il suo compleanno viene subito dopo il match giocato e vinto per 0-2 contro il Milan a San Siro e, allora sì, che il pensiero va subito al grande D10S. Perché nulla va lasciato al caso e, abbiamo imparato bene a capire che forse le coincidenze il più delle volte esistono.
Maradona non è stato solo un calciatore, ma un simbolo, un’icona amata e controversa, capace di scatenare forti emozioni dentro e fuori dal campo. Nato in una famiglia umile in Argentina, Diego ha portato sempre con sé quella fame di rivincita che lo ha reso leggendario. Con il suo arrivo al Napoli nel 1984, un sogno prende forma: un calciatore come lui, che aveva vinto già in Argentina e brillato in Spagna, sceglieva Napoli, una città allora poco considerata nel panorama calcistico internazionale.
Nel giorno in cui Diego Armando Maradona avrebbe compiuto 64 anni, i tifosi del Napoli hanno organizzato una “processione” speciale per omaggiarlo. L’iniziativa è stata ideata da Massimo Vignati, amico di Diego e testimone privilegiato degli anni d’oro del campione argentino a Napoli. Cresciuto a stretto contatto con Maradona e la sua famiglia, grazie al padre custode dello stadio San Paolo e alla madre governante nella casa del campione, Vignati ha dedicato la sua vita a mantenere vivo il ricordo del Pibe de Oro, anche attraverso un museo in suo onore.
Al centro del museo troneggia una statua di Maradona, realizzata dallo scultore Domenico Sepe, che per questa speciale occasione è stata posizionata su un automezzo, adornata di fiori bianchi e azzurri, e trasportata per le vie della città. La processione è partita alle 7.30 dal Maschio Angioino, come mostrato in una foto pubblicata da Vignati sui social, e prevede varie tappe per permettere ai tifosi di omaggiare il loro idolo.
Ecco le tappe e gli orari: la statua è uscita dal Museo Maradona in vico Cariati alle 7, con arrivo al Maschio Angioino. Successivamente, si è spostata a Largo Sermoneta, poi in via Scipione Capece tra le 9.30 e le 10.30. Alle 11, è giunta al Centro Paradiso di Soccavo e, tra le 12 e le 13, è stata accolta allo stadio Maradona. Il tragitto continua verso San Giovanni a Teduccio e, tra le 15 e le 16, la statua si fermerà a Miano, per poi arrivare al Largo Maradona nei Quartieri Spagnoli alle ore 18. Qui si terrà il culmine della celebrazione, con un grande tributo in onore del più grande campione che Napoli abbia mai conosciuto.
Nel quartiere Vomero di Napoli, un nuovo murale intitolato La mano de Dios rende omaggio a Diego Armando Maradona. Realizzato dal pittore argentino Juan Pablo Gimenez Chec, l’opera verrà inaugurata domani, 30 ottobre, in occasione del compleanno del leggendario calciatore, e si trova nel cortile del palazzo in piazza Vanvitelli.
A commissionarlo sono stati gli avvocati che hanno difeso Maradona nella lunga battaglia legale contro Equitalia, una causa alla fine vinta. Il murale ritrae l’iconico gol segnato con la mano nei quarti di finale del Mondiale 1986 contro l’Inghilterra, un’azione indimenticabile che consacrò il campione nel cuore dei tifosi di tutto il mondo.
L’opera sarà visibile al pubblico a partire dalle 9 di domani e avrà un ruolo di spicco, insieme al celebre murale dei Quartieri Spagnoli, nel nuovo libro e docufilm Maradona no fue evasor. “L’immagine – spiega l’avvocato Angelo Pisani – rappresenta la vittoria del bene sul male: un gol contro le ingiustizie, come quella dell’infamante accusa di evasione. Diego ha sempre lottato per la verità e la legalità, e questo murale simboleggia quella ricerca incessante.”
Per i napoletani, Maradona è stato molto più di un atleta. Il suo talento incandescente ha portato due scudetti e una Coppa UEFA, trasformando Napoli in una città invincibile. Le sue vittorie, cariche di grinta e orgoglio, davano voce a una città intera, spesso relegata ai margini, elevando Napoli a centro del mondo. Non c’è strada o quartiere della città che non abbia reso omaggio al suo eroe, e il suo volto, ritratto su murales e raffigurazioni, continua a risplendere come icona di riscatto e passione.
Il ricordo di Maradona, però, va oltre i suoi goal e le sue magie in campo. Maradona ha rappresentato la lotta per chi viene dal basso, per chi si è sempre dovuto battere contro i pregiudizi e contro un sistema che non gli dava ascolto. La sua storia, costellata di successi ma anche di difficoltà, rispecchia le luci e le ombre della sua personalità: istintivo e generoso, impulsivo e fragile.
A Napoli, Diego è vivo, come una leggenda che il tempo non scalfisce. Ogni anno, nel giorno del suo compleanno, i tifosi si riuniscono per ricordarlo, cantare il suo nome, guardare i suoi goal e rivivere, anche solo per un attimo, quei giorni indimenticabili in cui il calcio non era solo sport ma poesia, rivoluzione, unione.
Oggi celebriamo Maradona per ciò che ha rappresentato per Napoli e per il calcio mondiale: l’uomo che ha reso possibile l’impossibile. Buon compleanno, Diego, dove sei rimarrai per sempre amato, immortale nelle memorie e nei cuori di chi, vedendoti giocare, ha potuto sognare e credere nel riscatto.