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Napoli, un pareggio che lascia l’amaro in bocca!

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NAPOLI (Di Ann Calì/ fonte foto SSC Napoli) – Ndoye risponde al goal di Frank Anguissa e spezza l’entusiasmo e l’euforia dei tifosi napoletani che già sognavano l’aggancio a -1 dall’Inter. Non arriva la vittoria nemmeno la pressione sull’Inter.

Certo stasera era la partita del dentro o fuori, ma forse sarà finita realmente soltanto quando sarà la matematica a consegnarci il suo conto, visto anche le squadre che dovranno affrontare i nerazzurri e visto anche gli impegni in cui saranno impegnati.

Forse non è detta l’ultima parola, ma in tal caso davvero si potrebbe considerare il campionato: forse sì, ma è meglio di no.

La partita di stasera era un ostacolo importante, il pareggio ci lascia l’amaro in bocca ma ci dà anche un sospiro di sollievo, visto che la squadra partenopea ha affrontato una delle migliori della serie A che tranquillamente avrebbe potuto regalarci un’imbarcata di goal.

Questo di Bologna è stato l’ultimo scoglio difficile da dover superare, da questo momento in poi tutte le partite dovrebbero essere a nostro favore. Dovrebbero, se solo il Napoli decidesse di giocare tutti i 90′ e non soltanto una frazione di tempo.

La società e l’allenatore dovrebbero spiegarci bene il perché accadono queste situazioni in ogni secondo tempo. Ma soprattutto la squadra ci ha fatto capire che le partite di Como e Venezia non sono servite a niente e che non hanno imparato nulla dagli errori passati.

Puntualmente il primo tempo del Napoli è strepitoso, pazzesco e con occasioni goal sprecate ma, nella ripresa ecco che accade il decollo. La fine. Inesistenti.

Un Napoli che gioca egregiamente, domina il campo, alza il baricentro, crea le occasioni ma qualcosa accade nel recupero: assenti, baricentro basso, chiusi nella metà campo, capaci di sbagliare tutti i passaggi possibili e facili. Giocatori assenti e spaesati,  come Lobotka che in campo guardava con aria assente a chi poter passare il pallone.

Com’è possibile che accada ciò? Perché da un anno a questa parte assistiamo a questo declino della squadra?

Si è pensato che fosse causato dal richiamo di preparazione, dalle numerose assenze dovute agli infortuni ma, a quanto pare, neanche queste sono le risposte ai nostri dubbi e alle nostre perplessità che, forse saranno destinare a rimanere tali.

Dovremmo continuare ad assistere a un Napoli bipolare o clonato fino alla fine del campionato o nelle ultime parole riusciremo a vedere una prestazione continua e proficua per l’intera durata della gara?

Manca la reazione del Napoli. Manca la cattiveria, la voglia di giocare, la fame negli occhi, la voglia di asfaltare il campo e gli avversari ma soprattutto mancano quelle maglie sudate che fanno capire effettivamente la fatica consumata e ottenuta in mezzo al campo!

Manca quel tocco in più e non si riesce a comprendere bene il perché ci sono queste mancanze in questi giocatori.

Un’altra questione importante sono i cambi:  che arrivano troppo in ritardo e i giocatori non hanno il tempo di ambientarsi con il campo o non arrivano neppure. E perché non arrivano? Qual è il problema di questi non cambi?

Anche in questo caso bisogna chiedersi il perché l’allenatore decide di agire in questa maniera, andando poi a penalizzare prestazione e punti in classifica, che fino ad ora ne sono stati persi fin troppi.

Bravo Scuffet, ma anche Oliveira e Lukaku.

Nullo Di Lorenzo, ma anche Neres.

Peccato per le occasioni sprecate e i gol non arrivati.

Si spera che ora possano fare ordine nella loro mente per cercare di chiudere nel miglior modo possibile il campionato.

Perché alla fine, bisognerà fare solo il mea culpa!

 

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