NAPOLI (Di Anna Calì) – Un pubblico vergognoso zitto per 90 minuti che abbandona il Napoli nella serata forse più difficile, quella della conferma. Un Maradona misteriosamente e ingiustificamente silenzioso che non accompagna le azioni degli Azzurri, e non permette al pubblico laziale di fare bolle cattivo tempo. Il tutto, forse nato da una polemica delle curve, in particolare quella “B” che desidera il ritorno allo stadio di una volta, con l’accesso di bandiere e sciarpe. Forse, ai gruppi organizzati non piace l’idea di avere un nuovo tifo 3.0?
Ma, evidentemente, le regole che valgono per i tifosi del Napoli in trasferta non valgono per i tifosi capitolini che sono giunti al Maradona con fumogeni, razzi e bombe carta, al tal punto da provocare il ferimento di un ragazzino che era in Curva A che ha raccolto un petardo inesploso. Il Napoli perde contro il suo passato contro Maurizio Sarri. La grande bellezza questa sera è bianco celeste. Una serata no quella degli Azzurri, poteva capitare, ed è successa forse nel momento del vantaggio piu netto sulla seconda.
Battuta d’arresto per il Napoli. È stata la Lazio di Sarri a mettere lo sgambetto alla sua ex squadra e a fermare la corsa scudetto. Seconda sconfitta stagionale per gli azzurri di Spalletti che, speravano di poter allungare ancor di più il passo. Una partita grigia che ha visto poche occasioni, la prima, dalla Lazio la più ghiotta della serata contro un Napoli di Spalletti che ha avuto poche occasioni nonostante la prevalenza territoriale e i 627 passaggi effettuati, ma la Lazio ha reagito e chiudendo tutti i suoi corridori è riuscita a venire fuori da un tunnel che poteva rivelarsi pericoloso.
Al 79′ Osimhen vicino al pari.
La sconfitta di stasera però, non peserà su tutto il percorso che i ragazzi di Spalletti hanno creato e che continueranno a creare. A testa alta gli azzurri sapranno fare tesoro degli errori commessi e ora testa alla prossima che fra meno di una settimana sfideranno l’Atalanta!