NAPOLI – Lacrime, rabbia e dolore ai funerali di Emanuele Tufano, il ragazzo ucciso pochi giorni fa durante una sparatoria nei vicoli del corso Umberto I a Napoli.
Amici e parenti hanno circondato la chiesa di S. Maria alla sanità con striscioni e palloncini bianchi.
Su un telo campeggiava la frase “Nessuno muore sulla terra finché vive nel cuore. Manu vive”.
A celebrare l’esequie don Mimmo Battaglia arcivescovo metropolita di Napoli
Questo lo striscione esposto all’esterno della Basilica di Santa Maria della Sanità dove si svolgono i funerali di Emanuele Tufano, 15enne ucciso la settimana scorsa in una traversa di Corso Umberto a Napoli. Le esequie sono presiedute dall’arcivescovo di Napoli Mimmo Battaglia.
Lacrime e applausi all’ingresso del feretro sul quale sono adagiate decine di rose bianche.
Molti ragazzi hanno una maglietta dedicata al giovane con la scritta sulla schiena “Quel giorno mentre a te venivano donate delle splendide ali a noi veniva strappato via il cuore per sempre”.
“L’unica cosa che non possiamo permetterci di fare – dichiara il deputato di Avs Francesco Emilio Borrelli – è di glorificare o omaggiare un sistema criminale e violento in cui sicuramente questo ragazzino era entrato a far parte. Per questo vorrei che la morte di Emanuele Tufano non fosse genericamente considerata frutto di un destino crudele ma di una serie di scelte personali, familiari e sociali di cui purtroppo bisogna prendere atto. Per cambiare la società in meglio bisogna comprendere come trasformare lo status quo anche facendo scelte dure e profonde”.