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Maxi rogo di ecoballe a Persano (VIDEO)

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PERSANO (SA) – Incendio questa sera nell’area militare di Persano a circa 5-6 km dalla prima caserma. In fumo circa 60000 ecoballe provenienti dalla Tunisia. L’estensione dell incendio é pari all area di un campo da calcio.

Sul posto a laboro i vigili del fuoco per un totale di 4 squadre e autobotti provenienti da Salerno.
Non sono ancora chiare le cause dell’incendio molto probabilmente di natura dolosa.

Solidarietà alle popolazioni colpite da questo gravissimo episodio”. A esprimerla è Aurelio Tommasetti, consigliere regionale della Campania della Lega, alla luce dell’incendio che ha interessato 60mila tonnellate di ecoballe stoccate a Persano, creando un grave allarme ambientale. Il sito di Serre fu scelto per sistemare i rifiuti provenienti dalla Tunisia.

Dal primo momento ho seguito, presentando anche numerose denunce, questa triste vicenda che ora si arricchisce di un capitolo ancora più drammatico – sottolinea Tommasetti – Sono molto preoccupato dalle possibili conseguenze di questo rogo, tra l’altro in una zona già martoriata nel corso degli anni. Stiamo assistendo a scene da “Terra dei fuochi”. Si arriva a questo punto dopo aver perso oltre due anni per lo smaltimento e qui le responsabilità politiche a ogni livello, dalla Provincia di Salerno alla Regione Campania, sono evidenti”.

Infatti il consigliere regionale ripercorre le varie tappe: “I rifiuti prodotti nel Salernitano furono inviati nei container in Tunisia e poi, dopo più di un anno, rispediti in Italia su richiesta delle locali autorità in quanto ritenuti nocivi. Un’altra odissea iniziò dall’aprile 2022 quando fu stabilito lo stoccaggio temporaneo alla caserma di Persano. Poi tre ordinanze, due dell’allora presidente della Provincia, Michele Strianese, e uno firmato dal successore Franco Alfieri, che non risolsero il problema. La vicenda è anche finita al centro di un’inchiesta che ha coinvolto funzionari della Regione Campania. Ora, quando sembrava che la situazione potesse sbloccarsi, questo maxi incendio è una vera e propria mazzata per un territorio trattato alla stregua di una discarica”.

Tommasetti incalza: “Mi chiedo se qualcuno si assumerà almeno la responsabilità di un disastro annunciato, figlio di scelte sbagliate e di una burocrazia troppo lenta. Nel frattempo resto al fianco dei cittadini, vittime incolpevoli, e ringrazio i vigili del fuoco per lo sforzo immane che hanno messo in campo nel tentativo di limitare i danni”.

Dichiarazione del Vicepresidente e assessore all’Ambiente della Regione Campania Fulvio Bonavitacola:

“Alcune notizie di stampa sul rogo dei rifiuti a Persano meritano doverose precisazioni.
Non è vero che l ’incendio ha riguardato 60.000 tonnellate di ecoballe da anni giacenti in sito. Per la semplice ragione che quelle ecoballe risalenti alla triste emergenza rifiuti degli anni 2000 (in verità erano 90.000 tonnellate) da tempo a Persano non ci sono più, perché sono state rimosse dalla Giunta De Luca.
L’incendio ha riguardato un quantitativo di circa 6000 tonnellate rientrate dalla Tunisia, a seguito degli illeciti accertati dalle autorità tunisine e italiane a carico della società esportatrice. Trattandosi di traffico illecito di rifiuti, l’Autorità giudiziaria ha sviluppato le indagini del caso, mettendo il carico sotto sequestro. Durante il sequestro non è stato possibile svolgere alcuna attività volta alla rimozione. Nel dicembre scorso, ad avvenuto dissequestro, sono state prontamente effettuate le analisi per l’attribuzione del codice di classificazione, indispensabile per procedere alla gara di rimozione.
La suindicata gara è stata aggiudicata in data 07.06.2024.

Si precisa, che le spese connesse alla attività sopra descritte sono state integralmente anticipate dall’Amministrazione regionale, e che saranno recuperate a valere sulle polizze fideiussorie rilasciate dalla compagnia di assicurazioni S2C s.p.a a garanzia delle spedizioni di rifiuti effettuate dalla Sviluppo Risorse Ambientali s.r.l., per le quali sono state attivate le necessarie azioni volte al corretto iter di escussione, fatto salvo il recupero degli ulteriori danni cagionati dalla medesima società e dagli ulteriori o diversi soggetti che saranno eventualmente individuati dalla Procura quali responsabili di traffico illegale di rifiuti.
A metà luglio è stato firmato il contratto d’appalto per la rimozione, e nella giornata odierna avrebbero dovuto avere inizio le operazioni, con ultimazione prevista in due mesi.

Guarda caso, il giorno prima scoppia l’incendio. C’è un sincronismo che dimostra un chiaro contenuto doloso. La vicenda dei rifiuti tunisini si conferma ancora una volta oscura e segnata da azioni di stampo criminale. Saranno gli organi inquirenti a fare definitiva chiarezza su tutto.

La Regione, per la sua parte, ha svolto con scrupolo e puntualità i propri compiti, ed anche oltre.

Si ringraziano i vigili del fuoco per il pronto intervento e l’Arpac per le azioni di monitoraggio dell’aria, i cui esiti saranno portati tempestivamente a conoscenza della cittadinanza”.

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