NAPOLI (Di Anna Calì) – Un pareggio che non toglie sete. Un punto inutile per entrambe le squadre. Oggi il Napoli aveva il dovere di provare ad agguantare l’ultima chiamata utile per il posto in Europa League, ma ormai abbiamo ben intuito che se l’anno è iniziato con il piede sbagliato non si troverà nessun modo per raddrizzare l’andamento, non ora che mancano le ultime quattro partite.
Ora i quasi, ex Campioni d’Italia hanno il dovere di lottare con il sangue agli occhi e di prendersi tutti i punti ancora disponibili sul proprio percorso, in un anno ambiguo e strano per il Napoli queste prestazioni lasciano interdetti.
Una squadra che ha dimostrato finalmente un po’ d’orgoglio, quel sentimento che tanto ci si aspettava di vedere sin dalla prima partita e se solo avessero attuato un minimo, forse, ora staremmo parlando di tutt’altro.
Ed è ancora inspiegabile il come questa squadra di stasera sia la stessa squadra dell’Empoli, ormai è da inizio campionato che non facciamo altro che raccontare di questo Napoli bipolare e forse una spiegazione logica non esiste nemmeno e addirittura non saprebbero dircelo nemmeno loro il perché accade ciò, sta di fatto però che è successo. E questo non può far altro che arrabbiare i tifosi che avrebbero voluto una dimostrazione d’affetto nei confronti della maglia, dei tifosi stessi, della città e di quel tricolore che indosseranno ancora per poche settimane.
Un Napoli che gioca bene dando addirittura l’impressione di squadra.
Tanto le occasioni sprecate nel primo tempo e avremmo meritato ampiamente il vantaggio.
Cinque palle gol, addirittura sei con Lobotka che ci prova nel secondo tempo ed è impossibile pensare che con tutti questi potenziali il Napoli nel primo tempo non sia riuscito ad andare a gol. Forse anche questo fa parte del pacchetto anno bisesto/anno funesto?!
Ci si aspettava di vedere una Roma ben piazzata e soprattutto che andasse molto all’attacco, ciò si è verificato invece nel secondo tempo andando a segno con Dybala sul rigore procurato dal solito errore di Juan Jesus.
Al vantaggio risponde subito Oliveira e poi Osimhen che con un gol su rigore procuratore dal georgiano fa esplodere il Maradona di gioia.
Una gioia che però dura poco perché arriva la risposta di Abraham.
Un buon Napoli, ottima la prestazione del georgiano, il migliore in campo e che andrebbe subito blindato qui a Napoli. Troppi gli errori in difesa e altrettanti tanti gli errori di Osimhen,.
Testa alta per le altre quattro partite e crederci finché la matematica non ci darà l’ardua sentenza.